giovedì, giugno 24, 2010

Caso Valentino e mancata nomina del nuovo assessore

Il Pdl di Collegno è più realista del re
Collegno, 25 giugno
Conferenza dei capigruppo, mercoledì 23 giugno. In vista del consiglio comunale convocato per mercoledì 30 giugno si sta stabilendo l'ordine di discussione delle mozioni...
... Inizia il solito mercato delle vacche. Le mozioni da discutere sono 28. Di queste 11 sono state presentate da CIVICA, 14 sono della Lega Nord, 1 ciascuno dal Pd, Sinistra per Collegno e Udc. Delle 11 presentate da CIVICA, le uniche due che non toccano problematiche collegnesi, quella sull'azione militare israeliana e quella sulla legge bavaglio vengono fatte proprie dalla maggioranza, quindi passano avanti nell'elenco. Quella invece che chiedeva un confronto sul nuovo contratto di servizio con il Cidiu che ha portato agli aumenti di cui tanto si discute viene retrocessa su insistenza del Pdl dal secondo al quinto posto. Quando oso proporre al Pdl di portare avanti nell'elenco quella che chiede la nomina immediata di un nuovo assessore al posto di Valentino, la cosa viene bocciata con disgusto dal capogruppo Pdl Sardo che dice che non la appoggerà mai. La cosa mi lascia di stucco, perchè al di là di ogni altra considerazione di merito, una discussione di quella mozione metterebbe in grande imbarazzo la maggioranza, cosa che dovrebbe suscitare un qualche interesse nel principale partito di opposizione. La cosa mi ha stimolato a riflettere sulla natura del Pdl collegnese, constatando in primo luogo la distanza abissale che lo divide dalla Lega. La differenza la si coglie anche solo confrontando il numero delle mozioni presentate: 14 a 0 a favore della Lega. Lo stesso risultato lo si riscontra anche con le interrogazioni: 20 a 0 a favore della Lega. Fino all'ultimo consiglio comunale, le uniche interrogazioni del Pdl erano state presentate dal consigliere Di Filippo, ora che è uscito dal gruppo, non ce n'è neppure una. L'assenza di interrogazioni e mozioni da parte del Pdl sono la spia del fatto che a Collegno è un partito soprattutto "virtuale" con scarso radicamento in città. Ha preso i voti dai cittadini che si riconoscono nel partito a livello nazionale ma, a differenza della Lega, è poco presente sul territorio. Allora se a livello nazionale si è arrivati al punto di nominare un ministro, Brancher, per evitare che venga processato, se l'esistenza del partito si giustifica quasi solo più  con la volontà di impedire con ogni mezzo che Berlusconi e la sua corte vengano processati per i reati di cui vengono accusati dalla magistratura e la schiera degli indagati del partito ogni giorno di più si allarga a macchia d'olio, si comprende il motivo per il quale a Collegno il Pdl è diventato oggettivamente l'alleato più fidato del Pd sulla vicenda giudiziaria che lo ha colpito. L'accusa di concussione continuata di cui è imputato l'ex, ma non sostituito, assessore Valentino rappresenta agli occhi del capogruppo del Pdl collegnese una sorta di medaglia, un onore non un disonore, un valore invece che un disvalore. Fino a che una condanna non arriva dalla Cassazione, tutti sono non solo innocenti ma anche degni, anzi più degni, di ricoprire cariche pubbliche, Brancher docet. Così in questo caso i migliori alleati del Pd non sono tanto quei malfidati consiglieri comunali che fanno capo ai partiti suoi alleati ufficiali, ma quelli del partito avversario per antonomasia. Miracoli che accadono a Collegno.