Area Mandelli: avvisate il sindaco
Certo il sindaco non poteva neppure immaginarlo che il 24 febbraio 2013, il giorno che La Stampa rendeva pubblico il progetto relativo alla ex Mandelli, sarebbe stato l'ultimo in cui il suo partito poteva vantare la maggioranza dei consensi a Collegno. Forse, l'avesse solo immaginato, il suo comportamento sarebbe stato diverso. Forse.Che dal 28 dicembre 2012 tenesse chiuso nel cassetto quel progetto era un segreto di pulcinella, ma che prima di portarlo alla conoscenza del consiglio comunale ne desse notizia alla stampa non era affatto scontato, anche se la prassi di una gestione privatistica della cosa pubblica è da anni la regola. Infatti per il sindaco l'ultimo soggetto che deve essere informato dei progetti urbanistici è il consiglio comunale, lo stesso che deve poi approvarli.
Così è dalla Stampa che come cittadini, prima ancora che come consiglieri comunali, che veniamo informati del fatto che la proprietà dell'area ha presentato un progetto "propedeutico" alla richiesta di costruire ai sensi della legge 106/2011, la stessa utilizzata per il palazzone di 14 piani di via Antonelli. Come avevamo previsto quello sarebbe stato solo il primo di una serie di richieste che vorrebbero sfogliare la margherita di via De Amicis, petalo dopo petalo, al di là di qualsiasi interesse pubblico e di progetto complessivo.
Lo schema è sempre lo stesso. D'altronde i nostri eroici amministratori non hanno mai brillato per fantasia. I privati fanno le loro avance, queste vengono masticate e digerite lentamente, poi si convoca una serie di riunioni di maggioranza che devono garantire il disco verde all'operazione. Infine quando e se tutto è deciso, si abbandona il livello extraistituzionale e finalmente del progetto e dei problemi eventuali che questo comporta se ne investe il livello istituzionale: commissione urbanistica e consiglio comunale. Di coinvolgimento della popolazione manco a parlarne.
In ogni caso a quanto abbiamo potuto leggere su La Stampa, il progetto prevede "solo" altri 29 mila metri quadrati di edilizia residenziale per altri 750 abitanti. Ovviamente ormai i progetti partono sempre dal fondo e cioè quanti alloggi in più da costruire. Mai che si faccia il percorso opposto, e cioè partire dalle esigenze della città.
Il fatto poi che chi ha governato la città da sempre solo dieci anni fa ha licenziato un piano regolatore che faceva di quell'area un'area a servizi dove era previsto un parco industriale all'aperto non conta proprio niente. Eppure le acciaierie Mandelli sono dismesse da ben più che dieci anni. Ma che importa.
Per esempio che il progetto di costruire una nuova area industriale su terreni agricoli sia ormai improponibile, vista la recente conversione del Pd a livello nazionale all'idea di non consumare più neppure un metro di terreno agricolo. Ma forse questo ai democrat di Collegno nessuno lo ha ancora comunicato. Che qualcuno li avvisi. Che qualcuno glielo dica che forse l'area Mandelli potrebbe venire utile per trasferivi qualcuna delle fabbriche che hanno necessità di ampliarsi e ricollocarsi visto che le aree aricole residue non sono più disponibili. Oppure semplicemente che la città ha bisogno di quell'area a servizi come è previsto dal piano regolatore.
Giovanni Lava