sabato, maggio 14, 2011

Consiglio comunale congiunto con Grugliasco

Pdl e Lega si negano al confronto sui tagli all'assistenza
Un consiglio comunale a fini elettorali. Questa la motivazione data dai consiglieri della Lega Nord e del Pdl di Collegno Grugliasco per non partecipare giovedì  sera ai lavori del consiglio comunale aperto che aveva all’ordine del giorno, presentato dai partiti di maggioranza, una mozione sul taglio dei fondi nazionali e regionali destinati al sistema integrato locale dei servizi sociali e socio-sanitari.
Alla mozione ha aderito anche CIVICA. Ad inizio dei lavori un consigliere di Grugliasco ha letto un comunicato con il quale i due partiti di centrodestra di entrambi i Comuni hanno motivato la scelta di disertare il dibattito, definito un'iniziativa di propaganda elettorale. Un accusa davvero risibile: non tanto perché elezioni a Collegno e Grugliasco non ce ne sono in questo frangente, ma in quanto sfido chiunque a indicare una qualche iniziativa politica che non abbia dei fini elettorali! In fondo il messaggio letto dal giovane consigliere di centrodestra era di quanto più elettoralistico si potesse avere. Quindi, al di là della stucchevole polemica, elettorale o meno che fosse, il centrodestra che governa l’Italia e la regione Piemonte, quindi a torto o ragione responsabile di quei tagli di cui ci si lamentava, l'altra sera ha preferito sottrarsi al confronto non tanto con i loro colleghi del centro sinistra quanto con una sala di cittadini, lavoratori, sindacati, associazioni di volontariato che presentava alla politica le istanze della parte più debole e bisognosa della società: anziani non autosufficienti, disabili di ogni età, le loro famiglie, le persone che restano senza lavoro. Se anche le intenzioni di chi ha pensato questo consiglio comunale congiunto e aperto fossero state elettoralistiche, davvero poco elettorali erano i bisogni non soddisfatti segnalati.  Solo nell’Asl n°3, la nostra, sono 3200 le persone anziane in lista d’attesa (un migliaio bisognose di un posto letto e 2200 di un sostegno domiciliare). A fronte di tutto ciò lo Stato ha azzerato il Fondo nazionale per le Politiche Sociali. Tutta l’assistenza sociale, che a dire il vero non ha mai goduto di periodi di vacche grasse, oggi è in assoluta sofferenza. Mancano i fondi per erogare i servizi che la stessa legge impone. Per avere un’idea delle dimensioni sociali del problema, basti solo dire che son ben 3042 i nuclei familiari delle due città a cui il CISAP, il consorzio socioassistenziale di Collegno e Grugliasco, eroga un qualche intervento, per un totale di 7.723 persone coinvolte in prima persona. Con la crisi economica la sofferenza sociale è molto aumentata, mentre di pari passo diminuivano le risorse a disposizione. I Comuni sono già intervenuti con loro fondi aggiuntivi, ma nonostante ciò con la mozione di ieri sera sono stati invitati a erogare un contributo straordinario proprio per poter far fronte alle necessità più impellenti e inderogabili. Nel corso del dibattito è stato fortemente messo l’accenno sull’altra gamba dell’assistenza pubblica, quella sanitaria. Il consigliere regionale Nino Boeti ha tracciato un quadro catastrofico delle conseguenze a cui la sanità piemontese va incontro con le decisioni di Cota che producono un forte arretramento dei livelli delle prestazioni sia per quantità che per qualità. In molti si sono detti convinti che la politica del centrodestra è tutta finalizzata alla destrutturazione della spesa sociale e distruzione dell’assistenza pubblica con lo scopo di favorire quella privata. Come non condividere l’affermazione del sindaco di Collegno Accossato quando ha sostenuto che la lotta contro questa politica è resa ancora più difficile dal fatto che il centrodestra, mentre persegue questo obiettivo, nega in modo categorico di farlo. D'altronde come giudicare chi preferisce spendere il triplo per il ricovero di anziani in strutture private, piuttosto che finanziare l'assistenza domiciliare. Un consiglio comunale alla fine positivo, se visto non come l'ennesima parata di politici ma piuttosto come un’occasione per accendere i riflettori su quella fascia di popolazione più bisognosa e spesso più ignorata dalla società e dalla politica. Non abbiamo potuto non notare come, pur invitati, nessun rappresentante della locale Azienda Sanitaria fosse presente. In analoghe occasioni al tempo della giunta Bresso invece si contavano a frotte. Gli è stato fatto divieto di partecipare? Oppure si tratta solo di realisti più realisti del re?

Giovanni Lava