venerdì, giugno 28, 2013

L'INCENERITORE E I BUGIARDI

A te lupo affido le mie pecore.
La signora Erika Faienza, presidente abusivo del Comitato locale di controllo, il comitato che dovrebbe garantire i cittadini che all'inceneritore tutto funziona bene, ha dichiarato al periodico locale Luna Nuova che l'Arpa non ha segnalato alcuna anomalia a seguito dell'incidente avvenuto il 2 maggio scorso. Secondo il comunicato stampa del Coordinamento No Inceneritore-Rifiuti Zero la Faienza, tra l'altro consorte del sindaco di Grugliasco Montà, avrebbe detto una clamorosa falsità. L'Arpa infatti ha affermato di aver segnalato alla magistratura le irregolarità rilevate il 2 maggio. Incredibile Faienza, è lecito chiedersi se rappresenta i cittadini o la TRM.

giovedì, giugno 27, 2013

CAMPO VOLO DA DIFENDERE CON I DENTI

Parco sì, ma a quali condizioni?
La domanda era secca. Campo Volo: parco sì, parco no. La risposta emersa dal dibattito a cui hanno partecipato una sessantina di persone è stata chiara e univoca: parco sì. Tutti lo vogliono, tutti lo vogliamo. E lo vogliamo tanto più dopo aver visto sullo schermo il progetto dell'architetto e amica Chiara Ristorto e ascoltato la sua illustrazione.
Un parco il suo che ci ricorda molto da vicino i parchi inglesi dai grandi spazi, così curati da sembrare del tutto naturali.
Apprezzabile la scelta di una vegetazione autoctona e di interventi per la sua fruizione ridotti all'osso. Nonostante ciò, da un calcolo approssimativo non lontano dalla realtà, per realizzarlo occorrerebbero almeno una ventina di milioni di euro, per non parlare dei costi di manutenzione che sarebbero assolutamente fuori dalla portata delle sole casse comunali.
(A seguire alcune delle diapositive del progetto, che verrà presto pubblicato, visto che ha vinto il primo premio del concorso indetto dal Patto Territoriale Zona Ovest di Torino).





Ovviamente questo di Chiara Ristorto è solo uno dei parchi possibili.
Del Campo Volo come parco metropolitano, ci ha ricordato l'architetto di Legambiente Flavia Bianchi, l'area torinese ha bisogno come l'aria che respiriamo (che tra l'altro è tra le più inquinate d'Italia). Si è detto anche che non sta scritto da nessuna parte che un parco di tali dimensioni debba essere realizzato tutto e subito. L'architetto Andrea Callegari ha ricordato la proposta di circa vent'anni fa dell'allora assessore Piazza di trasformare il Campo Volo in un immenso bosco di querce, ha poi lanciato l'idea della gradualità anche nell'acquisizione. Basterebbe che le aree a servizi che per ogni intervento edilizio vanno cedute al Comune si acquistassero proprio sul Campo volo. Una bella idea che eviterebbe altra cementificazione. Peccato che un progetto del genere si sarebbe dovuto attuare vent'anni fa, prima della grande cementificazione collegnese. In questi anni colpevolmente e senza alcun progetto degno il Comune ha accettato che le aree fossero cedute lungo le rive della Dora o fossero monetizzate.
Quindi il punto resta come acquisirlo. Qui l'unanimità è cessata di colpo
L'unica proposta ufficialmente sul piatto è quella del Banco Popolare proprietario dell'area che in base al progetto presentato in commissione urbanistica nel lontano 13 settembre 2011, proposta avallata allora entusiasticamente dal sindaco, lo cederebbe al Comune in cambio della possibilità di realizzare 83 mila metri quadrati di Slp (superficie lorda di pavimento) di residenziale (cioè abitazioni) da costruire in parte sull'area del Campo Volo a Sud di viale Certosa e in parte sulle aree comunali a ovest di via Fratelli Cervi dove oggi si trovano l'ecocentro e l'autolavaggio.Una proposta respinta in quell'occasione al mittente (banca e sindaco insieme). Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, si vocifera di un relativo ridimensionamento delle pretese della banca, ma di questo il sindaco ne discute solo in riunioni private quali quelle dei partiti della cosiddetta maggioranza in vista dell'ennesima delibera di indirizzi o la illustra a beneficio del suo candidato sindaco Gianni Pesce e della sua variegata corte. Corte che peraltro ha disdegnato in gran parte il libero confronto di ieri sera.
Sono trascorsi due anni di colpevole silenzio nei quali il sindaco e i partiti della maggioranza non hanno trovato il tempo e la decenza di organizzare momenti di confronto pubblici per informare e ascoltare i cittadini come si è fatto ieri sera.
L'architetto Flavia Bianchi ha poi detto cose sacrosante che condividiamo in toto: trattandosi di un parco di dimensioni metropolitane i costi per l'acquisizione dell'area, la realizzazione e la manutenzione non possono ricadere solo sulle spalle del Comune di Collegno; la cubatura della famigerata perequazione che spetterebbe a Collegno non potrebbe che essere spalmata su tutta la città senza andare a consumare altro suolo libero o sacrificare proprietà del Comune; infine, in ogni caso, occorrebbe partire da ciò che serve alla città e non da cubature definite a priori a tavolino. In sostanza la domanda da porsi seriamente è: a Collegno servono ancora case con tutte quelle invendute sul mercato?
L'ultimo punto al centro del dibattito è stata la domanda: l'intangibilità dell'area del Campo Volo, visto che nessuno in questo momento ha le risorse per farne un parco fruibile dai cittadini, è garantita meglio se resta di proprietà privata oppure se diventa proprietà pubblica? Anche qui la risposta è apparsa chiara: la proprietà pubblica oggettivamente garantisce di più, ma non in termini assoluti e definitivi. Coi tempi che corrono in cui pressanti sono le richieste del governo agli enti locali di dismettere le loro proprietà per far fronte alla crisi, di sicuro non c'è nulla. In ogni caso tutto ancora una volta dipende dal prezzo da pagare. Se il prezzo dovesse essere l'ennesima colata di cemento nella zona dopo quelle in corso e quelle in arrivo sull'ambito di via De Amicis, la risposta non potrebbe che essere no. Allora l'unico strumento è quello del vincolo paesaggistico e come ha sostenuto Pietro Grasso chiedere l'intervento diretto della Regione e verificare l'esistenza di finanziamenti europei.
Dal pubblico sono venute proposte interessanti e genuine. In particolare mi ha colpito la determinazione di Filomena che ha sostenuto che il parco se lo vogliamo davvero lo otteniamo a costo di andare ognuno di noi a piantare un albero. Lei è disposta a coltivarli sul balcone fino a che non sono abbastanza grandi per essere trapiantati.
In conclusione, la serata è stata molto bella, con tante informazioni, piena di spunti e di genuina partecipazione ancora una volta con tante facce mai viste prima. Dopo i sacrifici economici e di tempo che facciamo per organizzare serate come queste, una partecipazione così genuina e onesta è la ricompensa più bella. Ovviamente il dibattito continua. Noi non molleremo e non ci presteremo a giochini di comodo.
Giovanni Lava

martedì, giugno 25, 2013

TELENOVELA MERCATO TERRACORTA







A distanza di tre anni marcia indietro dell'assessore.
Sceneggiata ieri pomeriggio nel corso della 1a commissione. Inseguito "virtualmente" da una torma di ambulanti precari, l'assessore al commercio Zurlo ha perorato la causa degli spuntisti del mercato del giovedì a Terracorta affamati dalla crisi, evocando a più riprese il rischio di proteste disperate con taniche di benzina comprese (pare siano diventate molto di moda).
Per chi non lo sapesse lo spuntista è un ambulante itinerante non in possesso di un'area stabilita che acquisisce punteggio partecipando al mercato settimanale. Le presenze danno una priorità nell'assegnazione di un posteggio definitivo in sede di bando.
Così la tormentata e fallimentare per l'amministrazione vicenda del mercato di Terracorta scoppiata nel 2010 torna alla ribalta. Allora accadde che a seguito della ristrutturazione della piazza della Concordia, nel riportare sulla piazza i banchi del mercato, trasferiti provvisoriamente nel corso dei lavori nelle vie limitrofe, ci si accorse che non ci stavano tutti e perciò una parte fu lasciata in via Bardonecchia, via Avigliana, ecc.
Dalla trasformazione in permanente di una situazione che era stata dichiarata all'inizio come temporanea nacque un agguerrito movimento di protesta di cittadini che ne denunciavano tra l'altro la pericolosità in caso di necessità di intervento di mezzi di soccorso o di emergenza. I cittadini arrabbiati chiedevano che i banchi fossero tolti da via Bardonecchia. La giunta comunale, dopo diverse contorsioni, compresa quella di disfare la sistemazione appena data alla piazza, fece alla fine approvare una delibera dal consiglio comunale con l'indicazione che man mano che si fossero liberati dei posti sulla piazza, sarebbero stati assorbiti quelli collocati in via Bardonecchia. A distanza di tre anni seppure lentamente il dispositivo cominciava a dare qualche fruttio. Ma ecco che gli spuntisti sono tornati alla carica chiedendo che si soprassedesse alla soppressione degli ultimi tre posti che si sono resi disponibili. Nulla di nuovo rispetto a tre anni fa. Infatti già allora pubblicammo una lettera che gli spuntisti avevano scritto al sindaco e all'assessore al commercio Zurlo, lettera che affermava le stesse cose di oggi. Tre anni fa non furono ascoltati, oggi invece la loro causa viene sposata in pieno dall'assessore che ha avanzato la proposta di sospendere per sei mesi/un anno la delibera di allora e quindi soprassedere all'eliminazione dei posti che si vanno liberando. Ma l'assessore che già avverte i forconi alle terga non vuole prendersi la responsabilità  di andare da solo contro i cittadini della zona e chiede l'avallo della commissione tutta.
Come CIVICA abbiamo subito respinto il consueto ricatto peloso della difesa dei posti di lavoro che viene rispolverato tutte le volte che si vogliono favorire interessi precisi, tranne poi fregarsene in altri casi ( vedi ultimamente TOP, piscina, ecc.). Abbiamo poi chiesto come condizione che si andasse prima a spiegare la necessità del provvedimento ai cittadini di Terracorta, con i quali si era preso un impegno preciso. La proposta è stata respinta e si è voluto per forza ricorrere al voto dei consiglieri presenti. E qui è accaduto di tutto e di più. Il presidente, viste le divisioni emerse, si è astenuto, Mauro Ciponte (Sinistra per Collegno) ha votato contro, perchè non si accettava di porre cittadini la questione prima di decidere, Rino Iacobucci (Pdl) si è astenuto, Andrea Di Filippo (gruppo misto) non si è riusciti a stabilire se ci fosse o non ci fosse, Fabio Fichera (Fratelli d'Italia), Silvio Martina (Udc), Fabrizio Bardella e il sottoscritto (CIVICA) che avevamo a suo tempo votato contro la delibera che ora si voleva sospendere abbiamo votato contro. Essendo l'Italia dei Valori assente, a favore ha votato solo Vanda Bernardini del Pd, ma per uno strano modo di contare i voti, la delibera sarebbe passata ugualmente, perchè il voto della Bernardini varrebbe per tutto il suo gruppo, alla faccia di ogni proporzionalità.
Il Pd in commissione occupa 4 posti, pertanto a mio avviso solo la presenza di tutti e quattro i consiglieri al momento del voto rappresenta tutto il gruppo di 15 consiglieri compreso il sindaco. Sarebbe troppo comodo se bastasse la presenza di uno per valere per tutto il gruppo. Abbiamo, perciò posto il quesito al segretario comunale e siamo in attesa del responso. In ogni caso questa strana e originale maggioranza, soprattutto assente, ha rimediato un'altra di quelle figuracce di cui è sempre più maestra.
Giovanni Lava

lunedì, giugno 24, 2013

PEDONE FATTI PIU' IN LA'

Quando le piante crescono sul marciapiede.
La cosa in via Martiri 30 Aprile si ripete regolarmente tutti gli anni. Ebbene sì le piante, quando non vengono tagliate di brutto, a Collegno come nel resto del mondo crescono e si allargano anche sui marciapiedi, ma in Comune evidentemente ogni anno se ne dimenticano. Nè se ne accorgono quei vigili solerti capaci di minacciare multe ai privati cittadini, ma che diventano improvvisamente ciechi quando si tratta del loro datore di lavoro. Fatto sta che sia nel punto ripreso nella foto, che qualche metro prima in direzione del Portale della Certosa diventa sempre più difficile per i pedoni passare senza farsi "accarezzare" la faccia dai rami della incolpevole pianta. Guai poi a passarci in bici, visto che in quel punto la strada è particolarmente pericolosa per loro.
Lavori Pubblici, se ci siete battete un colpo.

Invitiamo i lettori di questo Blog a segnalarci, inviando una foto e una breve descrizione, situazioni analoghe in città.

venerdì, giugno 21, 2013

I RISCHI DI UN SOGGETTO UNICO CHE GESTISCE I RIFIUTI

Ad una settimana esatta dal Consiglio Comunale aperto sul futuro del CIDIU sollecitato da CIVICA in cui l'architetto Foietta, presidente dell'ATO-R, ha illustrato il suo progetto di accorpamento del frammentato settore in Provincia di Torino con l'entrata di un socio privato (la solita Iren?), ecco che il Coordinamento ProNatura, CARP, Rifiuti Zero, No inceneritore lancia l'allarme con un suo documento che evidenzia i molti rischi che comporta la soluzione auspicata da Foietta.

giovedì, giugno 20, 2013

L'INNO DI MAMELI RIDOTTO A MOTIVETTO DA SEGRETERIA TELEFONICA

Ad ogni attesa in linea con il Comune, parte l'Inno d'Italia.
L'effetto è dirompente. Il primo impulso è quello di mettere subito giù la cornetta del telefono. Se si compone il numero del Comune di Collegno, dopo il consueto tu-tuu, appena il centralinista, a cui hai chiesto di passarti l'ufficio X, pronuncia la fatidica frase: "Attenda in linea", parte di colpo e a tutto volume l'attacco musicale dell'Inno di Mameli e resti senza fiato, trattenendo a fatica l'impulso di scattare in piedi sull'attenti.. Se l'attesa si dilunga, l'inno va avanti con tutte le sue note eroiche fino alla prima voce umana che si degna di rispondere. Se, come spesso capita, dopo una prima risposta ti rimettono in attesa o passano la telefonata ad un altro ufficio, ad ogni interruzione della comunicazione si riparte da capo. Se sei fortunato te la cavi  con una sola attesa, rimani rintronato, ma sopravvivi. Se sei sfortunato e vieni rimpallato da un ufficio all'altro (succede), rischi l'infarto con quel "Pa, ppa, papparapà che riparte all'infinito.
Chi in Comune ha avuto l'idea di utilizzare l'Inno di Mameli come jingle di riempimento dell'attesa telefonica deve essere certamente un sadico oltre che un soggetto da denunciare per vilipendio della Patria. Il sospetto è che si tratti di un vetero comunista pentito. Infatti l'Inno di Mameli è stato per decenni bandito da chi professava l'ideologia comunista. Erano i bei tempi in cui in ogni occasione all'Inno di Mameli  troppo nazionalista si preferiva Bella Ciao o l'Internazionale. Poi - contrordine compagni - la Patria è stata riabilitata e con essa anche il suo inno. Da allora come spesso accade per la legge del contrappasso si è passati da un estremo all'altro e ogni occasione è buona per far risuonare le sacre note. Così si è iniziato a far precedere ogni consiglio comunale e ogni occasione pubblica dalle note di Mameli. Ma evidentemente non era sufficiente a scontare i lunghi anni di boicottaggio dell'inno di Mameli, così i redenti  della patria collegnesi hanno avuto la brillante idea di inserirlo addirittura come motivetto di attesa al telefono, per far dimenticare il passato e esagerano, senza rendersi conto di produrre così facendo un effetto Crozza che senza Crozza diventa una cosa che non fa ridere e neppure sorridere.
Visto che si tratta di un'iniziativa molto pacchiana e discutibile, una banalizzazione dell'Inno d'Italia che rischia, invece, di offendere quel sentimento patriottico che probabilmente si vorrebbe coltivare, è ora che lo si tolga dal disco automatico del centralino del Comune e lo si restituisca alla solennità delle manifestazione pubbliche.
Giovanni Lava

mercoledì, giugno 19, 2013

UN BILANCIO LACRIME E SANGUE

I conti quadrano grazie a santa IMU.
Sembrano passati secoli da quando il bilancio preventivo a Collegno veniva orgogliosamente approvato a dicembre dell'anno precedente e invece questo è solo il secondo anno che viene approvato a giugno. Giovedì prossimo, se tutto fila liscio e non è detto, sarà licenziato il Bilancio 2013. Un bilancio lacrime e sangue soprattutto per i proprietari di una seconda casa. Peserà solo su di loro, infatti, l'aumento delle tasse comunali per far fronte all'ennesimo taglio dei trasferimenti statali e ...alle maggiori spese dovute al pagamento dei debiti lasciati dalla TOP, che per quest'anno ammontano a circa 270 mila euro. L'IMU sulla seconda casa e sui fabbricati produttivi e non produttivi passa dall'8,9 per mille dello scorso anno al 10,5 per mille, avvicinandosi all'aliquota massima dell'11 per mille che dovrebbe dare un gettito aggiuntivo di circa un milione e mezzo di euro. L'IMU sulla prima casa, al momento sospesa, è restata sui valori dello scorso anno, cioè il 4 per mille. Restano invece immutati gli scaglioni di addizionale Irpef.
L'amministrazione parla di tagli alla spesa per circa 500 mila euro, tagli tutti da verificare. Il milione di euro di avanzo di amministrazione dello scorso anno è stato impiegato nell'estinzione anticipata di mutui.
Ma quante sono le seconde case a Collegno? Stando ai numeri forniti dagli uffici, le seconde case ammonterebbero a 6.332 unità, mentre le prime case sarebbero 17.020 unità. Resta anche per il 2013 l'odiata tassa sui passi carrai, che ricordiamo incide sempre sulle abitazione, ma in maniera diseguale sui cittadini. Le promesse della maggioranza di rivedere almeno il metodo di calcolo della tassa sui passi carrai sono rimaste tali, per cui nulla cambia, lasciando inalterate le palesi ingiustizie evidenziate lo scorso anno.
Ultima considerazione: anche quest'anno, nonostante la crisi, la maggioranza si è ben guardata dal provare a coinvolgere le opposizioni nelle difficili scelte a cui è stata costretta dalla pesante riduzione dei trasferimenti statali e regionali. Non si è curata - e a dire che non gliene è certo mancato il tempo - neppure di informarle in tempo utile, nonostante le richieste avanzate più volte da parte di CIVICA.
Intanto è ufficiale: la popolazione collegnese è tornata sotto le 50 mila unità, in particolare il censimento ha certificato che i collegnesi sono solo 49.083.

martedì, giugno 18, 2013

AMIANTO ALLA DISCARICA MARGARIA

 
L'elenco dei rifiuti ammessi.
Vi è stato un aggiornamento dell'elenco dei rifiuti alla discarica Margaria della REI srl. Leggete, verificate e ditemi cosa ne pensate scrivendo a info@civicacollegno.it

lunedì, giugno 17, 2013

CAMPO VOLO: PARCO SI', PARCO NO

Assemblea dibattito a Paradiso.
Come deciso nell'ultimo incontro, il Tavolo Civico per l'alternativa a Collegno organizza per mercoledì 26 Giugno 2013, alle ore 20,45 un'assemblea-dibattito sul futuro del Campo Volo.
Da voci di corridoio pare che il sindaco -sono quasi due anni che non informa più il consiglio comunale in materia - abbia intenzione di insistere nell'idea di concedere decine di migliaia di metri quadrati di superficie residenziale (si era partiti da 80 mila, ora pare si ragioni intorno ai 50 mila) alla banca proprietaria dell'area in cambio della cessione al comune dell'area del Campo Volo a nord di viale Certosa (circa 800 mila mq). Il sindaco pare continui a sostenere negli incontri privati (vedi riunioni di maggioranza o iniziativa Pesce) che si tratta dell'unico modo per mettere al riparo l'area da future speculazioni.
Per quanto ci riguarda, pur condividendo l'idea di un parco pubblico metropolitano di qualità, nutriamo molte perplessità sull'idea dello scambio. Intanto vorremmo sapere quei 50/80 mila mq di superficie residenziale dove verranno realizzati. Almeno in parte a Torino sull'asse di corso Marche? A Collegno su aree dismesse o aree libere? In secondo luogo riteniamo intellettualmente disonesta l'affermazione che con questa operazione si mette a sicuro per sempre l'area da future speculazioni, lasciando intendere che basta l'acquisizione per farne un parco. Progettare e realizzare un parco di qualità e respiro metropolitano richiede risorse non irrilevanti. Oggi di risorse non ne ha il comune di Collegno, non la Provincia e neppure la Regione. La prospettiva, quindi, è quella di avere subito una bella colata di cemento e per il parco campa cavallo.
La proprietà pubblica di un'area, poi, non garantisce da sola proprio nulla, tanto più con l'aria di crisi economica che tira e di cui non si vede la fine. A Collegno, finora, le proprietà pubbliche spesso sono state oggetto di cementificazioni private, sempre per una "buona" causa e una buona causa la si trova sempre. Allora per avere la proprietà di quell'area e poi lasciarla com'è, soggetta alla pari di un'area privata alla possibilità di future speculazioni, tanto vale che resti in mano privata senza scambi verde-cemento. Per salvaguardarla, se c'è la volontà politica, bastano i normali strumenti urbanistici, è sufficiente inserirla nel contiguo parco della Dora e lasciarla così com'è che è bellissima.
In ogni caso la posta in gioco è troppo alta per lasciarla nelle mani di un sindaco in scadenza, che ha sprecato 9 anni su 10 senza cavare un ragno dal buco, senza mai coinvolgere sul serio i cittadini, in modo che siano loro a decidere se sono disposti a beccarsi ancora migliaia e migliaia di mq di case in cambio di un parco che non si farà.
Noi chiediamo che la popolazione sia adeguatamente informata e poi si faccia un referendum.

In attesa che l'amministrazione si ricordi dei cittadini che rappresenta e non solo delle banche e degli immobiliaristi, come Tavolo Civico abbiamo organizzato questa assemblea-dibattito a cui invitiamo tutti a partecipare, a partire dal sindaco. Sarebbe la  benvenuta se volesse cogliere l'occasione per spiegare cosa bolle in pentola.

Due note sui relatori. Flavia Bianchi è un'architetto che collabora con Legambiente e che conosce la realtà urbanistica collegnese. Chiara Ristorto è un architetto del paesaggio e si è laureata con una tesi su un progetto di parco al Campo Volo. Le slide del progetto verranno proiettate e commentate.
La serata, dunque, sarà un'ottima occasione per confrontarsi sull'argomento al di là delle più o meno diverse convinzioni personali.
Invitiamo a partecipare tutti i cittadini che hanno a cuore la questione, ma anche le forse politiche di maggioranza ed opposizione, i comitati di quaetiere, le associazioni ambientaliste e in particolare i membri della Consulta per l'ambiente.
Giovanni Lava

venerdì, giugno 14, 2013

IL COMMISSARIAMENTO DEI RIFIUTI

Un piano di accorpamento entro ottobre
Un quadro più chiaro circa il futuro del CIDIU e della gestione dei rifiuti è emerso ieri sera grazie al consiglio comunale aperto sollecitato da una mozione di CIVICA (vedi post del 12 giugno).
Come antipasto ci è stata propinata l'ennesima carrellata trionfalistica degli amministratori del CIDIU (Mauro, De Marco e Casciano, gli ultimi due un perfetto esempio di riciclo e riuso di miracolati della politica locale) che ci hanno raccontato come l'azienda che dirigono sia la migliore sul mercato con conti in ordine, tariffe basse e servizio ineccepibile, dimenticandosi come sempre del disastroso fallimento di Punto Ambiente, dei due anni di puzze ammannite ai collegnesi e soprattutto del fatto che se i conti sono in ordine (ma poi lo sono davvero?) ciò è dovuto ad una realtà drogata dalla rendita dovuta agli incassi delle discariche di cui è stata disseminata l'area e che con la bontà della gestione nulla hanno a che fare. Senza quegli incassi "parassitari" a spese dell'ambiente e dei cittadini il CIDIU sarebbe fallito da un pezzo.
Poi è entrato in scena il piatto forte della serata, il presidente dell'ATO-R, l'Associazione d'Ambito Torinese per il governo dei rifiuti, l'architetto Paolo Foietta, vero dominus del governo dei rifiuti nella provincia di Torino. Per avere un'idea con chi si ha a che fare, basta dare un'occhiata al suo curriculum. Organico al partito dominante e sua espressione, l'architetto Foietta persegue sin dall'inizio del suo mandato nel 2006 l'idea che la frammentazione esistente nella provincia di Torino nella gestione dei rifiuti con 12 consorzi di bacino e 10 società andasse superata per poter far fronte alle sfide del mercato. E' anche convinto che le aziende pubbliche da sole non possono farcela per insufficienza di capitali, ma anche di capacità gestionali. Già nel 2010 aveva formalizzato un progetto di accorpamento, arenatosi nelle sabbie mobili delle divergenze e degli interessi di campanile rappresentati dalle 10 società, dai 12 consorzi e da ben 315 comuni. Nel frattempo vi sono stati i decreti del governo Berlusconi che imponevano la privatizzazione delle società e la fine degli affidamenti in house, i referendum popolari che hanno sancito come anche la gestione dei rifiuti rientri tra i beni comuni da salvaguardare, infine la sentenza della Corte Costituzionale che dichiarava illegittimo il decreto Berlusconi. Ad oggi dunque non vi alcun obbligo a vendere ai privati. Ma, sostiene Foietta, il sistema esistente non è in grado di reggere sul mercato e prima o poi l'Europa imporrà le gare d'appalto e già si profilano all'orizzonte minacciosi i colossi francesi e tedeschi. Così dopo i supermercati, eccellenti "produttori" di rifiuti, si chiuderebbe il cerchio con i gestori  francesi dei rifiuti prodotti dai supermercati francesi, con gli italiani spettatori passivi che lasciano nelle mani dello straniero anche questo settore economicamente molto redditizio.
Il Foietta-pensiero, però, nei tre anni precedenti si è scontrato con l'insipienza e le rivalità dei suoi patron politici, tanto da indurlo, così si racconta, a dare le dimissioni e lasciarli in braghe di tela. La mossa è servita perchè la politica imbelle che gestisce la cosa pubblica si è prostrata ai suoi piedi e gli ha dato carta bianca, purchè non li abbandonasse. Un vero e proprio commissariamento di fatto. E ieri sera l'Architetto ha dettato il suo programma: entro questo mese i comuni devono decidere se aderire ad un tavolo di lavoro che "ruscando" senza soste da qui a ottobre sia in grado di approdare ad un progetto condiviso di accorpamento da realizzarsi entro il 2013, per poi aprire subito dopo al socio privato e rendere la provincia di Torino capace di reggere la sfida del mercato.
Che dire? Il ragionamento dell'arch. Paolo Foietta pare non faccia una grinza. Peccato che le privatizzazioni in Italia non abbiano portato tutti quei benefici che si diceva ci sarebbero stati. Peccato che un referendum popolare abbia stabilito che la gestione dei rifiuti in quanto bene comune debba rimanere in mano pubblica. E i privati ci staranno a metterci i capitali e a gestire restando in una posizione societaria di minoranza, visto che anche ieri sera è stato ribadito che la maggioranza delle azioni debba rimanere in mano pubblica?
Nel mio intervento tra le altre cose ho sottolineato il fatto che il consiglio comunale sia stato come sempre tenuto all'oscuro di decisioni così importanti e che le informazioni bisogna estorcerle e vengono date a babbo morto e solo grazie a CIVICA che per l'ennesima volta ha sollecitato il confronto. Pare che in altri comuni non ci sia stato neppure questo.
A molte domande, poste anche dai cittadini, non è stata data risposta: le prospettive occupazionali e chi sarà il socio privato, per esempio. A chi sollecitava una diversa politica dei rifiuti, non fondata su discariche ed inceneritore, si è risposto con un sorriso di sufficienza e una minaccia: se i cittadini non fanno i bravi aumentando la raccolta differenziata, si beccano anche il secondo inceneritore. Fortunati noi, perchè l'inceneritore del Gerbido è il più avanzato del pianeta. Parola di Foietta.
Giovanni Lava

giovedì, giugno 13, 2013

E IL TAVOLO CIVICO VA

Un primo incontro di lavoro costruttivo
Molte le facce nuove ieri sera intorno al Tavolo Civico per l'alternativa, sebbene alcune non fossero nuove sulla scena politica collegnese. Ma erano presenti anche cittadini mai visti prima. La strada è lunga e accidentata e non poteva che essere così. Lo avevamo messo nel conto. Positiva è comunque la volontà di provarci da parte di tanti. Se sommiamo i presenti alla prima serata e quelli di ieri sera, superano già il centinaio i cittadini che da subito hanno mostrato interesse alla progetto politico di costruire un'alternativa. Di questi tempi non è poco. Qualcuno si perderà per strada, ma altri - ne siamo certi - si aggiungeranno man mano. Ovviamente tutto dipenderà dalla credibilità e democraticità del processo.
Sconteremo la perdita di alcuni di quelli che io definisco - prendendo a prestito i versi della canzone 38 luglio degli Squallor - "Il capo indiano che si chiamava Mo' vengo anch'io, non venne mai", cioè quelli che sono supercritici nei confronti della gestione politico-amministrativa della città, promettono impegno e sacrifici per cambiare le cose, qualche volta addirittura sfracelli, ma che riescono a trovare sempre un buon motivo per defilarsi al momento giusto, quando gli viene chiesto un impegno chiaro e concreto. Non li rimpiangeremo.
Il Tavolo Civico per l'alternativa è soprattutto un'opportunità che generosamente viene offerta a tutti i cittadini, e sono la maggioranza dei collegnesi, che del presente politico non ne possono più. Il successo o insuccesso dipende solo da quello che insieme riusciremo a fare. Qui nessuno - è stato  ribadito ancora ieri sera - ha da offrire pacchetti confezionati da acquistare a scatola chiusa. I contenuti, il metodo, le regole, le iniziative saranno quelli che i partecipanti riusciranno insieme a produrre e a condividere.
Come Lista CIVICA siamo pronti e lo abbiamo già messo in opera a fare un passo indietro per favorire la nascita di un soggetto politico capace di rappresentare tutte le anime e le idealità che vorranno farne parte. Non siamo disponibili a vecchi rituali e a ripercorrere strade verificatesi più volte fallimentari. Noi guardiamo avanti, chi invece preferisce continuare a guardare indietro, al proprio passato, è liberissimo di farlo, ma senza di noi. Tutto ciò è stato chiarito ancora ieri sera e non vuol dire chiedere  abiure o disconoscimenti della propria storia a nessuno, tutte le persone, tutte le identità politiche, tutti i percorsi, purchè si riconoscano appieno nella Costituzione Italiana, sono i benvenuti, ad una sola condizione: che non si voglia anteporre la propria identità all'interesse comune. E' interesse del Tavolo Civico valorizzare ogni storia e identità, purchè non diventino, anche al di là delle proprie intenzioni, un feticcio o un ostacolo all'obiettivo che ci siamo dati: essere credibili agli occhi dei cittadini come forza di cambiamento e di governo della città.
Personalmente, dopo ieri sera, sono molto ottimista. Il prezzo che dovevamo pagare alla novità lo abbiamo pagato, ora si tratta di lavorare pancia a terra per la definizione di un programma e regole condivise. Intanto entro giugno organizzeremo un debutto in città con la prima iniziativa pubblica su di uno dei temi più scottanti: Campo Volo e via De Amicis. Seguiranno dettagli.
Giovanni Lava


mercoledì, giugno 12, 2013

APPUNTAMENTI: TAVOLO CIVICO E CONSIGLIO COMUNALE APERTO

Il futuro del CIDIU
Dopo più di tre mesi dall'approvazione all'unanimità della mozione presentata da CIVICA, finalmente domani sera si terrà il consiglio comunale aperto per capire cosa accadrà del Cidiu. Intanto questa sera alle ore 21 ci sarà il primo incontro di lavoro del Tavolo Civico per l'alternativa a Collegno. Si terrà presso la Polisportiva Borgonuovo in piazzale Avis, 3. Tutti sono i benvenuti e tutti sono invitati a portare il loro contributo.

mercoledì, giugno 12, 2013

RESTYLING DEL BLOG DI CIVICA

Un blog più ricco e più bello
Dopo tre anni, otto mesi e circa 130 mila contatti, da oggi questo blog cambia veste grafica e si rinnova.  Il sito Web è in costruzione, ci vorrà ancora qualche giorno per completare l'operazione di restyling. Ci saranno novità operative in più. L'obiettivo è quello di renderlo più leggibile, ma anche utilizzabile più facilmente dai cittadini che lo vorranno. Diteci come vi sembra e se avete dei suggerimenti, fateceli avere.

mercoledì, giugno 05, 2013

Carrellata fotografica sullo stato di abbandono del parco Dalla Chiesa

Panchine sepolte nell'erba
Si fa presto a dire parco al campo Volo
Fa molto ambientalista invocare un parco al Campo Volo. Soprattutto se non si spiega bene a quale prezzo si acquisirà l'area, quale progetto si intende realizzare, con quali risorse attrezzarlo e curarne la manutenzione. A vedere lo stato in cui versa il Parco Dalla Chiesa, ereditato gratis e molto più pivccolo, tutto si potrebbe dire tranne che chi amministra sia in grado di tenerlo in ordine e di effettuare investimenti in piante e fiori per renderlo più bello e accogliente.

mercoledì, giugno 05, 2013

Lo afferma la risposta ad un'interrogazione di Boeti

Portale dello Juvarra dell'ex Op
La Regione rinuncia a portare a Collegno la struttura per pazienti psichiatrici autori di reato
La struttura per i degenti degli ex manicomi criminali non si farà più a Collegno. A dirlo è la stessa Regione in risposta ad una interrogazione del consigliere regionale Nino Boeti (Clicca qui). L'unica cosa strana è che al fondo della risposta non c'è firma, nè dell'assessore regionale alla Sanità nè di altri. Nonostante ciò crediamo sia autentica e quindi siamo felici che la proposta iniziale sia stata ritirata a fronte del no del sindaco e anche del consiglio comunale che all'unanimità approvò la mozione presentata da CIVICA. In verità i consiglieri della Lega non parteciparono al voto.

mercoledì, giugno 05, 2013

Le accuse alla parlamentare collegnese è una bufala

Laura Castelli
Olio di ricino a chi?
Appare sempre più come un vero e proprio assalto alla diligenza quello di certa stampa (su carta o on-line si voglia) al movimento Cinquestelle. Beppe Grillo appare sempre più come il classico toro imbufalito contro i giornalisti attaccato da questi con le banderillas. Questa volta è toccato a Laura Castelli farne le spese. E' stato detto che nel suo intervento alla camera avrebbe affermato di voler dare l'olio di ricino ai giornalisti de La Stampa. Apriti cielo! Ma pare che non abbia detto proprio così.
A chiarire che si tratta dell'ennesima bufala è il Fatto Quotidiano.

martedì, giugno 04, 2013

Un interessante saggio di Gustavo Zagrebelsky

Giù le mani dalla Costituzione
"Quando i piccoli numeri si cristallizzano e la politica si riduce a un gioco, o a una lotta interna a circoli chiusi, la democrazia si svuota".
"L’uguaglianza, la giustizia sociale, la solidarietà, la protezione dei deboli e di coloro che la crisi ha posto ai margini della società, la trasparenza del potere e la responsabilità dei governanti sono caratteri della democrazia, cioè del governo diffuso tra i molti. L’oligarchia è il regime della disuguaglianza, del privilegio, dell’egoismo, del potere nascosto, illegale e irresponsabile, cioè del governo che i pochi considerano “naturalmente”, “ovviamente” riservato a sé stessi e che difendono come cosa loro, magari con feroci lotte interiori, ma con unità d’intenti nei confronti dei pericoli esteriori".
Per leggere tutto l'articolo clicca qui.

lunedì, giugno 03, 2013

Prima riunione mercoledì 12 giugno

Tavolo Civico al lavoro
Si terrà Mercoledì 12 giugno alle ore 21 presso la Polisportiva Borgonuovo di piazzale Avis a Collegno (1° piano) la prima riunione operativa del Tavolo civico per l'alternativa. Ordine del giorno: contenuti, percorso, regole e iniziative.
Sono invitate le forze politiche, i movimenti, le associazioni e soprattutto i cittadini che condividono con noi l'idea che a Collegno si possa costruire un'alternativa politica al gruppo di potere che governa la città da più di trent'anni, con tutte le negatività di cui sappiamo. Che cos'è il Tavolo civico per l'alternativa?

domenica, giugno 02, 2013

L'ennesima beffa ai danni dei cittadini

 
Inceneritore, salute, bugie e soldi, tanti soldi
Soldi, soldi, denaro fumante. Per alcuni l'inceneritore del Gerbido è solo questo. Carlo Proietti, medico del lavoro e della  prevenzione nonchè consigliere comunale di Grugliasco Democratica, ci racconta come lo studio di sorveglianza sanitaria della popolazione esposta agli effetti dell'inceneritore rischia di essere solo un altro balzello a carico dei cittadini senza alcuna garanzia che serva a qualcosa. Leggi quanto scrive (clicca qui).