mercoledì, marzo 13, 2013

Gli autobus fanno fatica a superarla

Rotonda di Via de Amicis
La rotondina tangente
Anche se la persona che per prima me ne ha accennato lo ha fatto con un sorrisetto sotto i baffi, parlare di tangente a proposito della rotonda di via De Amicis ha un significato solo geometrico. La rotonda, infatti, tange la via De Amicis, cioè è tutta spostata sulla destra venendo da Torino e sulla sinistra venendo dal centro di Collegno.
A Collegno piace essere creativi, non importa se il risultato finale fa letteralmente c. Ci è capitato di vedere qualche sera fa l'automobilista che ci precedeva arrivando da corso Francia provenendo da Torino imboccarla al contrario, tanto assurda e discentrata è la sua forma. E che dire del bus 33 che per riuscire a passare deve rallentare fino quasi a fermarsi e arrampicarsi sulla rotondina centrale come si vede dalla foto che segue.
La rotonda è un aborto che induce ad una riflessione. Quando l'amministrazione Accossato e la sua sbrindellata maggioranza da circa 10 anni ce la menano con la promessa di trasformare l'ambito di Via De Amicis con una progettazione di alto livello che riqualificherebbe tutta la città, ebbene questi sono i risultati altamente riqualificanti. Per far sfruttare fino all'ultimo metro l'area ex Elbi ai loro amici delle cooperative rosse (?) e NovaCoop, sono costretti a realizzare interventi di viabilità che sono un vero e proprio pugno nell'occhio e un affronto all'intelligenza umana. Così non solo sono stati incapaci di far costruire una pista ciclabile degna di questo nome sul tratto interessato dall'intervento sull'area ex Elbi, ma si sono inventati una rotondina, che tra l'altro dovrebbe avere lo scopo di far tornare indietro gli innumerevoli autobus che fanno capo a Fermi, di una dimensione che gli stessi autobus fanno fatica ad superare. Pensate che cosa accadrà il giorno che dovesse avventurarvisi un autoarticolato.
Forse banalmente bastava solo far costruire i palazzi qualche metro più in là e lo spazio sarebbe stato sufficiente. Va ricordato ancora una volta che a fronte di un piano regolatore che imponeva di lasciare un 20% di terreno permeabile, i nostri bravi amministratori sono riusciti a lasciarne solo il 4,5%.
Visto che ora è venuto il turno dell'area ex Mandelli, visti i precedenti vicini e lontani ci si chiede che affidabilità può avere questa classe dirigente, capace di costruire la rotonda di cui sopra, di
realizzare una vera riqualificazione urbana e non l'ennesima pura e semplice colata di cemento. A nostro avviso nessuna.
Giovanni Lava