Collegno, 25 giugno ore 14,15
A più di un mese dalla prima udienza del processo a carico dell'ex assessore Valentino, lunedì scorso sono arrivate le dimissioni, non si sa se spontanee o imposte dal sindaco, dell'ing. Paolo Buzzichelli, imputato per favoreggiamento, dalla commissione edilizia...
...Fonti ben informate danno il sindaco in procinto di nominare un altro professionista. Si tratterebbe, se così fosse, dell'ennesimo passo falso del sindaco. Non si capisce, infatti, come possa procedere alla sostituzione del Buzzichelli, imputato solo di favoreggiamento e solo membro di una commissione edilizia, e continuare a non nominare un nuovo assessore in sostituzione di Bartolomeo Valentino, che è imputato di un reato ben più grave, del reato di concussione continuata, il più grave dei reati che un dirigente o amministratore pubblico possa compiere. Forse che la commissione edilizia è più importante della giunta? Intanto i giorni passano, siamo arrivati a 43 giorni di vacanza dell'incarico di assessore alla qualità della città, in un momento di vera e propria emergenza sul versante dei rifiuti a causa della stangata tariffaria e delle puzze.
Anche se Valentino dovesse essere assolto - glielo auguriamo con tutto il cuore -, sarebbe comunque inadatto a ricoprire un incarico nella giunta Accossato, sia perchè in ogni caso ha pasticciato con il suo ruolo di dirigente pubblico, ma soprattutto perchè ha nascosto al sindaco i guai giudiziari in cui era coinvolto, decidendosi a metterla al corrente solo il giorno dopo che su questo Blog abbiamo scritto che lunedì 17, il giorno del suo processo, saremmo andati al Palazzo di giustizia per assistere ad un processo interessante. Solo quando si è visto scoperto si è deciso a informare il sindaco. Un sindaco che si rispetti non può tenersi un assessore che tradisce la sua fiducia, esponendola nei confronti degli avversari politici e dell'opinione pubblica. La vicenda giudiziaria ha poi messo a nudo anche una situazione di malcostume, che ci dicono frequente nel palazzo comunale collegnese, ma che in questo caso ignoravamo. Dalla memoria difensiva presentata dall'avvocato Diogene Franzoso, il difensore di Valentino, apprendiamo che sono dipendenti comunali il padre, lo zio, il fratello e il cugino dell'assessore dimissionario. Sapevamo del padre, ma non conoscevamo il resto della famiglia. La cosa in sè non sorprende più di tanto, ma scoprire che tutti lavorano all'ufficio Lavori pubblici ci è parso davvero troppo. Ora chiediamo al sindaco se quasi un anno di convivenza tra l'assessore e tutto il parentado nello stesso ufficio le sia sembrato un fatto normale. Chiediamo se abbia o no avvertito l'opportunità magari di trasferirne qualcuno di loro ad altro ufficio, almeno per salvare le apparenze. Chiediamo al sindaco se per lei è un fatto normale che un gruppo familiare al completo stia nello stesso ufficio, lavori alle dipendenze politiche del parente assessore e militi appassionatamente nello stesso partito e nella stessa corrente. Qui non occorre l'intervento della magistratura, occorre solo un po' di pudore civile.
Giovanni Lava