mercoledì, marzo 16, 2016

L'ALLARGAMENTO DELLA EX STATALE 24.

L'ultima opera a scomputo a spese dell'Ikea.
Il progetto giace nei cassetti da un po' di anni, ma a quanto si dice dovrebbe a breve trovare attuazione. Si tratta dell'ampliamento dell'ex Statale 24 (oggi della Città Metropolitana) tra la grande rotonda all'altezza del ponte sulla Dora e dell'ingresso in tangenziale e quella che porta al Pip,  ai centri commerciali e a Savonera.
La spesa dovrebbe aggirarsi intorno al milione e 200 mila euro e a tirarli fuori sarà l'Ikea come ultima opera a scomputo degli oneri di urbanizzazione legati alla sua localizzazione a Collegno circa dieci anni fa.
L'ampliamento della ex statale prevede sostanzialmente che la corsia a ridosso dei vivai diventi un controviale e sul lato verso la Dora si costruisca una nuova corsia per 3/400 metri larga 4 metri. C'è chi dice che l'opera ruberà ben 11 metri al parco. In realtà si tratta di molto meno, almeno per quanto riguarda la strada. Se poi si considera che l'assessore Manfredi vorrebbe che si costruisse un'area panoramica attrezzata che guardi verso la Dora e che possa servire come porta di accesso al Parco con qualche panchina, fontanella e portabici, allora in quel punto potrebbe anche trattarsi di 11 metri.
L'aspetto negativo dell'opera non sta tanto nell'ampliamento verso la Dora - se si va a vedere si tratta di una fascia di terreno già ampiamente compromessa - quanto che non si sia prevista una pista ciclabile, anche se questa non risolverebbe il problema dell'attraversamento della grande rotonda, che resta una barriera pericolosissima per i ciclisti, ma anche per i pedoni. Una situazione, visto l'interesse che rappresenta comunque lo sviluppo commerciale dell'area, che va risolta in qualche modo. E non ci si venga a dire che c'è la pista nel parco, per favore.
Visto che il progetto non è ancora esecutivo, CIVICA chiede all'amministrazione di farla prevedere nel costruendo controviale. E' un delitto costruire nuove strade senza prevedere piste per i ciclisti.
Come dicevamo l'ampliamento visto sul posto non ci pare un danno al parco e comunque è poca cosa rispetto a quanto era previsto in origine (vedi foto sotto) quando il progetto prevedeva il cosiddetto "ricciolo", una bretella che avrebbe dovuto consentire di uscire alla destra della ex statale (direzione Torino) per poi girare e attraverso un sottopasso raggiungere l'Ikea.
In quel caso sì che l'opera avrebbe compromesso una bella fetta del parco.
Con quest'opera, come si diceva, si dovrebbe concludere la grande operazione Ikea che solo con le opere a scomputo ha speso circa 15 milioni di euro. Un'operazione che commercialmente deve essere stata molto vantaggiosa se è vero che il centro commerciale ha i parcheggi che scoppiano nei giorni di punta. Fino ad oggi il famigerato boschetto che allora fu imposto come opera "ecologica" è stato gestito dalla stessa Ikea. Ora dovrebbe farsene carico il Comune. E sarà meglio, visto che voci di corridoio parlano delle avance di Ikea per continuare a gestirlo in cambio di un bel parcheggio sotto il "boschetto", alla faccia della permeabilità del terreno e dell'ecologia.
Giovanni Lava

mercoledì, marzo 16, 2016

BASTA TRIVELLE ZONA OVEST

Costituito il Comitato per il referendum.
Sala piena all'Aurora di via Bendini lunedì scorso per la prima riunione del Comitato per il SI' referendum del prossimo 17 aprile. CIVICA era presente in massa,  numerosi anche i militanti di Legambiente a cui è stato affidato il coordinamento del Comitato, ma non mancavano rappresentanti di Sel, che ha dato la disponibilità della sala, dei Cinquestelle e anche Gianni Pesce del Pd.
La serata è stata molto operativa, si sono raccolti i soldi per stampare un numero congruo di volantini, si è deciso di formare un comitato allargato con Rivoli, Alpignano e Grugliasco, aperto anche ad altre realtà comunali.
Il comitato si è messo subito al lavoro è già ieri è stato diffuso il volantino (leggi) che tutti sono pregati di far girare. Nel volantino è indicato anche l'indirizzo email (bastatrivellezonaovest@gmail.com) a cui scrivere per aderire al comitato per dare la propria disponibilità e ricevere le informazioni sulle iniziative che seguiranno.

giovedì, marzo 10, 2016

REFERENDUM 17 APRILE: PER IL COMITATO SI CAMBIA DATA.

La convocazione del I° incontro è anticipata a lunedì 14 Marzo.
L'iniziativa di CIVICA per la costituzione di un comitato è stata accolta positivamente dagli altri soggetti invitati. Per dare ancora più respiro all'iniziativa Legambiente ha proposto di allargare l'invito agli altri suoi circoli dei comuni del circondario e di cambiare data, anticipando la data al giorno precedente di quello indicato e anche sede. Pertanto l'incontro per la costituzione del Comitato per il SI' al referendum sulle trivelle si terrà
LUNEDI ' 14 MARZO ALLE ORE 21
PRESSO IL CIRCOLO AURORA DI VIA BENDINI
AL SECONDO PIANO
Tutte le associazioni e i cittadini che vogliono partecipare  e dare una mano sono i benvenuti!

mercoledì, marzo 09, 2016

REFERENDUM 17 APRILE

Appello per la costituzione di un Comitato per il SI' a Collegno.
Manca poco più di un mese al 17 Aprile - la data scelta dal Governo per il Referendum per fermare le trivellazioni a mare - e pochi lo sanno. Mai silenzio è stato più assordante su di un appuntamento referendario. L'obiettivo evidente è quello di farlo passare in sordina in modo che i cittadini non ne siano informati e così non si raggiunga il quorum necessario. Collegno non fa eccezione in quanto ad informazione. Per questo come CIVICA pensiamo che sia non solo utile, ma necessario e indispensabile costituire al più presto un Comitato unitario che metta assieme tutte le forze politiche, associazioni e cittadini interessati alla vittoria del Sì per organizzare e coordinare iniziative di propaganda nel mese scarso che resta a disposizione per informare i collegnesi e motivarli a recarsi a seggi il 17 Aprile e votare per il SI'.
A tale scopo abbiamo inviato ai principali soggetti che sappiamo essere a favore del SI' un messaggio (leggi) con l'invito a partecipare all'incontro di martedì prossimo presso la Polisportiva Borgonuovo di piazzale Avis alle ore 21.
L'invito è rivolto anche a tutti quei cittadini che hanno a cuore la salvaguardia dell'ambiente e che vogliono dare una mano, perchè sarà un compito non da poco informare tutti i collegnesi. L'invito è rivolto in primo luogo ai militanti di quei partiti che ufficialmente non sono a favore del SI' ma che invece lo sono per loro convinzione personale, in particolare gli ecologisti del Pd.
Allora dài, rimbocchiamoci le maniche.
Giovanni Lava
P.S. Sono graditi adesioni e suggerimenti per la campagna referendaria.

venerdì, marzo 04, 2016

IL GROSSO,GRASSO MATRIMONIO TRA CIDIU E COVAR 14

La gara d'appalto per trovare il socio privato sarebbe alle ultime battute.
Che il matrimonio tra CIDIU e COVAR 14 (i soggetti che fino ad oggi si sono occupati della raccolta e smaltimento dei rifiuti della cintura Sud ed Ovest di Torino e non solo) sia grosso non ci sono dubbi: 36 i comuni interessati per un totale di 513 mila abitanti.
Che sia grasso poi lo dimostra il valore economico dell'operazione che si aggirerebbe intorno ai 120 milioni di euro tra il capitale sociale e il business annuale della raccolta rifiuti.
L'incontro del 2 marzo scorso nel municipio di Rivoli sembra quasi una risposta all'interrogazione presentata da CIVICA il 22 febbraio scorso (leggi). La fusione desaparecida tra Cidiu e Covar 14 è riemersa improvvisamente ma in modo circospetto dagli abissi nei quali ha  finora navigato lontano da occhi indiscreti.
Il percorso per dar vita ad un'unica società era partito nel lontano 2013. Ci sono voluti più di due anni per saperne qualcosa, ma  l'operazione non è ancora giunta al termine, perchè mercoledì sera ci è stato raccontato solo della prima fase, definita di prequalifica che ha selezionato i concorrenti (secretati) al ruolo di socio privato. Entro la prossima estate dovrebbe prendere il via la seconda fase che vedrà i prequalificati (il numero è stato tenuto segreto) concorrere per aggiudicarsi il 49% delle azioni della nuova società nata dalla fusione e la gestione dei servizi. I tempi biblici della prima fase sono stati giustificati dal presidente Cidiu Scolaro come necessari oltre che a selezionare i concorrenti anche a definire il valore delle due società di partenza. Cidiu e Covar 14 hanno assoldato ognuno il suo perito che ha valutato il valore della società di riferimento. Poi ai due periti di parte si è aggiunto un superadvisory che ha supervisionato le valutazioni di parte e, infine, tutti e tre i periti di concerto hanno licenziato una valutazione giurata, sulla base della quale è stato acclarato il valore della nuova società, una Newco srl, con un capitale sociale di 25 milioni di euro che fatturerà almeno 70 milioni di euro all'anno e le quote di Cidiu e Covar 14. Sulla base del valore dato alle due società l'apporto alla Newco srl sarà del 55,6% da parte del Cidiu e del 44,4% da parte di Covar 14. Il 49% di questa società sarà messo a gara e andrà ad un privato, mentre il rimanente 51% resterà nella società pubblica. E qui è stato detto qualcosa di per sè non molto comprensibile, almeno per chi è un amministratore pubblico dell'area Cidiu. Per far sì che il 51% delle azioni della società che resteranno in mano pubblica possano far capo in parti uguali al Cidiu e a Covar 14, il 49% delle azioni vendute al privato saranno prelevate in parti disuguali dal Cidiu e da Covar 14. Il primo concorrerà con il 30,1% di azioni e Covar 14 % con il 18,9%. Una ben bizzarra fusione. Come quei matrimoni dove un coniuge è ricco e l'altro è povero ma con la comunione dei beni diventano ricchi alla pari. I nostri amministratori targati Cidiu (a partire dai sindaci) prima o poi dovranno spiegare ai cittadini se si è fatto o meno un affare con questo matrimonio.
Volendo restare alle magnifiche sorti che ci aspettano, secondo quanto ci hanno raccontato l'altra sera, la fusione di Cidiu e Covar 14 insieme all'ingresso del socio privato porteranno significative economie di scala e il miglioramento dei servizi offerti. Tra gli obiettivi sono indicati il traguardo del 65% di raccolta differenziata - ma non era un obiettivo da raggiungere già nel 2012? -, l'avvio della tariffa puntuale dopo i primi due anni della nuova gestione da realizzarsi in tre anni (12 comuni all'anno), la ristrutturazione dell'impianto di Punto Ambiente di Druento con la costruzione del modulo anaerobico per il trattamento dell'organico, infine non meglio precisati impianti per la selezione, il recupero e la valorizzazione dei materiali della raccolta differenziata ...
La gara, detta a doppio oggetto, prevede da una parte il valore da assegnare alle azioni e quindi a quanto i privati che parteciperanno sono disposti a pagare per acquistare il 49% della nuova società, dall'altra le offerte tecniche ed economiche sui servizi, con un piano industriale della durata di 20 anni. Tra gli obblighi è indicata la tutela dell'occupazione, che ad oggi ammonta a 725 unità, ma è previsto anche  il blocco del turn-over che dovrebbe produrre una contrazione di almeno 56 addetti in dieci anni.
Al momento è difficile valutare se questa "ciclopica" impresa (così è apparsa dalle parole accorate dei relatori) sia o no una cosa buona per i cittadini. Certo di ciccia ce n'è, ma a pro di chi non si sa.
Non si sa poi se come era nei programmi iniziali questa è solo la prima delle fusioni dell'intera Città metropolitana per approdare alla fatidica Società Unica oppure sarà la prima e ultima. Abbiamo posto la domanda, ma non ci è stata data risposta.
Giovanni Lava

mercoledì, marzo 02, 2016

LA CORSIA CICLOPEDONALE SUL CAVALCAFERROVIA DI CORSO FRANCIA SI FARA' (FORSE).

Approvata all'unanimità la mozione di CIVICA.
Erano anni che come CIVICA proponevamo il superamento definitivo e in sicurezza della barriera per ciclisti e pedoni rappresentata dalla ferrovia tra Borgata Paradiso e il resto della città. CIVICA propone che la corsia di destra in direzione Torino di corso Francia sul cavalcaferrovia sia destinato al solo traffico ciclo-pedonale. Questa soluzione garantirebbe la sicurezza e non ostacolerebbe più di tanto il traffico automobilistico, visto che alla sommità del cavalca ferrovia le corsie da tre diventano due, costringendo gli automezzi ad un difficoltoso e anche pericoloso rientro. E' solo da qualche anno che esiste questo rientro a sinistra, da quando l'amministrazione Accossato con l'assessore Pirrello vollero così mettere in sicurezza nel momento in cui sbucavano su corso Francia i pedoni e i ciclisti che si arrampicavano su per le scale tra via Lombroso e via Torino per superare la ferrovia.
 Già allora avevamo suggerito di chiudere una corsia al traffico veicolare senza successo.
Sarà l'aria nuova che spira in consiglio comunale, sarà che la proposta e tutt'altro che peregrina, questa volta abbiamo avuto un voto unanime sulla nostra mozione, dopo che Civica ha accolto l'emendamento del Pd che proponeva di aggiungere all'impegno per l'amministrazione una preventiva verifica dell'esistenza o meno di ostacoli tecnici o economici.
Gli ostacoli se si vogliono trovare ovviamente si trovano, ma siamo fiduciosi che siano superabili, visto l'impegno del sindaco a verificare a partire da qui la fattibilità di un diverso uso di corso Francia anche alla luce del tavolo tecnico avviato recentemente con il Comune di Rivoli.
Questa sarà la volta buona per avere qualcosa che ci avvicini ai paesi europei più sensibili alla sicurezza dei ciclisti come appare nella foto sotto, dove si vede come uno dei ponti di Lione sia stato attrezzato per ogni tipo di utenza della strada: marciapiedi ampi per i pedoni, una corsia per i ciclisti, una per il traffico veicolare in una direzione e due nell'altra. Meditate amministratori, meditate. Se si vuole si può fare e anche in fretta.
Giovanni Lava