La variante delle cordate e degli anticipi
Quella che doveva essere la madre di tutte le varianti - la Variante Unitaria di via De Amicis - corre il rischio di diventare la madre di tutti i pasticci urbanistici che si abbatteranno su Collegno, una variante fatta a pezzi e bocconi.
L'amministrazione è apparsa in questi ultimi mesi con idee poche, confuse e per di più date in appalto ai privati, in particolare allo studio dell'architetto Mellano. E' stata al traino di questa cordata di immobiliaristi al di fuori e al di sopra di qualsiasi confronto pubblico, tirando la corda fino a provocare una levata di scudi all'interno dello stesso Pd oltre che della maggioranza tutta. Inutilmente in questi mesi CIVICA ha cercato di portare alla luce del sole quanto si andava elaborando nelle segrete stanze, prima con la richiesta fatta a giugno 2010 di una commissione consiliare, che si è tenuta a luglio proprio nel periodo in cui il consigliere di CIVICA era in ferie. Poi abbiamo presentato una mozione il 29 di Ottobre 2010 con la quale si impegnava l'amministrazione a discutere in consiglio quanto si andava imbastendo al terzo piano del Municipio. Mozione che è ancora lì in lista di attesa. Infine, visto che a livello istituzionale non si riusciva a tirar fuori un ragno dal buco, abbiamo pensato ad un dibattito pubblico e abbiamo proposto in una riunione di associazioni ambientaliste che fosse organizzato da queste ultime, considerato l'impatto che avrà sulla qualità ambientale della città. Un dibattito con degli esperti che potessero gettare un po' di luce sull'argomento. Ma anche qui nonostante l'impegno da parte di qualcuno di occuparsene, nulla si è mosso. A questo punto come CIVICA abbiamo contattato il sindaco stesso, chiedendogli di partecipare ad un pubblico confronto sulla Variante. Non abbiamo visto molto entusiasmo a partecipare ad un'iniziativa promossa da CIVICA. Ci hanno fatto capire che solo un'iniziativa allargata agli altri gruppi politici poteva indurre gli uffici e lo stesso sindaco a partecipare. Così l'11 marzo scorso abbiamo inviato una lettera ufficiale a tutti i capigruppo con la richiesta di aderire all'organizzazione di un momento pubblico. Abbiamo ricevuto qualche Ni, ma al momento nessun impegno concreto e definitivo. Nella lettera avevamo indicato il 5 maggio come possibile data. Staremo a vedere che cosa accadrà ora che il sindaco nella commissione urbanistica di martedì scorso ha da una parte sdoganato la seconda cordata di 44 privati coordinata dall'ing. Morizio e dagli architetti Bo Milone e Callegari che avevano presentato un documento più di un mese fa e tenuto in un cassetto, dall'altra ha preso l'impegno di portare in commissione quanto prima anche il progetto già presentato dallo studio Mellano e altri. E' evidente che la seconda cordata ha rotto le uova nel paniere alla prima. Non è facile esprimere un giudizio su quanto prodotto dai due soggetti, visto che tutto viaggia sottotraccia, proprio per questo è necessaria la massima trasparenza, il massimo coinvolgimento della città alla luce del sole. In gioco c'è il futuro di una parte rilevante della città e la sua qualità complessiva. Basti solo pensare al traffico che si riverserà sull'area con l'apertura del nuovo ponte sulla Dora. Oppure alla questione Campo Volo, sempre in attesa di una soluzione che garantisca nei fatti la sua destinazione a parco pubblico. Come CIVICA pensiamo che una variante di tale portata non possa e non debba essere appaltata ai privati (si legga quanto scritto il 15 dicembre scorso), ma siamo aperti al confronto con le opinioni altrui, purchè il confronto avvenga prima che i buoi siano scappati dalla stalla e non a babbo morto!