I rifiuti davanti al Cidiu
L'odissea di un cittadino alla ricerca di un Ecocentro
Da almeno due settimane cercavo di conferire ad un ecocentro dei cosiddetti rifiuti ingombranti. Prima mia moglie è andata a Collegno in via XX Settembre, ma è stato chiuso...
... Il nuovo riferimento doveva essere in via Manzoni, ma non è ancora stato aperto. Ho cercato di andare a Grugliasco, ma anche quello in prossimità del cimitero è stato chiuso. C'è un cartello che dice di andare a Torino all'AMIAT, in via Arbe.
Era il 15 maggio. All'Amiat ho trovato un gentile operatore che, saputo che sono residente a Collegno, mi ha spiegato che non poteva ritirare il mio materiale. Via Arbe, sulla base di un accordo con quel Comune, ritira, temporaneamente, solo i rifiuti dei residenti a Grugliasco.
Per i collegnesi l'operatore suggeriva di recarsi alla sede del CIDIU di via Venaria a Collegno, dove mi sono recato. Nel sito indicatomi ritirano solo gli sfalci, una parte dei mieri rifiuti era costituita da legno normale.
Per favorirmi erano disposti a chiuder un occhio e a ritirarlo lo stesso. Però era sabato ed il servizio di ritiro è attivo solo dal lunedì al venerdì e la cosa non si è potuta fare.
In preda allo sconforto e senza sapere cosa fare, mi sono recato presso il Comando della Polizia Municipale di Collegno, dove inutilmente ho suonato il campanello senza ricevere risposta. Già, era sabato e gli uffici della PM sono aperti solo dal lunedì al venerdì.
Ho continuato a portare in giro il legno e la vecchia lucidatrice per pavimenti che costituivano i rifiuti che dovevo collocare.
Ho più volte cercato di venir a capo della cosa utilizzando il numero verde del CIDIU, senza successo.
Mi sono recato ieri mattina, 3 giugno 20101, all'Ufficio Relazioni con il Pubblico di Collegno, dove ho rispiegato di nuovo tutta la storia chiedendo più volte di essere aiutato a liberarmi dei miei "rifiuti ingombranti".
Anche questo tentativo è fallito miseramente. L'impiegata ha cercato di spiegarmi che nonostante io paghi le tasse, la raccolta rifiuti e l'Ici, dovevo pazientare. Il Comune di Collegno, mi riferiva, aveva chiuso la sede di via XX settembre, la nuova non c'era ancora, a Collegno non c'era nessun altro modo di liberarsi dei rifiuti. Mi ha suggerito di tenermeli ancora un po', d'altra parte mi ero già "rotto" tanto che certo qualche giorno in più non mi avrebbe cambiato la vita.
Non domo, oggi pomeriggio sono andato al CIDIU. Sapevo che è nato per occuparsi di rifiuti ed i miei, quelli che avevo nel baule della mia auto, erano rifiuti in cerca di collocazione.
Ho parlato con almeno tre persone. Tutte formalmente gentili, ma nessuno in grado di aiutarmi a risolvere il problema. Il fatto che il Comune prima ed il Cidiu debbano aiutare i cittadini a risolvere i problemi invece di complicare loro la vita, in qualche caso non li sfiorava nemmeno, in altri, pur comprendendo non sapevano cosa fare.
Per loro però ho deciso io, comunicando che non avevo nessuna intenzione di portarmi a casa i rifiuti, tra l'altro non ho l'autorizzazione allo stoccaggio provvisorio, e per questo avrei depositato il mio legno e la vecchia lucidatrice in prossimità dell'ingresso del CIDIU.
Non avevo nessuna intenzione di fare la cosa di nascosto e non ho avuto problemi a dare le mie generalità ad un funzionario del Consorzio che, forse informato della cosa, è venuto a dissuadermi.
Ad operazione conclusa, con l'apposiziopne di un mio biglietto riportante i motivi del gesto e le mie generalità, accompagnato da due collaboratori ho dovuto vedermela con il dott. Marco Lo Bue che credo occupi una carica importante al CIDIU che mi ha minacciato di denuncia per abbandono di rifiuti e che badassi bene, si trattava di un reato penale, mi invitava a riprendermi le mie robe perchè lui ed il Consorzio non avevano nessuna responsabilità.
A suo dire, la colpa era del Comune e per quello lì avrei dovuto spostare le mie cose. Ho risposto che non avrei avuto nessun problema ad accogliere il suo invito, a condizione che lui, così prodigo di saggi consigli mi avessa aiutato. Mi ha mandato a stendere ed ha incominciato ad armeggiare con il cellulare per chiamare i Carabinieri.
Ho ritenuto che il dialogo non potesse continuare perchè l'ultima cosa che sono disposto a fare è vedere un importante dirigente di azienda pubblica minacciare un cittadino invece di aiutarlo a risolvere un problema, sono salito in auto e sono andato per i fatti miei.
Una violazione però devo dirlo l'ho commessa, sono entrato con la mia auto, nel cortile del CIDIU senza l'autorizzazione, la mia però è una Panda a metano, basterà ad alleviare il mio carico dei responsabilita?
Collegno, 4 giugno 2010
Roberto Grillanda