Una delle tante ipotesi sul Campo Volo
Finalmente il Campo Volo in pubblico
Sala piena nonostante il clima siberiano, anche se molti dei presenti erano degli addetti ai lavori. Poche le novità di rilievo anche se non sono mancate le sorprese, come non è mancato un po' di disappunto da parte di quei cittadini che non essendo esperti in materia hanno trovato alcuni interventi ostici o troppo sibillini.Legambiente ha aperto la serata con un documento di "mediazione" del tipo: siamo preoccupati per il consumo del suolo per nuove abitazioni che dall'acquisizione del Campo Volo può derivare, ma parliamone. Il sindaco ha esposto la sua tesi del tipo: questa è l'occasione della vita, cioè mettere al sicuro il Campo Volo dalle mire speculative con l'acquisizione da parte del Comune per farne un bel parco a disposizione dei cittadini. Visto che i soldi per comprarlo il Comune non ce l'ha, lo otteniamo con un'operazione di perequazione urbanistica concedendo alla proprietà un po' di cubatura (poco più di 40 mila mq di superficie calpestabile). E gli altri 40 mila chiesti dalla banca per cedere la parte del Campo Volo a Nord di viale Certosa dove sono finiti? Spariti, anzi il sindaco ci ha rivelato che proprio oggi (ieri per chi legge) la banca e i promotori del famigerato PRIN sull'ambito di via De Amicis hanno fatto pervenire una proposta più morigerata. Il vero scoop della serata, anche se non abbiamo capito quanto morigerata sia la nuova proposta. In ogni caso se così fosse davvero, la lotta portata avanti da CIVICA e dal Comitato per la salvaguardia integrale del Campo Volo con le sue mille e passa firme avrebbe raggiunto un primo importante risultato, quello di far abbassare la pretesa dei proprietari dell'area, quella pretesa di 83 mila metri quadrati di superficie calpestabile che a settembre l'amministrazione era già pronta ad accogliere.
Poi è intervenuto l'architetto Paolo Foietta, direttore dell'Area territorio della Provincia di Torino ed estensore del Piano medesimo, che con un dotto intervento ha inquadrato l'area del Campo Volo nell'area vasta metropolitana, svelando poi quando su questo Blog avevamo reso pubblico il 22 settembre 2011. E cioè che il Campo Volo rientra nell'area di salvaguardia di corso Marche e quindi per qualsiasi intervento occorre la concertazione con il Tavolo di corso Marche. Dunque possiamo stare tutti tranquilli, ci pensa l'architetto Foietta a evitare che l'amministrazione di Collegno faccia fesserie. Boom! Quelle dell'architetto Foietta appaiono le classiche buone intenzioni di cui sono lastricate le vie dell'inferno, basti osservare quante nefandezze anche i comuni della provincia di Torino hanno compiuto finora sul proprio territorio.
Intanto in tutte le commissioni che si sono fatte, mai il sindaco ha svelato la sua "sudditanza" al Tavolo di corso Marche. A questo punto è intervenuto il sottoscritto, ribadendo quanto più volte scritto e sostenuto. E cioè che va capovolta la logica a cui per decenni i nostri cari amministratori si sono attenuti: tu imprenditore privato dai qualcosa al Comune e io ti faccio costruire (ovviamente ogni volta per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini, così a forza di migliorarcela la vita siamo giunti alle condizioni attuali). Noi invece sosteniamo che , prima di consumare altro territorio, bisogna chiedersi e chiedere:
1) A Collegno servono ancora abitazioni? Dov'è la domanda inevasa, se la città è piena di cartelli "vendesi" e molti dei cantieri in essere sono fermi (vedi quello dell'area centrale)?
2) Dov'è il progetto di parco pubblico per il Campo Volo, dove sono le risorse, dove sono i partner per la costruzione e gestione di un parco che non può che essere di livello metropolitano?
3) Perchè consumare aree ancora libere e destinate dal Piano regolatore a servizi, quando a Collegno esistono capannoni e aree industriali dismessi per centinaia di migliaia di metri quadri. Gli immobiliaristi perchè dovrebbero investire nella Mandelli che richiede una costosa bonifica, se il Comune gli mette a disposizione aree libere a gogò?
4) Che valore hanno le promesse che così si salva per sempre il Campo Volo se a farle è il gruppo di potere che ha consentito la cementificazione di ogni buco della città ancora libero, senza lasciare un metro di verde e senza rispettare la norma del Piano regolatore vigente che impone un 20% di superficie permeabile per ogni intervento edilizio? Alla ex Elbi hanno lasciato permeabile appena il 4% del terreno per consentire il massimo di edificazione possibile alla Coop e delle cooperative cosiddette rosse che da sempre li sostengono in campagna elettorale e che finanziano molte delle iniziative comunali.
Di motivazioni ce ne sarebbero ancora tante per essere fortemente diffidenti, soprattutto quando anche stasera abbiamo sentito dire che il Campo Volo in fondo in fondo la banca ce lo regala. Se una cinquantina di milioni di euro che la banca porterebbe a casa sono un regalo ... E noi saremmo dei fondamentalisti dicendo queste cose? No, non siamo fondamentalisti, semplicemente non siamo dei bamboccioni che credono ancora alla Befana o a Babbo Natale. Il problema di fondo è l'assoluta mancanza di credibilità di un gruppo dirigente che sono anni che racconta favole e fa strame del territorio. Un gruppo dirigente che è poi lo stesso che solo una settimana fa in consiglio comunale ha preferito mettere a rischio la stessa maggioranza, piuttosto che acconsentire a che si creassero le condizioni più favorevoli alla possibilità di far luce sulla vicenda della TOP. Una settimana è passata, ma di convocazioni della commissione d'indagine sulla TOP neppure l'ombra. Tutto tace. Come volevasi dimostrare.
Giovanni Lava