lunedì, marzo 31, 2014

PROGRAMMA GIOVANNI LAVA SINDACO. DISOCCUPAZIONE: LA GENERAZIONE PERDUTA

Quintuplicare il fondo per l'occupazione.
Per comprendere la gravità della crisi occupazionale anche a Collegno basta un dato: nel 2008 i disoccupati iscritti al Centro per l’impiego erano 1800, a fine 2013 erano diventati 4 mila, più che raddoppiati in soli 5 anni. Il Comune non può fare molto per invertire queste cifre, ma quel poco che può lo deve fare tutto, mettendolo al primo posto nell'impegno amministrativo. Innanzitutto partendo dalle risorse economiche. Nel corso del 2013 il Comune di Collegno ha impegnato sul fronte lavoro una cifra di circa 250 mila euro. Un’inezia a fronte di un bilancio da cinquanta milioni di euro. Di quei 250 mila euro, 50 mila (un euro ad abitante) sono stati destinati al sostegno dell’occupazione. Una vera miseria.
CIVICA si impegna nel primo Bilancio annuale utile a portare a cinque euro per abitante il sostegno all'occupazione per un importo di 250 mila euro annui e a raddoppiare il fondo complessivo a favore dei lavoratori, portandolo a 500 mila euro.
CIVICA intende anche fare una scelta drastica: i cinque euro per abitante per un totale di 250 mila euro saranno destinati tutti ai giovani in cerca di prima occupazione di età inferiore ai 35 anni, cioè a quella parte di generazione giovanile che nel mondo del lavoro non c’è mai entrata e che è costretta a vivere sulle spalle della propria famiglia.
Accertato che l’assenza di lavoro per i giovani rappresenta non solo un dramma di tipo economico, ma anche sociale, morale e psicologico per chi consuma gli anni che dovrebbero essere i più belli a scrivere curriculum senza ricevere neppure una risposta, il nostro impegno non sarà solo di tipo economico, ma anche di sostegno pratico e psicologico con l’istituzione a livello comunale del Forum dei giovani senza lavoro. Un Forum che organizzerà i giovani disoccupati, fornendo loro un locale attrezzato, del personale specializzato che li aiuterà - si spera - a trovare un lavoro, ma anche a formarsi e a farne una massa critica e solidale, che faccia superare il senso di solitudine e di rabbia individuale in cui molti consumano la loro giovane esistenza.

A sostegno del Forum il Comune dovrà coinvolgere in prima persona le forze produttive della città, dall’industria al commercio, all'artigianato. Bisogna costruire un nuovo clima di collaborazione e fiducia, un rapporto fino ad oggi totalmente assente. Insieme andranno studiate le iniziative che possano favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Il Comune dovrà porsi umilmente in ascolto delle realtà produttive e fare tesoro delle loro proposte e dei loro suggerimenti, abbandonando la retorica irritante e improduttiva con la quale si è posto sino ad ora nei loro confronti nei pochi casi in cui è accaduto.

lunedì, marzo 31, 2014

A SPASSO PER COLLEGNO TRA ALBERI TAGLIATI E ORTI CHE CURANO

Recuperate le vecchie serre dell'ex Op.
Questa volta il Comune non c'entra, ma non per questo fanno meno effetto gli alberi tagliati lungo la bialera di via Torino. Il terreno appartiene alle Ferrovie e lo scempio va addebitato a loro. Quell'angolo incolto di verde evidentemente dava fastidio o qualcuno ha voluto procurarsi la legna per il prossimo inverno. Davanti a questo ennesimo atto di crudeltà, piange il cuore. Una piccola macchia di verde marginale in città come quella di via Torino rappresenta un piccolo polmone  che aiuta a diminuire i livelli di inquinamento dell'aria l'aria inquinata e rappresenta anche un rifugio per molte specie animali che vi trovano rifugio e nutrimento.
Ad una brutta notizia, vogliamo affiancare una positiva, quella del restauro delle serre dell'ex Op che va sotto il suggestivo titolo di "Orto che cura".
Il restauro è avvenuto all'interno di un progetto promosso dal Patto Territoriale che contempla la creazione di un centro di lavoro guidato per l'inserimento nel mondo del lavoro di persone con disabilità. Il progetto è stato affidato alla cooperativa sociale Airone. Se dopo l'inaugurazione di venerdì scorso, verrà anche sottoscritta in tempi brevi la convenzione ventennale con la cooperativa che ancora manca, in un anno una decina di persone con disabilità disoccupate potranno trovare qui la possibilità di imparare un mestiere utile all'inserimento lavorativo successivo, almeno è quanto tutti ci si augura. 
Giovanni Lava

venerdì, marzo 28, 2014

POLITICA E GIORNALISTI IN CAMPAGNA ELETTORALE

Il ritorno al passato della Certosa di Collegno.
Un cittadino mi manda la foto di questo articolo e scrive: "Un articolo sulla Certosa dove non si dice nulla, ma il titolo può far sembrare che invece si stiano muovendo per fare qualcosa ....(invece le azioni concrete girate su un trafiletto perché poi quando faranno l'inaugurazione ci sarà il mega articolo ...). La politica "del fare" o "del dire ?" .
In verità io non mi stupisco affatto. Se in periodi normali i "giornalisti a chiamata" - che poverini spesso non ne possono nulla, perchè devono ubbidire ai loro capi al giornale e non potrebbero fare altrimenti - sono in servizio permanente effettivo, figuriamoci in campagna elettorale. La verità sulla Certosa di Collegno è che dopo 30 anni dalla chiusura del manicomio, uno straccio di progetto i nostri bravi amministratori non sono riusciti a quagliarlo. Gli edifici che sono stati ristrutturati, sono stati destinati a utilizzi occasionali, di tutto e di più... senza un disegno, un'idea credibile.
L'associazione "Amici del parco Dalla Chiesa" di cui facevo parte   in collaborazione con il Comune e il Politecnico di Torino organizzò nel 2008 un convegno dal titolo "Il parco dei giardini" dove  proposte e suggestioni molto interessanti furono lanciate dall'architetto Guido Laganà che era rimasto incantato davanti alla bellezza architettonica del chiostro e stupefatto per lo stato di abbandono in cui versava. Quel convegno è rimasto lettera morta.
La cosa migliore che è stata realizzata finora è stato il recupero della lavanderia che è diventato un centro per la danza con il nome di Lavanderia a vapore. Bene, se avete mai assistito ad uno spettacolo vi sarete resi conto di come il pubblico sia costretto a stare seduto su delle sedie mignon che al massimo vanno bene per dei bambini delle elementari. E i concerti di Sale &Pepe sono uno strazio per l'acustica terribile del locale. E si tratta della cosa meglio riuscita.
Il restauro del chiostro di cui si andrà a tagliare il nastro guarda caso alla vigilia del voto non è stato fatto a spese del Comune come lasciano intendere, ma della Regione proprietaria della Certosa. Il denaro messo dal Comune è quello che avrebbe dovuto pagare per l'acquisto degli edifici dall'Asl. Una partita di giro. Una buona cosa, ma un po' diversa da quella che si vuol lasciar credere.
Il battage sugli organi di "disinformazione" locali e nazionali fa parte ormai del costume. Prendersela con loro è come prendersela con il sole o con la pioggia. Da più di 10 giorni sui muri di Collegno è attaccato il manifesto con l'annuncio della candidatura a sindaco del sottoscritto. La notizia è stata ripresa da questo blog che tutti i giornalisti so che leggono. Bene non uno che si sia fatto vivo. Si è capovolto completamente lo schema classico dell'informazione: il giornalista non va più a caccia di notizie, ma è la notizia che deve pietire udienza dal giornalista per poi - se non si appartiene alla cricca che governa e dispensa prebende - avere un trafiletto, quando va bene. E questi giornali sopravvivono solo grazie al finanziamento pubblico a spese dei cittadini. Fosse per le copie che vendono avrebbero chiuso da molto tempo.
Gli amici mi dicono che ai "giornalisti a chiamata" occorra sorridere in ogni caso. Mi dispiace ma io non lo farò. Non tradivo la mia dignità di giornalista quando scrivevo e dirigevo il Corriere-Rivoli 15 sottomettendomi ai politici dell'epoca, oggi non tradirò la mia dignità di "politico" telefonando a qualche giornalista perchè mi faccia un'intervista. Se a loro e ai loro giornali interessa quello che diciamo e che facciamo, siamo pronti a rispondere a qualunque domanda. Altrimenti pazienza, li lasciamo tutti a Casciano.
La nostra non è arroganza. Siamo solo convinti che per battere la cricca guidata da Casciano ci voglia un grande scatto di orgoglio e dignità da parte dei cittadini a cui bisogna dare il buon esempio. Non saranno, a nostro avviso, né i pannicelli caldi né i cuori pavidi, sempre pronti a tirare il sasso e poi furtivamente a nascondere la mano, a poter far cambiare qualcosa a Collegno.
Giovanni Lava


giovedì, marzo 27, 2014

ROTONDE A RISCHIO PER PEDONI, CICLISTI E AUTOMOBILISTI

Ancora un ciclista investito ad una rotonda.
Gli ingredienti sono i soliti: una rotonda, un ciclista e un automobilista frettoloso. E a farne le spese come sempre è il malcapitato ciclista. Questa volta apparentemente ferito in modo non gravissimo, ma pur sempre ferito dopo il classico volo. A farne le spese ovviamente anche la bicicletta che in questo caso presentava la ruota posteriore tutta storta. La dinamica dell'incidente al momento del mio passaggio, a piedi e non in bici, è avvenuto martedì scorso intorno alle 17 e 30 alla rotonda di corso Papa Giovanni XXIII all'altezza di via Minghetti, proprio là dove un paio di anni fa fu investito e ucciso un pedone sulle strisce. I fiori attaccati ad un palo lo ricordano.
Basta fermarsi un attimo ai bordi della rotonda per vedere come moltissimi automobilisti arrivando dal sottopasso impegnano la rotonda a tutta velocità e quindi guai a chi si trova in mezzo, ciclisti, pedoni, ma gli stessi automobilisti. ne sanno qualcosa gli abitanti di via San Francesco d'Assisi lì vicino che ogni volta che si immettono nella rotonda rischiano di essere centrati da quelli che arrivano dal sottopasso che chissà per quale strana conoscenza del codice della strada credono di avere la precedenza anche su chi ha già impegnato la rotonda.
Quello della sicurezza sulla strada è uno dei temi centrali del programma elettorale di CIVICA che pubblicheremo a breve.
Giovanni Lava

martedì, marzo 25, 2014

PROGRAMMA GIOVANNI LAVA SINDACO. GESTIONE DEL PATRIMONIO COMUNALE: LO SPORT PER TUTTI E NON PER POCHI

Poniamo fine alla privatizzazione degli impianti sportivi.
Collegno vanta una formidabile presenza di associazioni e società sportive che va non solo difesa ma per quanto possibile potenziata per il forte valore sociale e culturale che esse rappresentano. Questa vasta rete per operare si avvale spesso di locali e  impianti sportivi di proprietà del Comune.
Una corretta  gestione del patrimonio comunale a favore dei propri cittadini rappresenta uno dei principali compiti di un’amministrazione. Oltre agli edifici destinati ad ospitare i servizi pubblici, come le scuole, la biblioteca, ecc. esiste un gran numero di locali e di impianti sportivi che costituiscono la struttura portante sia della vita associativa che delle attività sportive. A Collegno al momento le convenzioni con associazioni e società sportive rappresentano, però, una sorta di giungla di cui non è facile venire a capo.  La durata delle convenzioni, le norme, i costi seguono logiche poco intelligibili e che prestano il fianco a rapporti discrezionali e qualche volta decisamente clientelari. Negli ultimi due anni in consiglio comunale si è cercato di fare un po’ di chiarezza, ma inutilmente.
Di fatto in un più o meno recente passato si è assistito ad una vera e propria privatizzazione degli impianti sportivi attraverso gestioni che seguono più la logica del profitto che la soddisfazione dei bisogni dei cittadini, così si è risolto apparentemente il problema economico da parte del Comune - che continua comunque a spenderci cifre non indifferenti -, ma  si sono gradualmente ridotti gli spazi per i cittadini. Esempio eclatante quello della piscina comunale dove l’orario per il nuoto libero è stato drasticamente ridotto. Tra l’altro la piscina comunale è l’unico impianto che è stato assegnato attraverso un bando di gara, peccato che il capitolato di gara non venga fatto rispettare proprio sugli orari.
CIVICA si propone allora di riportare verso una logica pubblica e non privatistica la gestione degli spazi comunali e degli impianti sportivi. Di uniformare le convenzioni, laddove sarà possibile, visto che l’attuale amministrazione per garantire un futuro alle società amiche ha sottoscritto convenzioni pluridecennali. Nostro compito in questi casi sarà quello di verificare la bontà giuridica di tali concessioni e soprattutto se quanto scritto nelle convenzioni venga o no rispettato.  Contro i monopoli e le rendite di posizione dovute spesso alla contiguità politica con gli amministratori attuali, CIVICA si impegna ad utilizzare per tutti gli impianti sportivi di un certo livello la formula della gara d’appalto.
Per quanto riguarda la concessione alle società sportive dell’uso delle  palestre scolastiche va cambiato il regolamento in senso più garantista verso le società più piccole che non devono  essere emarginate da quelle più forti. Va anche garantito che gli impianti sportivi costruiti con i soldi dei collegnesi non vengano utilizzati per ospitare atleti e squadre di altri comuni a scapito degli atleti e delle squadre di Collegno. Sul rispetto delle convenzioni sarà sviluppata la massima vigilanza.

sabato, marzo 22, 2014

PROGRAMMA GIOVANNI LAVA SINDACO. RIFIUTI E INCENERITORE: AFFAMIAMO IL MOSTRO


 Raccolta differenziata all'80% in cinque anni.
A Collegno la raccolta differenziata dei rifiuti è ferma da molti anni. Il leggero incremento registrato negli ultimi mesi è dovuto all’avvio della raccolta differenziata nei mercati. La raccolta differenziata delle utenze private è di scarsa qualità e si aggira ancora intorno al 50%, quando la legge imponeva di raggiungere il 65% nel 2010.
Da anni non viene fatta una campagna di informazione decente.
I potentati che hanno gestito finora la filiera dei rifiuti non hanno interesse ad aumentare la raccolta differenziata per i notevoli guadagni che garantisce il conferimento dei rifiuti prima in discarica e ora all’inceneritore.
Con la raccolta dei rifiuti porta a porta la città è stata disseminata di file sterminate di cassonetti maleodoranti: pur senza rinunciare alla raccolta porta a porta, la soluzione nei grandi condomini dovrà essere quella delle isole ecologiche interrate.
Collegno è anche la città con il più alto numero di discariche e relative puzze. La discarica esaurita di Cascina Gay inquina la falda acquifera dal lontano anno 2000 senza che chi ne ha la responsabilità (Comune, Provincia, Cidiu) vi abbiano fino ad oggi posto rimedio.
I gruppi di potere territoriali che hanno gestito i rifiuti alle dirette dipendenze del partito dominante ora hanno deciso di creare una società unica per tutta la Provincia di Torino e affidarne la gestione  ai privati, questo dopo aver sottoscritto un contratto capestro  con i gestori dell’inceneritore a spese dei cittadini della durata di 20 anni.
Il Comune di Collegno a questo punto sarebbe espropriato di qualsiasi potere decisionale. Noi però non ci arrendiamo a questa realtà e perseguiremo ugualmente l’obiettivo “rifiuti zero”,  partendo dalla riduzione della produzione pro-capite dei rifiuti e alla loro corretta differenziazione attraverso un’azione permanente di sensibilizzazione dei cittadini.  Punteremo alla riduzione del consumo di prodotti imballati attraverso convenzioni con negozi, mercati e supermercati per il ritiro dei vuoti e con incentivi. Pretenderemo dalla nuova società unica di gestione dei rifiuti la tariffazione puntuale (più produci rifiuti più paghi, meno ne produci meno paghi), la realizzazione di un impianto nella Zona Ovest per la selezione a freddo dei rifiuti recuperabili finiti nell’indifferenziata. Ci batteremo per il superamento  dell’inceneritore e nel frattempo chiederemo che anche Collegno venga ammesso al Comitato di controllo che lo presiede, visto che l’aria che inquinata la respira anche la popolazione collegnese .

In ogni caso, visto che non dipende solo da Collegno la chiusura dell’inceneritore, fonte di inquinamento e di rischi per la salute dei cittadini, le iniziative e la nostra campagna per farne a meno dal basso attraverso l’incremento della raccolta differenziata con il recupero e il riciclo dei rifiuti fino all’80% in cinque anni sarà: AFFAMIAMO IL MOSTRO!

venerdì, marzo 21, 2014

PROGRAMMA GIOVANNI LAVA SINDACO: TERRITORIO: STOP AL CONSUMO DEL SUOLO, BASTA CASE


Territorio: Stop al consumo di territorio, basta case!
Su Collegno negli ultimi venti anni si sono abbattuti circa un milione e mezzo di metri cubi di nuova residenza, con un indice tra i più alti dell’area metropolitana torinese. Siamo riusciti anche con il nostro apporto a fermare per il momento due grosse speculazioni edilizie già pronte a partire, quella sull’ambito di via De Amicis e quella sul Campo Volo.
Il nostro obiettivo si chiama “Stop al consumo del suolo”. Visto che a Collegno vi sono migliaia di alloggi vuoti in attesa di essere occupati, occorre che vengano adottate nuove norme urbanistiche che impediscano ulteriore consumo di suolo libero. Collegno ha bisogno di  un nuovo piano regolatore generale che determini la programmazione del territorio per i prossimi 10/15 anni partendo dalle mutate esigenze e sensibilità dei suoi cittadini.
Visti i tempi lunghi di realizzazione di un piano regolatore, ci impegniamo nei primi sei mesi  di legislatura ad adottare varianti urbanistiche che:
1) cancellino il previsto consumo di altri 600 mila mq di terreno agricolo che va sotto il nome di APEA (area produttiva ecologicamente attrezzata)
b     2) facciano sì che il Campo Volo sia sottoposto ad un vincolo paesaggistico che ne impedisca qualsiasi manomissione e lo scambio tra l’entrarne in possesso del Comune e la costruzione di nuova residenza. Tutto ciò in attesa che vi siano le condizioni per la realizzazione di un parco metropolitano. Fino a che tali condizioni non si realizzeranno, il Campo Volo va bene così com’è.
             3)   facciano sì che l’ambito di via De Amicis mantenga  e potenzi tutta la sua attuale vocazione produttiva in difesa dell’occupazione. La trasformazione in residenziale e terziaria dell’area va contenuta al massimo. Vanno previsti interventi che risolvano i problemi di traffico causati dal capolinea della metropolitana.
      4Modifichino  le norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore che facilitino la vivibilità della città, eliminando in primo luogo la norma che oggi consente di costruire a filo strada, riportando la distanza a tre metri in modo da lasciare lo spazio per marciapiedi e parcheggi più ampi.
     5Riprendano i contenuti della Variante 13 approvata nel 2010 che aveva introdotto norme per salvare ciò che restava  del tessuto storico urbano di casette con giardino al centro di una speculazione edilizia a tappeto, variante bocciata dal Tar per procedura non corretta e che il sindaco uscente si era impegnato a ripresentare nella forma corretta, cosa che non è poi mai avvenuta.
f)     6Impediscano alcuni piccoli grandi misfatti già progettati e ancora non realizzati del tipo di quello per l’edificazione di case sull'orto del Barone all'ingresso del Centro storico (per fare un esempio).


giovedì, marzo 20, 2014

RICORSO AL TAR CONTRO LA DELIBERA MANDELLI

Quando il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
In Comune fino ad ieri sostenevano di non saperne nulla, di non aver ricevuto alcuna notifica. Ma pare proprio che un ricorso al Tar non solo esista ma che sia anche bello corposo e sarebbe stato notificato al Comune e alla Nord Ovest Immobiliare srl con una raccomandata il 14 marzo scorso.
I ricorrenti sono alcuni dei proprietari di immobili contigui all'area ex Mandelli. A loro avviso la delibera danneggia i loro interessi ed è illegittima in quanto violerebbe più di una norme urbanistica, perciò chiedono  al Tar di annullarla.
Nel ricorso il primo aspetto affrontato è quello della legittimità dei ricorrenti a chiedere l'annullamento della delibera. Lo sono in base a quella che viene definita vicinitas in quanto le loro proprietà sono contigue all'area ex Mandelli e la modifica della destinazione da "luoghi del lavoro" a residenziale compromette la loro posizione in quanto "con l'acquisto degli immobili intendevano svolgere la propria attività in un'area a destinazione industriale". Assodata la titolarità a ricorrere, si passa alle vere e proprie contestazioni nel merito che di seguito elenchiamo.

  1. Violazione ed errata applicazione dell'art. 5 legge 106/2011 e dell'art.14 del DPR 380/2001: insussistenza di motivazione dell'intervento in deroga. Il Comune non avrebbe effettuato alcuna valutazione dell'interesse pubblico che non può essere rappresentato dal 20% di edilizia convenzionata.
  2. Violazione dell'art. 14, comma 2 del DPR 380/2001 e dell'art. 7 della legge 241/1990: mancata comunicazione di avvio del procedimento. Il comma 2 infatti dice che va data comunicazione agli interessati. I ricorrenti, che interessati lo sono in quanto contigui all'area ex Mandelli, hanno potuto prendere conoscenza dell'atto solo a seguito della sua pubblicazione.
  3. Violazione dell'art. 3 della legge 241/1990 e dell'art. 5 del Dl 70/2011: carenza di motivazioni e di istruttoria. La legge 106 ammette il rilascio del permesso in deroga agli strumenti urbanistici anche per il mutamento di destinazione d'uso, purchè si tratti di destinazioni tra loro "compatibili e complementari". Quello concesso invece non è nè compatibile nè complementare rispetto alle destinazioni previste dal Piano Regolatore nella zona.
  4. Violazione ed errata applicazione degli art. 7 e successivi delle NTA (Norme tecniche di attuazione) del Piano Regolatore. In ogni caso, violazione dell'art.10 del DPR 380/2001 e dell'art. 48 della legge regionale 56/1977. Se la norma del PRGC consente di far convivere le "Case" con i "Luoghi del lavoro", non prevede il contrario. Si contesta anche il fatto che nella delibera si parla solo di superfici, mentre la legge parla di volumi. Non sono la stessa cosa.
  5. Violazione ed errata applicazione dell'art.14, comma 3 del DPR 380/2001, nonchè dell'art. 9 delle NTA del PRGG e della scheda normativa delle NTA "I bordi della citta e le aree di via De Amicis. In questo caso si contesta il fatto che la deroga è stata fatta per l'altezza e per il numero dei piani, ma la legge prevede la possibilità di derogare per l'altezza, la densità e la distanza tra i fabbricati, ma non per il numero dei piani che il piano regolatore prevede massimo 7, mentre qui si arriva a 10.
  6. Violazione dell'art. 11 delle NTA del PRGC. Difetto di istruttoria. Violazione dell'art. 14 del DPR 380/2011 sotto il profilo della competenza. A differenza di quanto richiesto dalla normativa, lo studio unitario presentato dalla soc. Nord Ovest Immobiliare non contiene alcun progetto. Inoltre competenze esclusive del consiglio comunale vengono assegnate ai dirigenti comunali.
  7. Illegittimità dell'art.11 delle NTA del PRGC del Comune di Collegno nella parte in cui dispone la redazione del progetto unitario nelle ipotesi di modificazione del tessuto edilizio/urbano esistente. Un simile studio non può ritenersi sufficiente per modificare l'intera programmazione urbanistica ed edilizia di un'intera zona.
  8. Illegittimità dell'art. 9 delle NTA del PRGC e della scheda normativa "I bordi delal città e le aree di via De Amicis". Nel caso in cui, nonostante tutto, il Tar considerasse legittima la delibera e lo studio unitario, lo stesso Tar dovrebbe dichiarare illegittimo l'art. 9 delle norme attuative. Come dire delle due l'una.
Come si evince dal lungo elenco di illegittimità individuate dai ricorrenti, la delibera Mandelli approvata il 19 dicembre scorso dal consiglio comunale presenta numerosi punti controversi. Soprattutto viene confermata la valutazione che il sottoscritto insieme a CIVICA avevano fatto a dicembre della necessità di avere più tempo per analizzare più a fondo e per sentire più campane prima di decidere. Il sindaco e la sua maggioranza sbrindellata non vollero sentir ragioni: l'urgenza elettoralistica di far iniziare i lavori di demolizione prima possibile impedirono ogni possibilità di dialogo e di rinvio. L'arroganza e la loro malafede li indussero anche ad accusarmi di voler solo fare ostruzionismo. Ieri le risposte della direzione urbanistica regionale, oggi questo ricorso che se accolto rinvia alle calende greche il risanamento di un area degradata così rilevante ci danno pienamente ragione e rendono ancora più significativa la decisione di votare contro la delibera, mentre tutte le altre forze politiche  i consiglieri votavano a favore o al massimo si astenevano. Anche questo sta a dimostrare se ce ne fosse stato ancora bisogno chi è serio nelle valutazioni e nelle azioni e chi invece è asservito alle logiche cementificatorie. Sarebbe il caso che i cittadini consapevoli se ne ricordassero quando tra poche settimane si tratterà di scegliere a chi affidare il governo della città.
Giovanni Lava
P.s. Il ricorso é stato notificato.

martedì, marzo 18, 2014

GIOVANNI LAVA SINDACO, QUELLO CHE CI VUOLE!

La lista CIVICA per Collegno e gli Ecologisti hanno scelto il loro candidato per le elezioni del 25 maggio 2014.
Sarà il consigliere uscente di CIVICA, Giovanni Lava, a contendere a Francesco Casciano e agli altri candidati  - al momento Domenico Monardo per il M5S e Andrea Di Filippo per Collegno Insieme - la carica di primo cittadino di Collegno. Lo slogan è "Quello che ci vuole!". Sottinteso per voltare pagina a Collegno. Chi meglio di Giovanni Lava può rappresentare l'altra Collegno, quella che non ne può più del gruppo di potere inamovibile che amministra la città al ribasso e solo più in funzione del proprio tornaconto? Nessuno meglio di Giovanni Lava, il quale per cinque anni si è battuto contro la casta in consiglio comunale e nella città  con coerenza e dando un esempio concreto di come dovrebbe essere la politica. A testimoniare tutto questo ci sono i fatti raccontati in questo blog.
Giovanni Lava è "Quello che ci vuole" come garanzia di cambiamento vero, ma anche per la competenza e affidabilità, vista la professionalità acquisita come insegnante e giornalista assieme, vista l'esperienza di chi per cinque anni ha conosciuto i problemi della città e studiato da vicino la macchina amministrativa comunale e le soluzioni possibili.
La scelta di Giovanni Lava è avvenuta all'unanimità da parte dei cittadini e compagni di viaggio che hanno vissuto l'entusiasmante avventura della lista CIVICA per Collegno in questi cinque anni.
Va precisato a scanso di equivoci che la lista CIVICA per Collegno non ha nulla a che fare con Scelta Civica di Monti. La lista CIVICA per Collegno è nata molto prima e come lista civica non ha riferimenti nazionali, anzi ... E' stata proprio la volontà di dire basta ai partiti nazionali e locali che ha portato un gruppo di cittadini arrabbiati a far nascere CIVICA cinque anni fa.
Nell'articolato programma del sindaco, oltre alla questione centrale della difesa del territorio e alla gestione corretta del patrimonio comunale, la partecipazione e la trasparenza sono un prerequisito per una moderna e corretta amministrazione di Collegno. Pubblichiamo qui sotto la pagina che illustra gli impegni in merito. A seguire nei prossimi giorni pubblicheremo gli altri punti del programma. Si  tratta ovviamente di un programma aperto al contributo di tutti. Scrivete i vostri suggerimenti e osservazioni a: info@civicacollegno.it


PARTECIPAZIONE E TRASPARENZA: DECISIONI ALLA LUCE DEL SOLE
Mai come negli ultimi cinque anni la partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica è stata così carente, nonostante la nascita dei Comitati di quartieri ufficiali al posto di quelli spontanei che c’erano prima, nonostante la nascita della Consulta per l’ambiente. Mai l’amministrazione comunale in cinque anni ha sentito l’esigenza di organizzare momenti di confronto e discussione sui principali temi trattati. Ma non è andata meglio neppure all’interno delle istituzioni. Il Consiglio Comunale e in particolare i consiglieri di opposizione sono stati messi al corrente dei progetti della Giunta Comunale solo quando era necessaria l’approvazione del Consiglio stesso, ma regolarmente ne sono stati messi al corrente solo all’ultimo minuto per impedire una piena comprensione in tempo utile per un intervento consapevole.
Ecco dunque che la premessa ad una partecipazione attiva dei cittadini è la trasparenza sugli atti amministrativi.  Perciò bisogna garantire il massimo di trasparenza se si vuole favorire la partecipazione.
CIVICA perciò propone che tutti i progetti che poi diventeranno materia di deliberazione di giunta o di consiglio siano messi online a disposizione di tutti i cittadini che vogliono tenersi informati sin dall’inizio del percorso, in modo che tutti possano farsi un’idea delle questioni affrontate e della loro evoluzione fino alle decisioni finali.  CIVICA si impegna a non affrontare nelle cosiddette riunioni di maggioranza progetti che non siano già stati pubblicati online e presentati nella apposita commissione consiliare. CIVICA si impegna a far sì che venga messa la parola fine al malcostume che vuole l’utilizzo di tecnici, funzionari e dirigenti comunali al di fuori delle sedi istituzionali e a supporto di una sola parte politica. Sarà pubblicato non solo l’ordine del giorno del consiglio comunale ma anche quello della giunta esecutiva.  Il candidato sindaco di CIVICA si impegna pubblicamente ad essere il sindaco di tutti cittadini e non solo della sua parte politica come è stato sin qui.
La genesi, le scelte e le soluzioni date al bilancio comunale devono essere patrimonio non solo di tutti i consiglieri comunali ma di tutti i cittadini che vorranno partecipare.  La logica a cui noi intendiamo ispirarci è la seguente: il sindaco, la sua giunta e la sua maggioranza politica hanno il diritto dovere di decidere, ma il percorso che porta alle decisioni deve essere sempre trasparente e comunque devono esser pronti in ogni momento a dar  conto delle decisioni prese.
I regolamenti dei comitati di quartiere e delle varie consulte vanno riscritti con l’obiettivo di avere degli organismi di partecipazione che possano godere della massima autonomia nei confronti dell’amministrazione. Non è più tempo, se mai lo è stato, di cinghie di trasmissione o di fabbriche del consenso. Se non possono godere dell’autonomia, sono organismi inutili.
Per favorire la partecipazione dei comitati di quartiere andranno sperimentate forme di  gestione di risorse economiche in loco e di delega a prendere decisioni su questioni definite inerenti il quartiere che poi la giunta o il consiglio comunale si limiteranno a ratificare.



lunedì, marzo 17, 2014

I MIRACOLI DELLA SOCIETA' UNICA DEI RIFIUTI.


Manifestazione anti-inceneritore a Grugliasco.
Su La Repubblica i miracoli di Foietta
Qualche volta l'inquadratura di una foto veicola le reali intenzioni del giornale che la pubblica molto più dell'articolo che accompagna. E' accaduto ieri domenica nella prima pagina dell'edizione torinese di Repubblica. L'articolo dal titolo “Rifiuti, una società unica per differenziata da record” celebra le magnifiche sorti progressive che attendono la gestione dei rifiuti nella provincia di Torino quando sarà stata completata la grande fusione delle molte società che oggi se ne occupano. Già l'articolo che riporta le parole dell'architetto Paolo Foietta, presidente dell'ATO-Rifiuti e deus ex-machina dell'operazione, contiene affermazioni molto discutibili. Ma la foto poi... Il taglio è verticale e il soggetto dovrebbe essere l'inceneritore. Dovrebbe, perchè i tre quarti della foto è composto da un cielo azzurro, con appena uno sbuffo bianco di una nuvoletta. L'inceneritore, invece, con la sua torre altissima è relegato nell'angolino in baso a destra. Una foto poetica che suggerisce … serenità, altro che gli incubi!
Le affermazioni di Foietta poi hanno del miracoloso, sempre che il giornalista le abbia riportato correttamente. Foietta dice che ad oggi la raccolta differenziata nella provincia di Torino rappresenta il 50% dei rifiuti prodotti che ammontano ad un milione e cento mila tonnellate all'anno. La vendita delle 550 mila tonnellate differenziate dà un ricavo di 15,7 milioni di euro. Plausibile. Ma da qui in avanti le cose dette da Foietta e riportate dal giornalista sanno di favola. La nuova società unica e la privatizzazione del 49% della stessa da sole porterebbero la raccolta differenziata al 65%. Ma la cosa più incredibile sarebbe che con quel 15% in più di raccolta differenziata di colpo l'incasso raggiungerebbe i 40 milioni di euro!!! Il 50% dà 15,5 milioni di euro, il 65% ne darebbe 40, più del doppio. Miracolo a Torino. La stessa cifra che viene pagata ogni anno all'inceneritore del Gerbido. Foietta infatti promette ai cittadini la riduzione della tariffa rifiuti.
La foto e le promesse mirabolanti di Foietta possono significare solo una cosa: ci troviamo davanti ad una campagna propagandistica in grande stile che serve da una parte a coprire le tante troppe incognite che l'operazione società unica nasconde e dall'altra a sostenere la campagna elettorale del Pd, il partito monopolista della gestione dei rifiuti nel torinese.
L'11 aprile scade il termine per la presentazione delle offerte per la gara indetta dal Cados per la privatizzazione del 49% delle quote della società nata dalla fusione del Cidiu e Covar 14. Tutti dicono che dietro l'angolo c'è Iren che ha già comprato TRM quindi l'inceneritore e il 49% di Amiat. Deve essere proprio così, visto che Iren sta finanziando le iniziative dell'amministrazione di Collegno, dalla rassegna Sale&Pepe al bilancio di mandato del sindaco uscente. Una tradizione. Quando a fare affari a Collegno era la famigerata Collegno 2000 srl, le iniziative promozionali del Comune le pagava lei. Quando era la discarica di rifiuti tossici Barricalla a beneficiare del raddoppio dell'invaso, a finanziare era Barricalla; se era la Sistemi a godere di una variante al piano regolatore, ecco la pubblicità della Sistemi. Per non parlare di cooperative rosse... Se tanto mi dà tanto allora sarà Iren a vincere la gara. Così tutta la filiera dei rifiuti sarebbe nelle stesse mani. I cittadini ne avranno un beneficio come si promette oggi alla vigilia di importanti appuntamenti elettorali? O ci troviamo all'ennesima beffa come lo è stato con la promessa della tariffa puntuale, cioè più produci rifiuti più pagni, meno ne produci meno paghi? Il dubbio è più che lecito, vista la situazione di monopolio che si verrebbe di fatto a creare, dopo che le amministrazioni comunali a guida Pd hanno in precedenza firmato un contratto con TRM che le lega mani e piedi per i prossimi 20 anni alle sorti dell'inceneritore e di chi lo gestisce. Un contratto che non consente ai Comuni soluzioni diverse da quella di conferire all'inceneritore i rifiuti e che li obbliga a garantire un profitto sicuro ai suoi gestori anche se la differenziata dovesse differenziare arrivare al 100%.
Giovanni Lava

martedì, marzo 11, 2014

FOTOVOLTAICO SUL TETTO DELLE SCUOLE? NO GRAZIE!

E' andata deserta la gara d'appalto.
Troppo pochi gli euro messi a disposizione o quale mistero si cela dietro la gara andata deserta il 26 febbraio scorso Eppure la cifra era di tutto rispetto, 611 mila euro per la progettazione, costruzione, gestione e manutenzione di 3 impianti fotovoltaici in regime di scambio sul posto da installarsi sulle coperture di tre scuole: la Don Milani, la Gramsci e la Cervi. In ogni caso un segno poco incoraggiante e di difficile comprensione se si pensa alla crisi che stiamo attraversando. Seicentomila euro non sono noccioline e dovrebbero far gola, invece ... Se qualcuno ha un'idea del perchè la gara sia andata deserta, me lo faccia sapere scrivendo a info@civicacollegno.it-
Giovanni Lava

martedì, marzo 11, 2014

AMNESIE COLLEGNESI: COLLEGNO 2000, CASCIANO E LA TOP

Dopo due anni di proroghe la telenovela continua.
Confesso, non potevo credere ai miei occhi quando giovedì scorso ho ricevuto l'elenco delle delibere di giunta. Al primo posto campeggiava una delibera che riguarda una nostra vecchia conoscenza: Collegno 2000. Ma non era sparita nel nulla senza pagare l'affitto al Comune per 34 mila euro? Il titolo della delibera recita: "Piano degli insediamenti produttivi - Retrocessione di aree e permuta di lotti concessi in diritto di superficie alle società Pasticceria Torino e Collegno 2000 - Proroga termini di stipula dello schema di convenzione approvato con deliberazione di giunta comunale n. 220 in data 1° Agosto 2012".
Dopo due anni siamo ancora lì a concedere proroghe? Sorpresa: la delibera risale al 19 dicembre 2012. E in quale cassetto l'hanno lasciata tutto questo tempo? E' stata resa pubblica 14 mesi dopo che era stata approvata e dopo che la proroga ivi concessa è già scaduta da più di due mesi. Ma pensa te ... Che se ne siano un po' vergognati e perciò l'hanno tenuta segreta? Leggete la delibera, in particolare la premessa. Se qualcuno conosce il motivo di una così lunga dimenticanza ce lo dica.
Su questa incredibile vicenda si potrebbe scrivere un libro. Chi vuole capirne di più vada a rileggere quanto scritto nel gennaio 2013 sull'argomento. Oppure la richiesta di informazioni presentata al sindaco e al segretario comunale  nel novembre scorso a cui ancora non hanno trovato il tempo di dare una risposta.
Una cosa è certa: la retrocessione dei lotti di proprietà di Collegno 2000 e di Pasticceria Torino al Comune di Collegno, secondo quanto prescritto dalla variante urbanistica approvata il 30 settembre 2010, doveva già realizzarsi il 1° gennaio 2011,  ma al 31 dicembre 2013 alla scadenza dell'ennesima proroga, di rinvio in rinvio, il Comune non ne è ancora entrato in possesso. Cosa farà ora la giunta Accossato? Un'altra delibera di rinvio da pubblicarsi tra qualche anno nel segno della trasparenza di cui il sindaco mena vanto? Nella sua presentazione della relazione di fine mandato si legge infatti:  “in dieci anni da sindaco il filo conduttore della nostra azione politica e amministrativa è stata l’attenzione alle regole della democrazia. Non abbiamo mai cercato di correre dietro alle mode del momento, ma abbiamo sempre riflettuto su quali fossero le scelte più giuste. In politica si ascolta, si condivide, ma poi si decide migliorando le scelte grazie ai suggerimenti dei cittadini”. Pensa te. Musica per le nostre orecchie. Viene da chiedersi come si sarebbe comportata se non avesse tenuto fede a così tanti buoni propositi.
E in tutto questo cosa c'entra Francesco Casciano? Beh, Casciano da presidente della TOP partecipò alla conferenza di servizio che produsse la fatidica variante urbanistica di cui sopra e in quell'occasione plaudì all'iniziativa che veniva incontro a  Collegno 2000 che già non pagava proprio alla Top l'affitto dei locali in via Italia 55. Ma Casciano è stato davvero presidente della Top? Non si direbbe a leggere il "bugiardino" distribuito nella campagna elettorale. Infatti nel pieghevole si legge che a metà degli anni 90 ha ricoperto l'incarico di assessore alla qualità della vita (di chi?) e dal 2009 è l'amministratore delegato di Cidiu Servizi. E la presidenza della TOP per circa 6 anni dal 2004 al 2009 che fine ha fatto? Amnesia totale. Come diceva il sommo filosofo Ludwig Josef Johann Wittgenstein "Ciò di cui non si può parlare è meglio tacere". 
Giovanni Lava 

giovedì, marzo 06, 2014

CONSULTA PER L'AMBIENTE E BILANCIO DI FINE MANDATO

Qualche entusiasmo e tanta delusione.
A poco più di due anni dalla sua istituzione, quale bilancio per la Consulta per l'Ambiente? E' servita non è servita? E se è servita, quanto lo è stata? Queste le domande che si sono poste un po' tutti gli intervenuti all'assemblea di mercoledì 5 Marzo all'Unitre. Dopo le polemiche delle settimane scorse a seguito delle dimissioni di Domenico Monardo, mai assemblea è giunta più a proposito.
Ad aprire la serata la lettura del documento/non documento del gruppo tematico sui rifiuti che ha raccontato di un'esperienza molto negativa per la mancata collaborazione del Cidiu e della stessa amministrazione che non hanno fornito i dati che servivano per poter provare ad elaborare un progetto di rilancio della raccolta differenziata a Collegno.
Di buono come hanno sottolineato molti dei partecipanti ai lavori della Consulta c'è stato il lavoro compiuto sui temi della mobilità, del verde, ecc. Per la prima volta ambientalisti di varie associazioni e cittadini interessati ai temi dell'ambiente hanno trovato il modo di lavorare gomito a gomito e questo è stato è stato l'aspetto più gratificante. Ciò che invece è mancato o è stato molto inferiore alle attese è stato il rapporto con l'amministrazione e con lo stesso consiglio comunale. Basti pensare che alle assemblee dove i consiglieri comunali sono invitati di diritto hanno partecipato solo il sottoscritto e Michele Cicchetti. In sostanza la Consulta è stata poco "consultata".
Ma la carenza della Consulta riconosciuta dagli stessi membri del direttivo è stata la mancata discussione delle delibere o dei propositi, per fortuna rimasti tali, dell'amministrazione che andavano ad incidere pesantemente proprio sulla qualità dell'ambiente cittadino, vedi il Campo Volo o l'area ex Mandelli.
Pur nella divergenza delle valutazioni su di una cosa tutti quelli che sono intervenuti e cioè che bisogna far tesoro di questa esperienza, considerarla una sorta di rodaggio, per dare più incisività e peso alla Consulta che verrà dopo le elezioni amministrative di maggio.
Giovanni Lava
P.S. Durante l'intensa campagna per le primarie della coalizione di maggioranza uscente l'ambiente è stato al centro di tutti i programmi con affermazioni che dicevano l'esatto contrario di quanto praticato in questi cinque anni. Bene ieri sera giovedì 6 marzo in Consiglio Comunale a riprova della bontà di quell'annunciato cambio di rotta al momento di dover discutere insieme due mozioni, una del sottoscritto risalente ad un anno fa su inceneritore e discariche e una di Di Filippo sempre sull'inceneritore, la maggioranza, in particolare il Pd, ha fatto mancare il numero legale. Erano solo le 22,30, quando di solito il consiglio arriva e supera le ore 24. Una dimostrazione di sensibilità ambientale.

martedì, marzo 04, 2014

PALAZZO VIA ANTONELLI, LA SISTEMI RICORRE AL CONSIGLIO DI STATO

Non c'è pace per il palazzone di 12 piani.
Poco più di un anno fa, il 17 gennaio 2013, il Consiglio Comunale approvava la delibera con le deroghe richieste per consentire alla proprietà Metropolis di completare il palazzo di via Antonelli 12 trasformandone la destinazione da terziario a residenziale. Si trattava della prima applicazione a Collegno della legge 106/11 e ci si arrivava dopo due passaggi in Consiglio andati a vuoto nei quali l'amministrazione aveva fatto di tutto per consentirne la trasformazione considerando come interesse pubblico la pura e semplice riqualificazione urbana ottenuta con il completamento dell'edificio. La caparbia opposizione di consiglieri di minoranza e parte di quelli di maggioranza consentirono di rimpolpare l'interesse pubblico con la destinazione a edilizia convenzionata e ad affitti calmierati un congruo numero di alloggi.
La cosa non fu ben accetta dalla proprietà Metropolis che fece ricorso al Tar. Ma a far ricorso al Tar si unì anche la società Sistemi che possiede una palazzina attigua al palazzone, che da quella concessione si sentiva danneggiata. Nello scorso novembre il Tar emise una sentenza che respingeva entrambi i ricorsi e dava ragione al consiglio Comunale.
Ora la Sistemi, non soddisfatta da quella sentenza, fa ricorso al Consiglio di Stato. Ritiene che il giudice del Tar non abbia valutato bene i danni che la delibera del Consiglio Comunale ha arrecato ai suoi interessi. La tesi della Sistemi è che la delibera ha violato le norme urbanistiche precedenti consentendo la trasformazione da terziario a residenziale e così facendo le ha arrecato un danno, in quanto a suo tempo, quando aveva deciso di localizzarsi in via Antonelli lo aveva fatto in considerazione del fatto che si trattasse di un'area ad esclusiva vocazione terziaria. Quindi non è vero a suo dire che non ci sarebbe un suo legittimo interesse a far ricorso come ha sostenuto nella sua sentenza il Tar.
La telenovela continua.
Giovanni Lava

lunedì, marzo 03, 2014

PRIMARIE: UN QUASI FLOP

Casciano, come volevasi dimostrare.
Non è bastata la giornata di sole primaverile a spingere in alto la partecipazione alle primarie del centrosinistra collegnese. Non che i 2891 cittadini che si sono recati ai seggi siano poca cosa di questi tempi, ma sono molto molto meno di quei 5 mila a cui puntavano gli organizzatori e avrebbe fatto parlare di grande successo. Se poi il risultato finale non rappresenta una novità (non poteva andare diversamente visto le forze in campo), le percentuali qualche piccola sorpresa in ogni caso l'hanno data. Casciano con i suoi 1384 voti (pari al 48% circa) è rimasto al di sotto della soglia del 50%. Un buon auspicio per il voto di maggio. Se non sfonda tra i suoi, figuriamoci quando si cimenterà con tutto il corpo elettorale!
L'altra piccola sorpresa viene dall'affermazione dell'altro Francesco (un nome che porta bene da un anno a questa parte). Zurlo, infatti, con i suoi 626 voti, pari al 22%, supera Gianni Pesce che si piazza solo al terzo posto con 577 voti, circa il 20%. Chiude a distanza Enrico Manfredi che con i suoi 282 sfiora il 10% dei voti .
La lezione politica che viene dalle primarie di ieri è che chi si è fatto in quattro nel mese di campagna elettorale che le ha precedute nel voler far credere nella possibilità di un qualche cambiamento nella gestione del potere collegnese è stato un un illuso o un millantatore. Chi tra i supporter dell'uno o dell'altro ha continuato nonostante tutto a battere la strada del possibile cambiamento dall'interno ha fallito per l'ennesima volta. Il "sistema collegnese" è irriformabile e si può solo abbattere dall'esterno.
Patetici sono apparsi ieri sera i candidati sconfitti che avevano promesso ai collegnesi la luna, cioè che con un una loro vittoria sarebbe stata tutta un'altra musica, e che si sono precipitati ad urne ancora calde a congratularsi con il vincitore. Tranquilli, il vincitore saprà essere magnanimo con voi e lo sarà tanto più vista la sua debolezza politica ed elettorale. In realtà, a nostro avviso, gli sfidanti non ci hanno mai creduto davvero di poter cambiare qualcosa, nonostante i loro programmi "rivoluzionari". L'obiettivo era molto più terra terra: quello di conquistarsi un posto al sole nella prossima amministrazione.
Noi di CIVICA ci siamo opposti e ci opporremo al candidato sindaco Francesco Casciano non tanto e non solo per la vicenda Top, non tanto e non solo per il fatto che rappresenta il prototipo della malata politica italiana in quanto è sempre vissuto solo e soltanto di politica (assessore per dieci anni con D'Ottavio, sei anni presidente della municipalizzata Top, quattro anni amministratore delegato della CIDIU Servizi ) mescolando allegramente incarichi di partito e incarichi di nomina politica e tutto questo senza uno straccio di preparazione professionale. Ci opporremo soprattutto perchè rappresenta la continuità più assoluta con le politiche portate avanti prima da D'Ottavio e poi da Accossato, rappresenta la continuità più organica possibile con quel coacervo di piccoli e grandi interessi della casta politica che da sempre domina a Collegno e che ha reso asfissiante la stessa aria che si respira nelle istituzioni e nelle stanze della politica cittadina.
Il buon Francesco da qualche tempo non fa che invitarmi ad un percorso di "riconciliazione". Ci ho riflettuto e ora sono pronto ad iniziarlo se indossa insieme a me il saio francescano della penitenza per poi ritirarci entrambi a vita privata. Siccome dubito che lo farà, sarò costretto a battermi con tutte le mie forze affinchè non venga eletto sindaco per evitare alla città di Collegno questa ennesima sventura politica. E chi vuole battersi insieme a noi di CIVICA non ha che da venire a dare una mano, ad iniziare da questa sera nell'incontro che si terrà presso la Borgonuovo in piazzale Avis alle ore 21.
Giovanni Lava