In questi giorni non faccio che incontrare sia "de visu" che sul Web persone che non si rassegnano al fatto che Berlusconi sia resuscitato più forte e scaltro di prima. Nè che Grillo e il M5S, non accordando la fiducia a Bersani, impediscano di chiudere definitivamente la pratica Berlusconi e dissolvere per sempre l'incubo che egli rappresenta agli occhi della stragrande maggioranza degli italiani .
Alcuni di loro, soprattutto chi milita nel Pd e nutre da sempre e solo disprezzo per il M5S, sollecitano un appoggio di Grillo a Bersani in assoluta malafede. Altri, classificabili più come cani sciolti e delusi della sinistra, lo invocano e lo desiderano in assoluta buonafede. Mentre i primi si possono mandare tranquillamente a stendere, ai secondi è più difficile contestarne le ragioni, ragioni che però nascono da un equivoco e confusione di fondo.
L'equivoco nasce dal fatto che essi considerano il M5S alla stregua dell''ennesimo movimento di estrema sinistra, compagni che sbagliano che vanno spinti con appelli e mozioni degli affetti sulla retta via. Molti di loro pensano di avere a che fare con una sorta di nuova Rifondazione comunista riveduta e corretta. In realtà non riescono proprio a comprendere di trovarsi davanti ad un soggetto nuovo ed originale che difficilmente può essere ricondotto alle vecchie categorie di destra e sinistra. Che non sia nè possa essere ricondotto ad un movimento di sinistra lo dimostra il fatto che gli elettori che hanno votato per il M5S arrivano da tutti i vecchi partiti presenti in Parlamento, e tra questi molti da Pdl e Lega, e da una quota consistente di astenuti di vecchia data che da tempo non si riconoscevano più nei partiti. E' pensabile che costoro siano diventati improvvisamente tutti di sinistra? Non lo sono le loro idee, non lo sono i loro interessi materiali più immediati. Ci troviamo di fronte ad una sorta di melting pot socio-politico del tutto nuovo. Quando si afferma che non è nè di destra nè di sinistra, si dice la verità.
La novità è tutta qui, la "cosa" può rappresentare l'inizio di una storia nuova, come di un abbaglio momentaneo e clamoroso. Io credo che però occorra distinguere tra Grillo e i militanti "grillini" da una parte e la massa degli elettori che li hanno votati dall'altra.
Dietro il successo del M5S, unico vincitore morale delle ultime elezioni, non ci sono solo le politiche sbagliate e le ruberie dei partiti di centrosinistra, di centro o di centrodestra, ma la crisi di un modello economico che non sta più in piedi, che non solo non garantisce più ricchezza e benessere per tutti, ma alle giovani generazioni neppure un futuro, uno qualunque.
Se dietro all'insistenza con la quale molti invocano un governo sostenuto dal M5S c'è la paura di perdere i propri risparmi, il lavoro, la pensione e quel poco o tanto di benessere di cui hanno goduto fino ad ora, questa paura non appartiene ai giovani privati di qualsiasi prospettiva o a chi ha perso il lavoro e sa che non ne troverà un altro. Infatti a questi cosa importa di un prossimo governo Bersani, di un governo Berlusconi, Monti o di un'Europa che nonostante i famigerati sacrifici non è riuscita a invertire la rotta e ridare una prospettiva credibile a chi ora come ora non ne vede neppure l'ombra?
L'utopia che li anima è piuttosto quella di buttare tutto per aria nella speranza di costruire un nuovo ordine economico e sociale. A chi "gode" di una non-prospettiva di vita evidentemente appare del tutto secondario e ininfluente sulle proprie sorti chi diventa presidente della camera o del senato o della repubblica o chi farà o non farà il governo.
Per chi ha votato il M5S non solo per protesta, ma intenzionato a partecipare in prima persona ad un progetto di politica radicalmente nuova, è pura perdita di tempo pensare che basti sostenere un governo Bersani per coltivare la speranza che, puntellando una classe politica fallita e fallimentare come quella che ci ha condotto sin qui, possa servire ad evitare il baratro che ci aspetta dietro l'angolo. La drammaticità della situazione sta proprio nel fatto che non si vedono ricette capaci al momento di tirarci fuori da questa situazione. Grillo e il M5S possono rappresentare un'occasione per imboccare una strada che sovvertendo l'ordine costituito abbia qualche speranza di successo? Forse sì, forse no. Ma in ogni caso bisogna provarci. E non è detto che ci sia il tempo e che si abbiano le capacità di farcela qui e ora. Sicuramente però attardarsi con vecchi rituali e consunte ricette lo è ancora di meno.
Indegna in ogni caso è la valanga di merda, come dice giustamente Grillo (clicca qui), che si abbatte quotidianamente su di lui e sul Movimento Cinquestelle. Ma cosa credono di dimostrare? Non si rendono conto di essere ridicoli con questa insistenza nel chiedere un'alleanza con il Pd? Ma non era il Pd che con arroganza e sicumera aveva escluso la possibilità di allearsi con chiunque alla sua sinistra, a parte il fido Vendola che fa fine e non impegna, escludendo prima Rifondazione, Comunisti italiani, Verdi, Italia dei Valori e poi Rivoluzione Civile, perchè non abbastanza credibili e affidabili per un governo?
Giovanni Lava