La convenzione impossibile
Invece non va bene proprio per niente. Intanto alla precedente puntata, il sindaco in consiglio comunale aveva affermato che l'atto sarebbe stato sottoscritto entro il 31 gennaio 2013. A tutt'oggi la convenzione non è stata firmata e probabilmente non lo potrà mai essere. Questa sarebbe un'ottima notizia se producesse quanto dal 2010 gli impegni sottoscritti tra le parti avrebbero garantito e cioè la retrocessione al Comune di Collegno dei lotti concessi in diritto di superficie nel lontano 2001 alle due società e mai utilizzati. Quindicimila metri quadrati lasciati incolti e devastati da cave (quello assegnato alla Pasticceria Torino) che potrebbero essere rimessi sul mercato, con un vantaggio per il Comune di Collegno sia economico per la vendita a nuovi soggetti sia per la possibilità di insediamento di nuove attività produttive capaci di creare occupazione e gettito fiscale per le casse comunali.
La convenzione non è stata sottoscritta e non potrà esserlo nonostante le promesse perchè sul lotto di Collegno 2000 di 5.411 metri quadrati che dovrebbe passare al Comune sono iscritte ipoteche di Equitalia, Meliorbanca e, udite udite, dello stesso Comune di Collegno per gli affitti non pagati alla Top.
Per inciso va detto che quando circa un anno fa per aver scritto su questo blog dell'esistenza delle ipoteche e quindi della impossibilità per il Comune di firmare la convenzione, il sottoscritto si è beccato una querela da Collegno 2000 insieme alla richiesta alla magistratura della rimozione forzata degli articoli. Richiesta poi respinta dal tribunale civile di Terni sia in prima che in seconda istanza.
Come risulta dai documenti e più volte raccontato su questo blog, lo scambio dei lotti doveva avvenire già il primo gennaio del 2011. Poi nel febbraio 2012, infine in una solenne delibera di giunta del 1° agosto 2012 entro e non oltre il 30 settembre 2012, scadenza prorogata al 31 ottobre 2012, poi al 30 novembre, infine al 31 gennaio 2013, al 28 febbraio 2013 e così via. Pena ovviamente, laddove la data non fosse stata rispettata, la retrocessione dei lotti al Comune. Una retrocessione impossibile senza la cancellazione delle ipoteche. Ipoteche che ormai è evidente la Collegno 2000 (ex) e la sua casa madre la Inland Realty non sono in grado di fare. Una vera e propria pagliacciata quella del rinvio della scadenza. Basti pensare che è dal 25 giugno 2010 che sul lotto gravavano ipoteche per milioni di euro. Ora visto che l'impegno era stato assunto parimenti dalla Pasticceria Torino per il suo lotto da circa 10 mila mq, perchè il Comune non comincia ad incamerare quello, visto che non è gravato da ipoteche?
Giovanni Lava