Giovedì 1° Aprile: si rastrella e si semina
Gli alberi saranno sradicati e le aiuole eliminate
Venerdì 2 Aprile 2010, ore 10,30
E' ufficiale: la Giunta comunale ha ratificato la decisione di eliminare le aiuole e gli alberi appena piantati nel lato Nord della piazza Concordia ristrutturata per far posto a 11 dei 13 banchi situati in via Bardonecchia...
... I due banchi residui saranno collocati nei pressi dell'edicola. Una vittoria per i condomini di via Bardonecchia? No, una vittoria dei mercatali che il sorteggio aveva confinato in via Bardonecchia. Prima le urla la sera del sorteggio nei locali dell'Unitre e poi al mercato ogni giovedì, il giorno del mercato, in direzione degli amministratori hanno raggiunto lo scopo. I mercatali confinati in via Bardonecchia temevano giustamente che una volta trasferito il mercato aulla piazza la vendita dei loro prodotti sarebbe crollata, visto la collocazione marginale rispetto a chi invece aveva avuto la fortuna di tornare sulla piazza. E con la diminuzione delle vendite sarebbe crollato anche il valore della loro licenza se avessero deciso di cederla. Si parla di un valore che sarebbe sceso dai circa 40 mila euro sulla piazza ai 10 mila in via Bardonecchia. Quindi i mercatali hanno avuto motivi ben più solidi di quelli dei condomini di via Bardonecchia a cui però con una operazione demagogica senza precedenti l'amministrazione ha fatto credere che lo spostamento dei banchi fosse dovuta al desiderio di accogliere la loro richiesta. Giustamente agli abitanti di via Bardonecchia poco importa quali sono i veri motivi del trasferimento: a caval donato non si guarda in bocca! L'importante è che non si siano fatti turlupinare, accettando di dare una copertura formale alla decisione, dopo che per mesi erano stati presi a pesci in faccia, vedendosi respingere ogni tipo di richiesta con la motivazione che ogni soluzione era stata valutata e non esisteva alcuna soluzione concreta capace di venire incontro al loro desiderio di non vedere davanti casa i banchi del mercato.
A questo punto rimane forte il disappunto e la contrarietà del Comitato spontaneo di quartiere e di molti cittadini di Terracorta che non hanno fatto neppure in tempo ad abituarsi alla simmetria della piazza con i suoi vialetti e le sue aiuole e agli alberi che li vedranno già manomessi. La loro proposta di collocare i banchi del mercato in piazza Beslan non è stata neppure presa in considerazione e non certo per i costi: 7 mila euro la sistemazione di piazzetta Beslan contro i 30 mila del rifacimento della piazza. Il motivo vero è che i mercatali collocoti in via Bardonecchia non avrebbero mai accettato di trasferirsi in piazzetta Beslan, che ai loro occhi sarebbe stata ancora più marginale di via Bardonecchia.
Ora a parte le sacrosante proteste dei cittadini e dei membri del Comitato che hanno già promesso di incatenarsi agli alberelli per impedire il loro sradicamento, la cosa davvero intollerabile sarebbe il presentare questa toppa al problema come un successo. L'assessore Valentino ha tenuto a ribadire che il progetto della piazza era favoloso, bellissimo. Una pietosa bugia verso i responsabili, perchè i progetti non sono belli in astratto ma in funzione delle problematiche che devono risolvere: se la soluzione di oggi fosse stata inserita da subito nel progetto, probabilmente nessuno avrebbe avuto a che dire. Ma l'arroganza di chi ci governa di voler imporre a cittadini e operatori del mercato soluzioni visibilmente sbagliate ha avuto la meglio per mesi, tranne poi essere costretti a compiere una clamorosa marcia indietro alla vigilia dell'inaugurazione della piazza che si è tentato di giustificare agli occhi del quartiere addossandone la responsabilità ai cittadini di via Bardonecchia. Ultima perla di questa storia iniziata male e finita peggio è data dal fatto che mentre la Giunta aveva già deciso di portare avanti la rimozione di alberi e aiuole, ieri un operaio ha fresato le aiuole e poi ha anche seminato. Nessuno si era curato di fargli sapere che si trattava di un lavoro inutile, perchè quell'erba non vedrà mai la luce. Un'azione quella della semina degna più di una pagina di teatro dell'assurdo che di un'amministrazione comunale che non manca mai di vantare l'eccellenza di ogni azione che compie.
Giovanni Lava