L'edificio di cinque piani di corso Togliatti
Il mostro cresce
L'eloquenza della foto sopra basta e avanza. In mezzo ad una fila di casette di uno o due piani in corso Togliatti si erge un edificio "mostro" di cinque piani incurante del contesto in cui sorge.
Non si tratta del primo scempio e neppure l'ultimo. Infatti tutto il corso Togliatti fino a qualche anno fa era speculare a Terracorta. Poi l'ultimo Piano regolatore ha classificato questo ambito di città come "case su strada", consentendo di edificare fino a cinque piani concedendo un indice di cubatura tale da distruggere non solo le casette, ma anche tutto il verde di cui si circondavano. Come abbiamo più volte denunciato, questo tipo di sviluppo edilizio fa molte vittime a beneficio di pochi: l'impresa edilizia e chi vende il terreno. Le vittime sono il verde, la vivibilità delle strade, le relazioni sociali. l'identità stessa della città. E se vogliamo è una vittima anche chi compra. Spesso infatti a comprare sono residenti di Torino che pensano così di migliorare la propria vita, venendo ad abitare a Collegno, per poi ritrovarsi in una condizione molto simile se non peggiore di quella che hanno lasciato a Torino. Così palazzo dopo palazzo, la città cambia pelle, perdendo la propria identità per diventare sempre più un'anonima periferia metropolitana.
CIVICA si batte già dalla campagna elettorale contro lo sviluppo abnorme di Collegno e a che siano cambiate alcune norme del piano regolatore da tutti criticate: in particolare la distruzione delle casette nell'ambito del comparto "case basse" come di quelle nel comparto "case su strada" e perchè fossero ripristinate le distanze dalle vie a dai corsi, smettendo di edificare a filo strada. Batti e ribatti siamo arrivati all'approvazione lo scorso anno della delibera che salva parzialmente le "case basse", delibera che comunque ha suscitato subito le recriminazioni del partito del mattone e di chi pensa che i sacrifici in termini di redditività della proprietà vadano fatti, ma li debba fare qualcun altro. Ma a CIVICA quella delibera non basta, perchè non si capisce come, se quel tessuto urbano fatto di casette uni o bifamiliari rappresentano una ricchezza per la città, debbano essere salvate quelle nell'ambito "case basse" ed sacrificate quelle identiche che hanno avuto la sfortuna di essere catalogate come "case su strada". Così abbiamo portato avanti una campagna di sensibilizzazione che si è concretizzata con una petizione che al momento ha superato le 300 firme, firme pesanti, di persone fortemente motivate. Ora nel prossimo consiglio comunale del 28 ottobre verrà discussa la mozione presentata da CIVICA giusto un anno fa. Meglio tardi che mai! Perciò invitiamo tutte le persone interessate all'argomento di essere presenti. Se tutto procede senza intoppi, la mozione dovrebbe essere discussa dopo le 20,30. Una variante che riduca la possibilità di costruire altri "mostri" si è fatta ancora più urgente dopo che la Regione targata Cota nel rivedere il Piano Casa di Berlusconi sta eliminando tutti i vincoli che la precedente Giunta aveva posto. Con questa mozione si ha l'occasione per prendere le distanze da un piano casa che sarà devastante.
Giovanni Lava