martedì, settembre 30, 2014

DELIBERA CORTE DEI CONTI SULLA TOP: TERZA PUNTATA.

Riprendiamo la pubblicazione della delibera della Corte dei Conti.
Con relazione del 18 novembre 2013  il liquidatore atto  del raggiungimento di un

accordo  transattivo con  i  creditori (salvo   per  la  Superplast  s.r.l.   con  la  quale  è

pendente un contenzioso giudiziale) in virtù del quale  agli stessi viene  assicurato il 65%  dei rispettivi crediti;

nella  medesima relazione si atto  di un imprecisato finanziamento di 150.000,00 euro  che il socio  unico  comune di Collegno  avrebbe  assicurato  in passato  (dandosi atto  della  postergazione di tale credito in sede liquidatoria);
con  determinazione  n.  915  del  4  dicembre  2013,  a  firma   del   Dirigente settore direzione generale -Direttore generale, il Comune,  in  esecuzione  della  delibera CC n.  66/2013 e  del  deliberato  dell'Assemblea dei  soci  del   12.07.2013,  impegna e liquida  la somma  di 201.143,00 alla  Società "T.O.P. S.r.l. in liquidazione" (somma inferiore a quella   risultante dal  bilancio  al  31.12.2012 atteso  che  l'ente   ritiene di versare  solo quanto necessario a chiudere in bonis la liquidazione);
dal  verbale   assemblea  dei  soci  del  13  maggio  2014  emerge   il  perdurare  della

procedura di liquidazione, non  essendo  ancora  formalmente terminata e cancellata la società.


Da ultimo, si rammenta che la scrivente Sezione  aveva  già esaminato la situazione della  Torino  Ovest  Produce  s.r.l. con deliberazione n.  277 del 29 luglio  2013  nella  quale  si legge:
"Per quanto riguarda  i trasferimenti 2011, in relazione alla risposta fornita, si escluderebbe

la violazione dell'art. 6 comma 19 del D.L. n. 78/2010, convertito  in Legge n. 122/2010, in quanto  l'Ente  dichiara   che  la  società  non  ha  registrato   perdite  per  tre  o  più  esercizi consecutivi.
Per quanto riguarda  l'esercizio 2012, non essendo chiaro se e quando sia stato fatto  il trasferimento per euro 145.200,00, appare rilevante verificare  la compatibilità con l'art.  6 comma 19 del D.L. n. 78/2010, convertito in Legge n. 122/2010.
Infine, per  quanto  riguarda   la  responsabilità  dell'Ente  pubblico-socio per  i  debiti  della società in stato di liquidazione  si richiamano  i principi  già evidenziati  da questa Corte:  "Si può ritenere,  pertanto, che non sussiste un obbligo per il Comune di assumere a carico del


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proprio    bilancio    debiti   societari   rimasti    insoddisfatti  all'esito    della   procedura    di liquidazione.  Sussistendone le condizioni, infatti, spetta  di regola al creditore agire affinché il Comune sia chiamato  a rispondere  dei debiti  della società partecipata.  Ciò, ovviamente vale anche per la particolare  responsabilità  che gli artt.  2497, 2497-sexies  e 2497-septies c.c. hanno previsto per talune deviazioni  riconducibili al (diverso)  fenomeno delle società o enti che esercitano attività di direzione  e coordinamento di altre società. D'altra  parte, pur non ricorrendo  alcuna obbligatorietà, non si può astrattamente escludere che il Comune possa  deliberare   l'accollo  di  detti   debiti.   Si  tratta,  tuttavia, di  una  scelta  del  tutto discrezionale  che va adeguatamente motivata, poiché, con essa, il Comune decide di rinunziare al limite  legale della responsabilità  patrimoniale  per debiti.  Essa impone anche, in disparte  le regole  gius-contabili di cui si dirà  in appresso, che si individui  lo schema causale di contratto al quale  ricondurre l'operazione  di assunzione del debito, che si dia conto delle ragioni  di vantaggio  e di utilità  evidente  per l'Ente che la giustificano  e che si verifichi  se le condizioni finanziare  dell'Ente  la permettono."

martedì, settembre 30, 2014

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: UNA GIUNTA "ILLUMINATA".


Per strada luci accese anche di giorno.
Nell'estate di quest'anno una grande notizia è arrivata alle orecchie di tutti noi. Il Comune di Collegno aderisce al progetto ISMB http://www.ismb.it/collegnosmartcity
per una migliore gestione dei servizi pubblici, in collaborazione con l'Istituto Mario Bolla, Politecnico e Compagnia di San Paolo.

Un grande colpo, che davvero proietta la città nel futuro, staccandosi dal passato e mostrando ancora una volta di essere innovativa. Consentitemi una battuta...una città e una giunta smart
Ebbene, sarò molto breve, passati alcuni mesi, noto invece una gestione dell'illuminazione pubblica incredibilmente deficitaria, che va al contrario di quanto promesso dalla nuova giunta.

E' da giovedì 25 settembre, tanto per citare un esempio, che gli impianti di illuminazione pubblica di Via Vandalino e Cso Montello sono accesi tutto il giorno! Un incredibile spreco di soldi pubblici (che poi finiscono in tasse) e uno spreco imbarazzante di energia, alla faccia della gestione smart e del rispetto dell'ecologia. (allego foto come testimonianza). Ho chiesto e segnalato la cosa all'Enel, la quale mi ha risposto che quegli impianti non sono di loro competenza e di guardare se sui pali c'è un'etichetta bianca. Non c'è e quindi deduco che siano di competenza del comune, che però nonostante alcuni abbiano segnalato la cosa, non interviene.

Vorrei sapere che fine ha fatto tutto il meraviglioso progetto e quali competenze ha l'assessore ai lavori pubblici, al quale credo competa la questione, tale Romagnolo

Per ora la giunta rossa di Casciano non mi sembra molto...smart. Speriamo nel futuro.
(nel cui curriculum non figurano esperienze del genere) nella gestione della rete smart, considerando anche che sono parecchi mesi che è stato promesso le revisione dell'illuminazione del controviale di Corso Francia all'altezza di Leuman, dove la gente ha paura perchè è troppo buio.
Lettera firmata

mercoledì, settembre 24, 2014

RIFIUTI: SOCIETA' UNICA METROPOLITANA, RINVIATA LA DELIBERA CHE DICE NO

Un parere negativo che non ci sta bene.
Il Consiglio comunale di Collegno può dire di no alla società unica metropolitana per i rifiuti? Per gli uffici comunali non si può. Negativo è infatti il parere che ha dato il segretario generale alla delibera presentata da CIVICA il 30 giugno scorso, messa all'ordine del giorno del consiglio comunale di oggi mercoledì 24 settembre. Nel corso della conferenza dei capigruppo da più parti è stato chiesto di poter affrontare l'argomento, vista la sua importanza e la poca informazione in merito, all'interno della commissione competente, prima di portarla all'esame del consiglio comunale. Sempre che il sottoscritto fosse d'accordo. Ho accettato la richiesta, ritenendo positivo che si parli più a fondo dell'argomento. Così la delibera è stata rinviata ad altro consiglio comunale.
Intanto però ho dovuto registrare il parere negativo che recita: "Ai sensi dell'art   4 de T U delle leggi sull'ordinamento degli enti loca li D Lgs 267l2000i si  esprime parere di regolarità tecnica contrario relativamente alla proposta di delibera con  identificativo    n. 84 8     d    5  45   18  in quanto   non sussistono i vizi di  legittimità evidenziati   nelle    premesse    della    deliberazione    sulla    competenza  dell'ATOR  alla costituzione di una Azienda Unica Metropolitana e che non si ritiene  possibile che un singolo comune non aderisca alla stessa".

Intanto come CIVICA abbiamo presentato la richiesta che le motivazioni negative siano motivate. Dire che non sussistono i vizi di legittimità ci pare un po' poco. Che ci spieghino anche in base a quali articoli di legge un comune può essere espropriato della decisione se aderire o meno. Ma non basta. A leggere la delibera si vede come gli argomenti per dire no alla società unica metropolitana siano molti. Ma al di là delle questioni tecniche a noi interessano sostanzialmente due cose: a) restituire al consiglio comunale e quindi ai cittadini il diritto di decidere; b) poter aderire alla strategia rifiuti zero;  avviare il superamento del termovalorizzatore; salvaguardare gli interessi pubblici connessi all’ambiente attraverso una riduzione delle quantità di rifiuti indifferenziati destinati allo smaltimento in discarica ed un incremento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani ed assimilati.
Senza autonomia organizzativa, gestionale ed economica in materia di rifiuti, gli obiettivi sopra elencati diventano pura utopia.
Giovanni Lava

martedì, settembre 23, 2014

DELIBERA CORTE DEI CONTI SULLA TOP: SECONDA PUNTATA

Bilanci, perdite, fatture e ripianamenti da parte del Comune.
ANNO
UTILE
PERDITA

2005


9.479,00
2006
14.375,00

2007
9.295,00

2008
8.116,00

2009

20.523,00
2010

46.126,00
2011

251.222,00
2012

276.143,00
2013

84.807,00

delibera  C.C. 21  dicembre  2011, n.  220:   il  consiglio  comunale,  dato  atto  della perdita  di esercizio nel 2009 e 2010, e stimata  una probabile  perdita di esercizio al
31.12.2011 che potrebbe portare  all'azzeramento  del patrimonio  netto, delibera:

l) di dismettere  la partecipazione  nella TOP s.r.l.,  atteso che "non  si intravedono scenari di generazione di risorse o comunque di recupero dei capitali pubblici investiti  nella società";
2) di richiedere al Presidente del Consiglio di amministrazione la convocazione dell'assemblea  straordinaria  del soci per  deliberare  lo  scioglimento  anticipato della società e la nomina del liquidatore;
3)   di accantonare le somme necessarie a fronteggiare  le spese di liquidazione che il comune intende sostenere nella misura del 90%.
con  la  medesima  delibera,   ma  solo  nelle  premesse  in  fatto,   si   atto   della

necessità, "ai fini della tutela  inderogabile  dei terzi e dei creditori, di ricapitalizzare la società, deliberando  la riduzione  del capitale  per  perdite  ed il  contemporaneo aumento del medesimo ad un importo non inferiore al minimo  di legge";
con  verbale  a rogito  notaio  Giovanni  Vittorio  Gunipero di  Corteranzo  in  data  19

marzo  2012,  repertorio   n.  429/247, l'assemblea    dei  soci delibera  di  coprire  le perdite emergenti  dal bilancio al 31 dicembre  2011  (per complessivi 305.911,00) mediante azzeramento del capitale sociale (all'epoca di 105.000,00), versamento

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in contanti di 200.911,00 e ricostituzione del capitale  sociale  nell'importo di euro

10.000, fissando  in novanta  giorni dalla  data  di iscrizione  della  predetta delibera  il termine entro  il quale darvi  esecuzione;
attesa  l'indisponibilità del socio CIDIU  s.p.a.  a partecipare alla descritta operazione

(rinunciando dunque  al diritto di  sottoscrizione sul capitale  ricostituito), il comune di  Collegno   si  dichiara   "disponibile ad  effettuare il versamento di  complessivi
210.911,00";

nel   corso   della   medesima  assemblea    (19   marzo   2012)    viene   deliberato  lo scioglimento anticipato  della  società   (di  cui  il  comune  di  Collegno  diviene   socio unico)  e la nomina  del liquidatore unico;
il  versamento di  complessivi  €   210.911,00  da  parte   del   comune   di  Collegno

avviene:

1)  con mandato n. 2533 del 23 aprile  2012 quanto  ad 55.750,00;

2)   con mandato n. 2532  del 23 aprile  2012 quanto  ad 10.000,00 di ricostituzione del capitale;
3)  con mandati n. 3388 e 3389  del 5 giugno  2012 quanto  ad 145.161,00;

20 maggio  2013:  il liquidatore comunica al sindaco  di Collegno  che al 31.12.2012 la perdita di esercizio  è pari ad 276.143,00 e che essa deriva:
a)   per  quanto  riguarda la gestione ante  liquidazione, quest'ultima  non  produceva ricavi sufficienti alla copertura dei costi  di esercizio  derivanti sia dai contratti in essere che dalla attività di gestione ordinaria;
b)   per quanto  riguarda la gestione della  liquidazione, incidono  i costi da risoluzione dei rapporti di lavoro, gli oneri  finanziari sui debiti  bancari, lo stralcio  di imposte anticipate e differite imputate al conto economico;
con  delibera  giugno  2013,  n. 66, preso  atto  della perdita al 31.12. 2012, e rilevato che  la  stessa  conduce  all'azzeramento del  patrimonio e  rischia  di "pregiudicare il processo  di liquidazione sino ad ora svolto  con esito positivo", il Consiglio  comunale delibera  di:
a)   richiedere al liquidatore di convocare l'assemblea  straordinaria per la copertura delle  perdite di  esercizio, la riduzione del capitale  sociale  e la ricostituzione al minimo legale;
b)   prevedere un  importo pari  ad 276.143,00 nelle  spese correnti del bilancio  di previsione 2013  al fine  di accantonare le somme  necessarie  per  far  fronte alla spesa  per  la  copertura  di  perdite  e  la  ricostituzione  del  capitale   sociale  "e scongiurare il rischio  di situazioni occulte  di debito  che possano  pregiudicare gli equilibri di bilancio";
con  deliberazione di  Giunta  n.  195  del  17  luglio  2013,  dando  atto  delle  richieste creditizie avanzate  a mezzo  legale  dalla  TOP (€  150.399,65 di  cui  alle  fatture n.169  pari  ad  53.475,46 per  lavori  di manutenzione del verde,  fattura n. 170  pari ad   25.953,92  per  lavori di  manutenzione straordinaria  degli  edifici   comunali, fattura n.  171 pari  ad  70.970,27 per  lavori di  manutenzione straordinaria  degli impianti del  P.I.P.  emesse  in  data  09.12.2011), e ritenendo queste  parzialmente fondate, il  comune di  Collegno   si  impegna ed  obbliga  a  pagare  la  somma   di  € 122.000,00 alla  TOP a titolo transattivo al fine  di definire tutti i rapporti pendenti dal  2003  ad oggi,  la Top accettando tale  pagamento a saldo  e stralcio di ogni  sua spettanza;