lunedì, novembre 22, 2010

Una variante per ridurre le fasce di rispetto dalle strade

Tangenziale di Torino
A chi conviene ridurre la distanza dalla tangenziale da 60 a 40 metri?
Il Comune di Collegno con una variante parziale, la n°14, si appresta a modificare l'ampiezza delle fasce di rispetto stradali all'interno del suo territorio.
Le motivazioni sono state illustrate in commissione urbanistica venerdì scorso. In verita è da circa un anno che se ne discute all'interno della maggioranza che governa la città. Finora le perplessità di alcuni consiglieri del Pd, la contrarietà dell'Italia dei Valori e l'opposizione aperta del consigliere Grosso Ciponte di Sinistra per Collegno hanno ritardato la presentazione della delibera. Ma ora, pur restando perplessità, contrarietà e opposizione, la giunta ha rotto gli indugi: la riduzione delle fasce di rispetto non può più attendere. Ma cosa sono queste fasce di rispetto? Sono le aree entro le quali per ragioni di interesse generale (quali la sicurezza, l'inquinamento acustico, la possibilità di futuri ampliamenti della sede stradale) non è consentito costruire. A definirne l'ampiezza è il piano regolatore sulla base di quanto stabilisce il nuovo Codice della strada o di quanto l'ente pubblico ritiene opportuno in base alle proprie scelte di sviluppo urbanistico. Il Codice della strada in ogni caso definisce le distanze minime.
L'architetto De Cristofaro, il dirigente del settore urbanistica e ambiente del Comune, ha presentato la variante come un semplice e neutro adeguamento del piano regolatore al nuovo codice della strada in base alla perimetrazione del centro abitato di Collegno. Questa interpretazione non è apparsa in verità molto convincente. Vediamo perchè. Il piano regolatore di Collegno viene licenziato nel 2003, ma il cosiddetto codice della strada richiamato in delibera poi tanto nuovo non è, visto che risale al 1992. Prima domanda, perchè il piano regolatore non si è adeguato subito al codice della strada? La risposta da parte dell'amministrazione è: perchè mancava la perimetrazione del centro abitato, visto che il codice della strada fissa minimi diversi a seconda che la strada attraversi un centro abitato o meno. Ma la perimetrazione del centro abitato di Collegno risale al 2004. Sono trascorsi sei anni senza che nessuno si preoccupasse di intervenire. Anzi pare che più di una volta in occasione di precedenti varianti siano arrivate delle osservazioni in tal senso, respinte come non pertinenti. Si potrebbe dire: "Meglio tardi che mai!". Certo, ma resta questo ritardo di sei anni contro la fretta di oggi. Va anche detto che la perimetrazione non è imposta da nessuna legge, è solo prevista dal codice della strada senza scadenze. Chi ha la possibilità di verificare la perimetrazione fatta a Collegno, scopre che il centro abitato è stato allargato a dismisura, quindi distanze minime inferiori per tutti. La cosa carina è che il codice della strada prevede delle distanze inferiori da rispettare nei centri abitati, rispetto all'aperta campagna, anche nel caso delle autostrade (tangenziale). Ora un conto è se le costruzioni a ridosso della tangenziale già ci sono, un conto se le aree sono libere. Dal punto di vista della sicurezza per esempio nuove costruzioni sono pericolose a ridosso della tangenziale, a prescindere se ci si trova dentro o fuori la perimetrazione, anzi. Far costruire più vicino alla tangenziale comporta conseguenze negative evidenti a tutti in ogni caso. Il piano regolatore di Collegno prevede una fascia di rispetto dalla tangenziale di 60 metri e distanze più ampie anche per le strade provinciali, comunali e vicinali, mentre il codice della strada dice che la distanza dall'autostrada può scendere fino a 30 metri. La proposta della giunta si ferma a 40 metri.
Le fasce di rispetto però se da una parte sono importanti per la difesa di interessi generali, lo sono anche per gli interessi privati, in negativo, perchè non si può costruire. Così ridurre la fascia di rispetto da 60 a 40 metri può voler dire milioni di euro di investimenti immobiliari. L'amministrazione dice: "Sono pervenute da parte della cittadinanza richieste di riduzione e/o eliminazione di alcune fasce di rispetto". Peccato che ad una petizione in tal senso di alcuni cittadini di Savonera che non potevano costruire casette a ridosso della strada per Druento pervenuta 4 o 5 anni fa non ci si degnò di rispondere. Allora. Improvvisamente quella petizione oggi diventa importante. Ma perchè tutte queste contraddizioni: far passare per nuovo un codice della strada del '92, rifarsi ad una perimetrazione del 2004 come motivo scatenante, poi la petizione dei cittadini, fare della fascia di rispetto della tangenziale una fisarmonica (un po' di 60 metri, un po' di 40 e poi ancor di 60 e poi di 40)? In realtà la variante con la riduzione da 60 a 40 metri della fascia di rispetto dalla tangenziale consente due grossi interventi: uno relativo all'area Bosco all'interno dei luoghi di lavoro di Cascina Gay e l'altro dell'area della Stazionetta. In entrambi i casi la fascia di 60 metri ostacolerebbe un "razionale" sfruttamento della cubatura consentita dal piano regolatore. Ci si chiede come mai allora, se quello è il problema,  si è fatto ricorso ad una variante per tutto il territorio comunale? Perchè, come in altri casi (Ikea, ex Elbi, Sistemi, ...) non si è fatto ricorso ad una variante ad hoc per ognuno di questi interventi, procedura che avrebbe permesso di chiarire di che tipo di insediamento si tratta e chi è il soggetto attuatore? Forse la risposta, tirando ad indovinare, si chiama ancora una volta Collegno 2000, visto che in entrambi i casi i terreni negli anni scorsi erano stati opzionati proprio da Collegno 2000. Allora si capisce l'imbarazzo. Quanti del Pd sarebbero ancora disposti a fare un favore ad una società tanto chiacchierata nel clima morale e civile scatenato dalla trasmissione "Vieni via con me"? Invece così si fa una variante che modifica solo delle distanze, senza la necessità di discutere cosa quelle distanze producono come effetto e chi favoriscono. Molto meno imbarazzante per la sensibilità e la coscienza del sindaco e del suo partito! Ma, qualcuno si affretta a dire, Collegno 2000 è sparita dalla piazza! Bene, vorrà dire che se non c'è Collegno 2000, è probabile che ci siano i suoi cascami, il che forse è anche peggio.
Giovanni Lava