mercoledì, maggio 11, 2011

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del presidente del Comitato Spontaneo dei quartieri Santa Maria e Regina Margherita

Elezioni comitati di quartiere: noi non ci saremo
Mi è stato chiesto, sia da amici che da semplici conoscenti, come mai il mio nome non figuri fra quelli dei candidati alle prossime elezioni dei comitati di quartiere. Ho ovviamente spiegato loro il mio giudizio e le motivazioni per le quali non si troveranno in lista neppure i nomi degli altri componenti il nostro Comitato SPONTANEO dei quartieri Santa Maria e Regina Margherita.
Precisando che comunque questo Comitato continuerà ad operare, come sempre spontaneo ed aperto. Mi pare corretto ribadire anche su questo spazio tali argomentazioni, già esplicitate in parte sulla carta stampata. Le modalità con le quali vengono effettuate queste votazioni sono disciplinate dal Regolamento – e relativo Statuto - approvato a luglio 2010, con delibera 128 del Consiglio Comunale : 17 favorevoli, 1 astenuto, 6 assenti, 7 contrari. Non proprio un plebiscito.
Noi non lo condividiamo per un insieme di motivi, che cercherò di sintetizzare, con riferimento in alcuni casi anche a dichiarazioni di nostri Amministratori, elencandoli di seguito in ordine casuale, non necessariamente di importanza.
Domande ai “promotori” delle liste sul quartiere di Santa Maria – Regina Margherita: perché, invece di creare un nuovo comitato, non partecipate ai lavori di quello esistente da una decina d’anni, realmente apartitico e Spontaneo? Ci ritroviamo periodicamente con l’ Amministrazione, dialoghiamo con i cittadini attraverso un giornale e un Forum. Mai abbiamo avuto l’onore di vedere alle nostre riunioni, e men che meno partecipare alle attività del giornale, oppure intervenire sul FORUM (www.forumcollegno.4000.it) qualcuna delle persone che troviamo elencate nelle liste dei candidati. Liste nelle quali, e mi riferisco a Regina, benché non abbiano raggiunto il numero massimo di candidati, un cittadino mi riferisce di aver visto non accolta la sua candidatura. E dire che anche nel recente passato, particolarmente nel settore della raccolta rifiuti, ha dimostrato di saper coagulare un elevato numero di cittadini, anche in collaborazione con il nostro Comitato Spontaneo. Che sia questo il motivo? O vi è qualche altro impedimento, che probabilmente non gli è stato comunicato? Se così fosse, sarebbe importante saperlo, giusto per sgombrare il campo da errate interpretazioni. Rimanendo nell’ ambito territoriale di Santa Maria e Regina, è opportuno un riferimento ad un articolo apparso su LUNA NUOVA il 5 ottobre del 2010, che a fronte di una riunione dei “promotori” del nuovo comitato, “frutto dell’ iniziativa di un gruppo di amici” (dalla foto pubblicata, oltre a riconoscere il principale promotore, ex assessore, ex consigliere, mi pare di assistere ad un “Consiglio Comunale di sola maggioranza” in miniatura: se non erro - la qualità della foto è quella che è - scorgo un consigliere in carica, altri due ex consiglieri, nonché membri (o ex) di segreterie di partito. E nessuno di questi ha mai partecipato o collaborato alle iniziative del “Comitato Spontaneo”) riportava alcune mie dichiarazioni e le considerazioni in merito a queste del nostro sindaco, che evidenziava in particolare (in corsivo i miei appunti):
1. Ambizione dei comitati di occuparsi di temi di carattere generale
Dovremmo interessarci solo di balli e grigliate, con qualche fuga verso una buca nell’ asfalto o una lampada spenta?
2. Assurgere a interlocutori privilegiati del comune
E’ più corretto dire: essere ascoltati e ottenere risposte, se non altro come cittadini
3. Grado di riconoscimento fra i cittadini
Ottenuto se si recano alle urne circa il 3% degli aventi diritto, oltretutto su lista (quasi) chiusa?
4. Regolamento frutto di “un serrato confronto”
Con chi? Con i cittadini? Non mi risulta
5. Cordinamento dei Comitati
Né questa, né le precedenti Amministrazioni hanno mai voluto affrontare il problema. Ma dopo che la “normalizzazione” sarà avvenuta, e non prima, verrà fatto. Nota: benché sul programma di governo sia scritto “confermare”, in realtà dovrà “essere istituito”. Ma sullo stesso programma, i Comitati di Quartiere sono definiti “Spontanei” ……
Relativamente al regolamento, abbiamo già espresso nelle sedi opportune le nostre perplessità:
• Perché una lista unica (e “chiusa”), con max 22 nomi, oltretutto tenendo conto delle “quote rosa e giovani”? Forse perché si prevedevano difficoltà (confermate dal numero ridotto di candidati in quasi tutte le liste, benché a prima vista si immagini, vista la ripetitività di alcuni cognomi, encomiabile interesse di più membri della stessa famiglia)?
• La richiesta percentuale minima di votanti è decisamente irrisoria (attorno al 2,5%), facilmente raggiungibile attraverso la “famiglia allargata” dei candidati, e comunque non significativa. Noi avevamo proposto percentuali di almeno due cifre (di cui la prima non fosse 1)
• Perché le elezioni non vengono indette e gestite dall’ amministrazione, visto che la stessa le ha regolamentate?
• Finalità (art. 4 dello Statuto): “….. costituendosi quale interlocutore naturale e rappresentativo dell’ Amministrazione Comunale”. Non mi pare il caso.
• Il futuro comitato “collabora” con l’amministrazione a stendere la “Carta dei bisogni”. Che perciò diventa un documento congiunto, non espressione dei desideri dei cittadini. Meglio la nostra pubblicazione (autonoma) del 2009, intitolata Passeggiando per il quartiere . Però, non siamo stati interpellati in merito.
• Viste le premesse, esiste il timore che anche questo venga “politicizzato”
• Poteri reali? Non ne ho notato cenni. Nemmeno la possibilità di presentare interrogazioni in Consiglio
• La domanda delle domande: se non si raggiunge il pur misero “quorum”, cosa succede?
Paolo Perotto