Quintuplicare il fondo per l'occupazione.
Per comprendere la gravità della
crisi occupazionale anche a Collegno basta un dato: nel 2008 i disoccupati
iscritti al Centro per l’impiego erano 1800, a fine 2013 erano diventati 4 mila,
più che raddoppiati in soli 5 anni. Il Comune non può fare molto per invertire
queste cifre, ma quel poco che può lo deve fare tutto, mettendolo al primo
posto nell'impegno amministrativo. Innanzitutto partendo dalle risorse
economiche. Nel corso del 2013 il Comune di Collegno ha impegnato sul fronte
lavoro una cifra di circa 250 mila euro. Un’inezia a fronte di un bilancio da cinquanta
milioni di euro. Di quei 250 mila euro, 50 mila (un euro ad abitante) sono
stati destinati al sostegno dell’occupazione. Una vera miseria.
CIVICA si impegna nel primo
Bilancio annuale utile a portare a cinque euro per abitante il sostegno
all'occupazione per un importo di 250 mila euro annui e a raddoppiare il fondo
complessivo a favore dei lavoratori, portandolo a 500 mila euro.
CIVICA intende anche fare una
scelta drastica: i cinque euro per abitante per un totale di 250 mila euro
saranno destinati tutti ai giovani in cerca di prima occupazione di età
inferiore ai 35 anni, cioè a quella parte di generazione giovanile che nel
mondo del lavoro non c’è mai entrata e che è costretta a vivere sulle spalle
della propria famiglia.
Accertato che l’assenza di lavoro
per i giovani rappresenta non solo un dramma di tipo economico, ma anche
sociale, morale e psicologico per chi consuma gli anni che dovrebbero essere i
più belli a scrivere curriculum senza ricevere neppure una risposta, il nostro
impegno non sarà solo di tipo economico, ma anche di sostegno pratico e
psicologico con l’istituzione a livello comunale del Forum dei giovani senza
lavoro. Un Forum che organizzerà i giovani disoccupati, fornendo loro un locale
attrezzato, del personale specializzato che li aiuterà - si spera - a trovare
un lavoro, ma anche a formarsi e a farne una massa critica e solidale, che
faccia superare il senso di solitudine e di rabbia individuale in cui molti
consumano la loro giovane esistenza.
A sostegno del Forum il Comune dovrà
coinvolgere in prima persona le forze produttive della città, dall’industria al
commercio, all'artigianato. Bisogna costruire un nuovo clima di collaborazione
e fiducia, un rapporto fino ad oggi totalmente assente. Insieme andranno studiate
le iniziative che possano favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.
Il Comune dovrà porsi umilmente in ascolto delle realtà produttive e fare tesoro
delle loro proposte e dei loro suggerimenti, abbandonando la retorica irritante
e improduttiva con la quale si è posto sino ad ora nei loro confronti nei pochi
casi in cui è accaduto.