Molte le facce nuove ieri sera intorno al Tavolo Civico per l'alternativa, sebbene alcune non fossero nuove sulla scena politica collegnese. Ma erano presenti anche cittadini mai visti prima. La strada è lunga e accidentata e non poteva che essere così. Lo avevamo messo nel conto. Positiva è comunque la volontà di provarci da parte di tanti. Se sommiamo i presenti alla prima serata e quelli di ieri sera, superano già il centinaio i cittadini che da subito hanno mostrato interesse alla progetto politico di costruire un'alternativa. Di questi tempi non è poco. Qualcuno si perderà per strada, ma altri - ne siamo certi - si aggiungeranno man mano. Ovviamente tutto dipenderà dalla credibilità e democraticità del processo.
Sconteremo la perdita di alcuni di quelli che io definisco - prendendo a prestito i versi della canzone 38 luglio degli Squallor - "Il capo indiano che si chiamava Mo' vengo anch'io, non venne mai", cioè quelli che sono supercritici nei confronti della gestione politico-amministrativa della città, promettono impegno e sacrifici per cambiare le cose, qualche volta addirittura sfracelli, ma che riescono a trovare sempre un buon motivo per defilarsi al momento giusto, quando gli viene chiesto un impegno chiaro e concreto. Non li rimpiangeremo.
Il Tavolo Civico per l'alternativa è soprattutto un'opportunità che generosamente viene offerta a tutti i cittadini, e sono la maggioranza dei collegnesi, che del presente politico non ne possono più. Il successo o insuccesso dipende solo da quello che insieme riusciremo a fare. Qui nessuno - è stato ribadito ancora ieri sera - ha da offrire pacchetti confezionati da acquistare a scatola chiusa. I contenuti, il metodo, le regole, le iniziative saranno quelli che i partecipanti riusciranno insieme a produrre e a condividere.
Come Lista CIVICA siamo pronti e lo abbiamo già messo in opera a fare un passo indietro per favorire la nascita di un soggetto politico capace di rappresentare tutte le anime e le idealità che vorranno farne parte. Non siamo disponibili a vecchi rituali e a ripercorrere strade verificatesi più volte fallimentari. Noi guardiamo avanti, chi invece preferisce continuare a guardare indietro, al proprio passato, è liberissimo di farlo, ma senza di noi. Tutto ciò è stato chiarito ancora ieri sera e non vuol dire chiedere abiure o disconoscimenti della propria storia a nessuno, tutte le persone, tutte le identità politiche, tutti i percorsi, purchè si riconoscano appieno nella Costituzione Italiana, sono i benvenuti, ad una sola condizione: che non si voglia anteporre la propria identità all'interesse comune. E' interesse del Tavolo Civico valorizzare ogni storia e identità, purchè non diventino, anche al di là delle proprie intenzioni, un feticcio o un ostacolo all'obiettivo che ci siamo dati: essere credibili agli occhi dei cittadini come forza di cambiamento e di governo della città.
Personalmente, dopo ieri sera, sono molto ottimista. Il prezzo che dovevamo pagare alla novità lo abbiamo pagato, ora si tratta di lavorare pancia a terra per la definizione di un programma e regole condivise. Intanto entro giugno organizzeremo un debutto in città con la prima iniziativa pubblica su di uno dei temi più scottanti: Campo Volo e via De Amicis. Seguiranno dettagli.
Giovanni Lava