venerdì, aprile 23, 2010

Storie ordinarie di malasanità


Quando per un esame si deve ricorrere per forza ai privati
La riorganizzazione della sanità è stato per anni il vanto della Giunta Bresso e in particolare dell'ex assessore Eleonora Artesio. La ricordo qui a Collegno ...
... vantare le bontà del sistema sanitario piemontese, a suo dire primo in Italia. Bene sentite questa ordinaria storia di mala organizzazione.
Una settimana fa mi viene ordinata un'ecografia da uno specialista dell'ospedale di Rivoli, che mi dice di effettuarla al Martini di via Tofane a Torino, unico ospedale torinese che darebbe garanzie di bontà per quel tipo di esame. Bene, mi faccio fare l'impegnativa dal mio medico e il giorno dopo telefono al numero verde indicato tra i recapiti dell'ospedale. Mi risponde il servizio di prenotazione ASL TO1 Sovracup Regione Piemonte, attendo almeno una ventina di minuti prima che un'operatrice sia libera. Faccio la mia richiesta, ma l'interlocutrice dopo un rapido controllo mi annuncia che non ha l'agenda del Martini, cioè non risulta dal computer la possibilità di prenotare l'esame. Mi consiglia di riprovare a distanza di tre giorni con la speranza che nel frattempo l'agenda del Martini ci sia oppure mi consiglia di recarmi direttamente presso l'ospedale per vedere se ho miglior fortuna. Ritelefono dopo i tre giorni, mi risponde altra operatrice che mi fornisce altra versione: posti non ce ne sono, ma visto che sulla mia impegnativa è crocettata la lettera B, che mi dice sta per urgente, l'esame va fatto entro 15 giorni, pena la decadenza, perciò mi consiglia di telefonare il giorno dopo alle ore 8,30 appena il servizio entra in funzione, perchè per le urgenze ogni giorno sono messi a disposizione alcuni posti che però vanno subito esauriti. Questa mattina comincio a digitare il numero prima delle 8,30 e appena scatta l'orario prendo la linea. Terza versione: al Martini non fanno urgenze, per cui ci sarebbe un posto alla fine di ottobre, ma io non posso prenotarlo perchè ci vorrebbe un'impegnativa senza l'urgenza. Inutile che mi rechi direttamente presso l'ospedale che tanto le prenotazioni si fanno solo per telefono. Per le urgenze, mi dice la gentile operatrice, mi debbo recare presso le Molinette, lì prenotano e si possono fare esami come il mio. Bene, prendo la metropolitana, scendo a Porta Nuova e salgo sul bus numero Uno che mi porta alla Molinette. Vado al Cup, prendo il numero, davanti ne ho 40, ma il servizio è abbastanza veloce, per cui finalmente dopo una mezzora tocca a me. Con una certa baldanza porgo la mia impegnativa, ma subito l'impiegata mi dà la brutta notizia: quell'esame non viene effettuato alle Molinette. Alle mie rimostranze, dicendo che è stato il Sovracup a mandarmi da loro, mi risponde che sì, forse c'è una dottoressa in tutte le Molinette che fa quel tipo di esame, ma solo alle signore, quindi mi invita a rivolgermi ai privati. Mestamente torno a casa, telefono ad un centro privato, mi dicono che posso prenotare per luglio, prima c'è solo a pagamento. Preso per sfinimento ho acettato di farlo a pagamento, 52 euro. E poi ci si chiede perchè la Bresso ha perso le elezioni! Così nei primi giorni di maggio mi recherò ad effettuare un esame se vogliamo abbastanza banale come un'ecografia, dopo aver perso un mucchio di tempo, denaro e anche con l'incertezza che possa non essere fatto bene, visto che lo specialista mi aveva raccomandato di farlo solo al Martini. Domanda: visto che la sanità piemontese è una è accettabile che dal Sovracup tre diverse operatrici diano tre informazioni diverse?