martedì, aprile 27, 2010

Dal 25 Aprile al 1° Maggio a Collegno

Il presidente dell'Anpi senatore Manzi tiene il discorso ufficiale


Bella manifestazione a Collegno domenica scorsa

Collegno, 27 aprile 2010
Complice anche la splendida giornata di sole, ma forse di più le minacce che ogni giorno vengono portate alla nostra Costituzione repubblicana, la ricorrenza del 25 Aprile a Collegno ha visto ...
... la partecipazione al corteo di molta gente e in particolare di molti giovani. Il senso della festa del 25 Aprile è stato ben rappresentato dagli oratori ufficiali della manifestazione, dal sindaco Silvana Accossato e dal senatore Luciano Manzi, presidente dell'Anpi collegnese, che quest'anno ho trovato particolarmente efficace e senza quella retorica che in tempi meno perigliosi spesso abbondava. Un discorso breve, secco ed efficace il suo.
Il richiamo agli ideali della Resistenza e al sacrificio di tanti giovani mai come ora appare opportuno, nel momento in cui la manomissione della nostra Carta costituzionale pare lo sport più praticato. Non è mancato il ricordo del sacrificio di tanti giovani collegnesi che combatterono per la liberazione del nostro paese dall'occupazione nazifascista e dei martiri del 30 Aprile 1945. Venerdì prossimo sono previste le solenni manifestazioni per ricordare il 65° anniversario del loro sacrificio. Il giorno prima in consiglio comunale grazie alla mozione presentata dal sottoscritto, ci sarà anche l'occasione per tentare di superare una volta per tutte il problema rappresentato dall'oblio e dalla rimozione di quanto accadde il 1° Maggio 1945 a Collegno e cioè dei 29 soldati repubblichini passati per le armi come ritorsione della strage del giorno prima da parte dei tedeschi in ritirata, anche se quei fascisti con la strage non c'entravano nulla. Di quel fatto dopo 53 anni di silenzio assoluto, oggi si sa tutto, ma sono trascorsi altri 10 anni dal libro dello storico Bruno Maida senza che la politica collegnese sia stata capace di trovare la strada per evitare che si continui ad essere "prigionieri della memoria" anche per il futuro.
Ricordare quell'episodio terribile non può sminuire nè il ricordo dei 67 martiri del 30 Aprile nè rendere meno attuali gli ideali degli uomini che combatterono contro il nazifascismo, perchè anche quell'episodio è figlio della dissennata politica fascista. La libertà però non può essere davvero tale senza la verità. Quei magnifici giovani che oggi con tanta passione si impegnano a difendere gli ideali della Resistenza e la nostra Costituzione che su quegli ideali si fonda, hanno diritto ad una memoria senza coni d'ombra, affinchè non abbiano una visione retorica della realtà, ma abbiano modo di toccare con mano la durezza della storia su cui si fonda la nostra democrazia. Per saperne di più leggere la mozione a lato dal titolo "Memoria del 1945".
Giovanni Lava