Piste ciclabili e faccia tosta
"Davvero una bella faccia tosta!". E' il commento che abbiamo colto qualche giorno fa da parte di un ciclista incredulo davanti al tabellone (foto sopra) piazzato dalla Città di Collegno su viale XXIV Maggio lato corso Francia. "Sistema delle piste ciclabili" recita il titolo. Sistema ... L'incredulità del collega cislista nasce appunto dal fatto che nel titolo c'è un refuso, manca la negazione "non", perchè quello che tutti i ciclisti collegnesi lamentano da tempo immemorabile è l'assenza di un sistema di piste ciclabili. Non ce n'è una che non finisca nel vuoto o che si capisca quali punti strategici della città voglia collegare. Negli anni ci sono stati dei tentativi occasionali di costruire un sistema di piste ciclabili o semplicemente delle piste ciclabili. Il sottoscritto ha perso il conto delle segnalazioni di disfunzioni relative a quelle poche piste esistenti. Più di un anno fa ho segnalato agli assessori competenti la pericolosità e lo stato di abbandono in cui versa la pista più importante della città, quella che teoricamente dovrebbe collegare il centro alla stazione Fermi. Ad ogni segnalazione è stato promesso un'intervento che non vi è mai stato. E che dire di quella di via Moncenisio sempre occupata da auto o camion parcheggiati, pericolosa con i suoi segnali di Stop alla rovescia, i suoi salti? E del moncone di pista che colelgna l'Ikea al centro commerciale La Certosa, buona solo per andare avanti e indietro all'infinito. E quella di piazza Che Guevara, trasformata dalla sera alla mattina in parcheggio. Per non parlare di quelle strisce colorate lungo il viali, scolorite dal tempo? Neppure nel sottopasso della stazione ferroviaria si è riusciti a dividere lo spazio tra pedoni e ciclisti, così è sempre un'impresa attraversarlo. E quella che costeggia il Campo Volo? Arrivi in fondo e non c'è alcun collegamento nè da una parte nè dall'altra con Torino o con il Parco Dalla Chiesa. Per non dire della pericolosità dovuta all'assenza di un guardrail di protezione visto che le auto sfrecciano a poco più di un metro di distanza a ben oltre i 70 Km fissati. Il sindaco in uno degli ultimi consigli comunali ha affermato che bisogna superare l'idea della pista ciclabile a beneficio delle passeggiate domenicali e pensare piuttosto ad una città ciclabile nella sua quotidianità per andare a scuola, al lavoro, a fare la spesa ... E' quello che noi come CIVICA sosteniamo da sempre. Abbiamo anche proposto una sorta di consulta dei ciclisti, perche i ciclisti sono stufi di essere trattati come degli Ufo.
Nei giorni scorsi abbiamo appreso che è ripreso il servizio del Bike Sharing. Allora il servizio non funzionava alla perfezione come ci aveva segnalato piccato Ezio Bertolotto, presidente del Patto Territoriale, a cui è stata assegnata la gestione del servizio? Anche qui si tratta di capire quanto costa questo servizio in relazione ai risultati ottenuti. Intanto le bici sono lasciate quasi dappertutto alle intemperie, senza una tettoia che le ripari, non c'è poi da stupirsi se arrugginiscono e si rompono.
Altro che "sistema della piste ciclabili". Sistema di che?