giovedì, settembre 18, 2014

TOP: QUANDO LA VERITA' E' INDIGESTA.

La maggioranza nega il consiglio straordinario e cerca di nascondere sotto il tappeto di dieci delibere le contestazioni della Corte dei Conti.
Le 38 pagine della delibera della Corte dei Conti con i numerosi rilievi di illegittimità alla condotta dell'amministrazione comunale sulla vicenda TOP sono poco più che un'esercitazione accademica che non porterà a nulla. Questa la tesi sostenuta oggi pomeriggio nella conferenza dei capigruppo dal sindaco e dalla sua maggioranza, con una foga forse solo un po' eccessiva per poterla ritenere una tesi di cui si è profondamente convinti.
Per il sindaco la storia della TOP è una storia di cui andare orgogliosi. A suo dire le critiche del sottoscritto in primis e degli altri consiglieri di opposizione sono ascrivibili a rancore e calunnie di tipo personale, che solo grazie alla sua bontà di boy scout finora non hanno dato luogo a querele ... Per cui a buon intenditor ... I rilievi della Corte dei Conti? Quisquilie.
Sarà per tutto questo, per l'insignificanza della relazione della Corte dei Conti, che il sindaco, il suo presidente del consiglio e la sua maggioranza hanno respinto al mittente la richiesta  - avanzata secondo regolamento - presentata da tutta l'opposizione di affrontare in un consiglio comunale straordinario i rilievi mossi dalla Corte.
Se proprio volete affrontare l'argomento - ci è stato concesso con magnanimità - lo mettiamo al fondo dell'ordine del giorno del consiglio comunale di mercoledì 24 settembre. All'undicesimo punto. Con l'evidente e fondata speranza che l'ora tarda e la stanchezza possano avere la meglio sui consiglieri e sui cittadini interessati a saperne di più. Una decisione frutto di riunioni su riunioni che ha sposato la linea della fermezza nei confronti delle richieste dei consiglieri di opposizione e la negazione di ogni loro responsabilità.
La delibera della Corte dei Conti? Carta straccia. Il regolamento del consiglio comunale? Carta straccia. Parola d'ordine: "occultare" per quanto possibile la "splendida" esperienza TOP, come d'altronde aveva già fatto Casciano, che si era "dimenticato" di indicare nel suo curriculum preelettorale la presidenza pluriennale di una società così benemerita.

Confesso che li capisco e mi fanno persino tenerezza. Dopo anni di ostruzionismo della commissione di indagine sulla TOP per impedire di giungere a qualche conclusione in modo da poter pilotare al successo la candidatura di Francesco Casciano, non hanno fatto in tempo a godersi la vittoria elettorale e avviarsi verso una radiosa gestione del potere grazie alla maggioranza bulgara che si ritrovano senza intralci e rompicoglioni tra i piedi, che arriva la Corte dei Conti a guastargli la festa e a rimettere tutto in discussione. Si comprende così l'irritazione nei confronti di chi come noi vuole che i rilievi della Corte dei Conti vengano discussi nella massima istituzione cittadina, il Consiglio Comunale,  in un libero confronto davanti ai cittadini senza sotterfugi o mezzucci con lo spazio e la rilevanza che meritano. Un atteggiamento comprensibile, ma miope e che la dice lunga sulle formidabili capacità  politiche del gotha che governa Collegno. Abbiamo un sindaco che usa una riunione istituzionale per accusare chi lo critica e minacciarlo di querele come se fosse al bar. Un presidente del consiglio supino che non banfa perchè non ha proprio idea - perciò è anche difficile interloquire - del suo ruolo istituzionale di garante in primo luogo delle minoranze.

A questo punto vogliamo essere chiari a scanso di equivoci. Il nostro movimento CIVICA per Collegno e il sottoscritto sono interessati esclusivamente alla verità dei fatti e alla credibilità delle istituzioni cittadine. Ci interessa davvero poco se la Procura della Corte dei Conti comminerà o meno delle sanzioni. Noi ci auguriamo di no per solidarietà con gli inconsapevoli consiglieri comunali che nello scorso mandato hanno votato le delibere contestate. Lo hanno fatto, siamo certi, in assoluta buonafede. Con altrettanta convinzione sosteniamo che dal punto di vista politico quei conti con la vicenda TOP che la maggioranza che ha governato e governa questa città  non ha voluto fare a suo tempo nella Commissione d'indagine sulla TOP, dopo la delibera della Corte dei Conti, non sono più eludibili. L'ostruzionismo portato avanti nello scorso mandato, la decisione di questa sera di "nascondere" la discussione pubblica, da una parte alimentano e giustificano ogni tipo di sospetto, dall'altra non fanno che  rinviare il momento in cui delle spiegazioni dovranno essere date volenti o nolenti. Più avanti si andrà, peggio sarà. Abbiamo cinque anni davanti. Noi non demorderemo. Perciò nei prossimi giorni su questo blog cominceremo a pubblicare a puntate le osservazioni della Corte dei Conti e i risvolti politico-amministrativi che a nostro avviso comportano.
Giovanni Lava