venerdì, febbraio 24, 2012

La lunga scia di sangue sarà proiettato il 6 marzo 2012

Sdoganato anche a Collegno il film documento
Tutto si può dire tranne che questa volta abbiano perso tempo. A poco più di dieci giorni dalla pubblicazione su questo Blog del filmato "La lunga scia di sangue" tenuto nel cassetto per più di 9 mesi dopo la proiezione a Grugliasco, i Nostri hanno organizzato una proiezione anche a Collegno (vedi locandina sopra).
Un tempo decisamente inferiore ai 53 anni occorsi per far venir fuori un pezzo di verità di quanto accadde a Collegno quel 1° Maggio 1945. Mi chiedo con un po' di imbarazzo: ma senza la mia testardaggine ad andare al fondo delle cose nel 1998 come oggi, cosa si saprebbe di quei fatti. Il libro di Maida "Prigionieri della memoria" pubblicato nel 2000 e ora questo film documento sarebbero mai stati realizzati? Spero che per una volta mi vogliano ringraziare i miei beneficiati, invece di fare gli schizzinosi con la puzzetta sotto il naso per la rudezza con la quale pongo il problema della verità e della memoria.
Ora non resta che plaudire all'amministrazione e all'Anpi che organizzano la proiezione e il dibattito. Interessante anche la presenza degli storici Bruno Maida e Gianni Oliva. Il loro contributo potrà essere certamente una risorsa nel rispondere alle domande che i cittadini vorranno loro porre. Infatti non credo che dopo aver fatto i consulenti del documentario, dopo aver al suo interno avuto modo di esprimere tutta la loro scienza di storici, gli organizzatori commettano l'errore a proiezione finita di lasciare il non molto tempo a disposizione ancora agli storici. Infatti l'augurio è che finalmente il prossimo 6 marzo i collegnesi possano dare inizio al faticoso cammino verso un recupero della memoria collettiva di quei terribili fatti del 1945. Per quanto mi riguarda, io credo che, se c'è qualcuno dei collegnesi in grado di farlo, ci dicano perchè si è così lungamente taciuto, perchè ancora oggi a Collegno (diversa appare la situazione a Grugliasco) si fa tanta fatica a parlarne, cosa si può e si deve fare affinchè la tragedia di quei giorni venga ricordata in tutta la sua terribile realtà.
Visto che piaccia o meno il sottoscritto ha contribuito a riportare a galla quei fatti, visto che sono anni che insisto, senza essere ascoltato,  nel chiedere un confronto serio per superare lo stato di smemoratezza che non si addice proprio ad una democrazia, do tutta la mia disponibilità a contribuire ad un processo positivo di recupero della memoria non contro qualcuno ma a favore di tutti.
In ogni caso vedremo nei prossimi giorni di fornire altri contributi alla memoria collettiva.
Giovanni Lava