I fratelli Pizzimbone della Biancamano Spa insieme a Berlusconi
Aperta la discussione sul futuro del Cidiu"Il Consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta ad affrontare nella commissione competente e in un consiglio comunale aperto il tema in oggetto con il coinvolgimento degli amministratori del Cidiu e delle organizzazioni sindacali".
Questo il testo concordato dai capigruppo e approvato quasi all'unanimità ieri sera dal consiglio comunale di Collegno (25 Sì e 2 astenuti). Il tema in oggetto era la mozione di CIVICA dal titolo "Cessazione della gestione dei rifiuti in "house" al Cidiu il 31/12/2011". Ma non è stato facile arrivare a questo risultato. Ci sono volute circa tre ore di discussione, di mal di pancia, di sospensioni. Ma ne valeva la pena, perchè l'approvazione della mozione costituisce la premessa a che la questione se privatizzare sostanzialmente la gestione dei rifiuti o mantenerne una gestione pubblica (scelta che la legge impone per la fine del prossimo anno) uscisse dal cono d'ombra in cui è stata tenuta finora e assumesse quel rilievo pubblico che merita. Era questo l'obbiettivo che CIVICA si era posto con la presentazione della mozione il 26 ottobre scorso. Il consiglio dei ministri il 22 luglio 2010 ha approvato in via definitiva il Regolamento di attuazione dell'articolo 23 bis del decreto legge 112/2008 convertito nella legge 133/2008 che stabilisce che a partire dal 1° gennaio 2012 non saranno più consentite ai comuni le cosiddette gestioni in house (in casa) dei servizi pubblici locali come avviene ora. I comuni dovranno scegliere tra mantenere le società pubbliche, ma mettere a gara la gestione dei servizi, oppure mantenere ancora la gestione in house, ma solo dopo aver privatizzato almeno per il 40 % le società di gestione e con l'obbligo di lasciare il controllo della gestione della società al socio privato.
La scelta riguarda il futuro di una società, il Cidiu, che vale tra i 35 e i 40 milioni di euro, impiega 380 lavoratori più quelli dell'indotto, e che gestisce uno dei servizi più delicati della città dal punto di vista ambientale, sanitario ed economico. Si tratta cioè di un patrimonio pubblico il cui destino e le scelte che lo determineranno non possono essere delegate ad uno sparuto gruppo di persone, ma devono coinvolgere la città tutta, a partire dal consiglio comunale che rappresenta la volontà popolare. Questo aspetto ieri sera, seppure a fatica è stato recepito da tutti (o quasi), superando le logiche e gli orgogli di partito, un segnale nuovo di disponibilità della maggioranza al confronto con la minoranza, almeno su temi cruciali come questo. Non sono mancati i punti di vista divergenti. Come ho affermato ieri sera ad un certo punto la descrizione della situazione al Cidiu ne faceva il paese delle meraviglie, quando sappiamo tutti e lo verifichiamo ogni giorno che esistono un sacco di problemi ad iniziare da un gruppo dirigente chiaramente non all'altezza del ruolo: lo dicono i cittadini, lo affermano i dipendenti del Cidiu, lo sostengono le forze politiche, lo dimostrano fatti come la gestione di Punto Ambiente, il contratto di servizio firmato con più di un anno di ritardo, il contratto di Grugliasco scaduto da un anno e di cui nessuno parla che fa mancare al bilancio della società almeno 500 mila euro ogni anno, la cattiva gestione dei rapporti con i lavoratori, non ultimo un licenziamento che sa tanto di rappresaglia e intimidazione, ecc. In questa situazione a maggior ragione non si può lasciare il pallino nelle loro mani. Per esempio non è accettabile che abbiano avviato un confronto in perfetta solitudine (con la copertura politica di non si sa chi) con la chiacchieratissima Biancamano Spa, il colosso della gestione dei rifiuti in Italia, dei fratelli Pizzimbone, intimi di Dell'Utri, una società coinvolta in una sfilza lunghissima di appalti, di disservizi e inchieste giudiziarie. Tra l'altro in consiglio comunale sono state espresse molte preoccupazioni rispetto al rischio che come accade da altre parti possano esserci anche da noi in futuro infiltrazioni mafiose in un settore che è diventato uno dei business preferiti dalla malavita organizzata. Ecco perchè la verifica della possibilità che si mantenga un controllo pubblico sulla gestioni dei rifiuti rappresenta un fatto di primaria importanza. E questo non può non avvenire alla luce del sole coinvolgendo possibilmente le altre aziende pubbliche della provincia di Torino, la Provincia stessa e la Regione. La richiesta del consiglio comunale al sindaco e alla giunta è proprio quella di avviare il confronto pubblico, far conoscere per tempo la strategia che si intende portare avanti e definire insieme un percorso. La presenza in consiglio di una delegazione dei lavoratori del Cidiu in lotta ha portato anche alla decisione dei partiti e movimenti politici presenti in Consiglio comunale di organizzare quanto prima un incontro con i sindacati e i lavoratori del Cidiu per avere "una visione completa dei problemi dell'azienda e dei lavoratori". La mozione di CIVICA ha prodotto fatti concreti che vanno al di là di ogni più rosea aspettativa.
Giovanni Lava