mercoledì, febbraio 21, 2018

ASLTO3: UN APPALTO MILIONARIO CONTROVERSO

Un modello di partenariato pubblico privato per la gestione integrata delle apparecchiature biomedicali dell'azienda sanitaria che lascia perplessi.

Che sia un affare è indubbio, visto il valore complessivo degli appalti. Di sicuro un affare per l'Althea Group, azienda leader italiana nella gestione integrata delle tecnologie biomediche. Che lo sia anche per le tre aziende sanitarie piemontesi - l'AOU Maggiore di Novara, l'Asl di Alessandria e la nostra ASLTO3 - è meno certo, se le osservazioni (leggi) allegate all'interrogazione (leggi) presentata da CIVICA il 29 gennaio scorso al sindaco di Collegno dovessero essere fondate anche solo in parte.
Lascia, infatti, perplessi innanzitutto il metodo adottato che vede l'Althea Group prima soggetto di elaborazione di proposte alle ASL di fornitura del personale per la gestione dei servizi di TAC e RM, di sistemi di RIS e PACS per la gestione delle immagini radiografiche di TAC e RM, di lavori edili nonchè la fornitura e manutenzione di apparecchiature elettromedicali e poi unico concorrente alle gare d'appalto prontamente predisposte dalle tre aziende sanitarie citate.
Non è facile fare i conti in tasca ad appalti complessi come quelli di partenariato pubblico-privato di cui sopra dal valore di decine di milioni di euro, ma da una veloce quanto meticolosa analisi economica saltano all'occhio delle criticità che lasciano parecchi dubbi sulla convenienza per le tre aziende sanitarie - due appalti già aggiudicati e uno ancora in corso, quello di Alessandria -. Vi sono delle valutazioni economiche da parte dei dirigenti che all'apparenza appaiono poco giustificate se confrontate con altre realtà sanitarie piemontesi e nazionali. Per fare un esempio il valore assegnato in alcuni casi alle apparecchiature proposte risultano di gran lunga superiori a quelli di mercato.
Un'altra criticità riscontrata è quella di aver infilato nell'appalto tipologie diverse di forniture tali da rendere difficile per le aziende specializzate nel settore poter concorrere, cosa che ha prodotto di riflesso la partecipazione di un solo soggetto che in assenza di concorrenti ha avuto come conseguenza un ribasso d'asta molto modesto rispetto a quello che si registra in appalti pubblici analoghi. L'elenco potrebbe continuare, ma per questo si rinvia al documento e all'interrogazione allegati. 
Mi è stato chiesto che senso abbia avuto presentare un'interrogazione tanto complessa al sindaco Casciano. Al di là del fatto che le scelte dell'ASLTO3 hanno a che fare anche con la salute dei cittadini collegnesi che il sindaco dovrebbe tutelare, non nego che lo scopo fosse anche quello di gettare un fascio di luce su questioni di cui di solito nessuno si occupa al di là degli addetti ai lavori, in modo che chi di dovere, se lo dovesse ritenere opportuno, possa contribuire a chiarire i dubbi a noi comuni mortali.
A seguito dell'interrogazione di CIVICA gli autori del documento allegato e il consigliere regionale Gianpaolo Andrissi del M5S si sono recati  dal Procuratore della Corte dei Conti del Piemonte dottor Giancarlo Astegiano con un esposto con l'auspicio che venga verificato - intanto - se gli appalti in questione possano o meno aver recato un danno erariale.
A torto o a ragione siamo sicuri che avremo modo di riparlare di questi appalti. Pur non avendo la palla di cristallo, con il sommo Galileo possiamo anche noi dire: "E pur si muove".
Giovanni Lava