Tribunale di Torino: aula del processo (foto Ansa)
Legambiente cita in giudizio il Ministero dell'IstruzioneTorino, 22 aprile 2010
Colpo di scena all'udienza di stamattina al processo per il crollo il 22 novembre 2008 del soffitto dell'aula della quarta G in cui perse la vita lo studente Vito Scafidi ...
... e restarono feriti altri alunni tra cui Andrea Macrì, presente in aula sulla sedia a rotelle. Su richiesta di Legambiente è stato citato in giudizio il Ministero dell'Istruzione. Le altre parti civile non hanno aderito alla richiesta ma neppure si sono opposte rimettendosi al giudizio della Corte. Nulla ha avuto da ridire neppure il procuratore Guariniello. La giudice che si è detta stupita come ancora non fosse stato fatto ha accolto la richiesta e a causa di ciò ha dovuto rinviare di 60 giorni l'udienza. Udienza che a causa di impegni dello stesso magistrato e della pausa estiva è slittata al 17 settembre, data per la quale, a meno di nuove sorprese, dovrebbe iniziare anche l'ascolto dei primi testimoni. Le parti civili ammesse al processo sono circa una cinquantina, tra cui una quindicina di alunni della classe coivolta nel crollo e gruppetto della quarta A. Buona parte dei ragazzi costituitisi parte civile erano presenti in aula accompagnati anche da almeno una ventina di loro compagni di scuola. Ad osservarli si poteva notare la grande attenzione e il coinvolgimento. Sicuramente la partecipazione al processo da parte loro si dimostra da una parte come il loro modo di essere solidale con le famiglie dolorosamente coinvolte dalla tragedia e dall'altra come un importante momento di formazione culturale e civile.
Fatta eccezione per una professoressa presente a titolo personale, la grande assente stamattina era la scuola come istituzione (dirigenza, collegio docenti, consiglio d'istituto). La scuola quindi non la troviamo sul banco degli imputati, ma stranamente neppure nè tra le parti civili. Un mistero, visto che anche gli insegnanti hanno corso gli stessi rischi degli alunni e patito danni morali e materiali.
Giovanni Lava