Foto di gruppo davanti al monumento a Bartali e Coppi
Collegno città della bici?
Il monumento progettato da Ottorino Cirella è bello ed efficace nella sua semplicità. L'inaugurazione di sabato scorso è stata emozionante soprattutto per la partecipazione dei figli dei due campionissimi, Coppi e Bartali, entrambi rappresentati nel momento dello scambio della borraccia, pur essendo acerrimi rivali.
Va detto però che il nostro sindaco riesce a guastare un po' la festa per le dosi massicce di retorica che riesce a riversare sui presenti e per la stucchevole passerella dei suoi amici di partito, anche quando ci azzeccano come i cavoli a merenda. Il top del suo accalorato, emozionante e chilometrico discorso lo ha toccato quando è riuscita ad affermare che Collegno è una città amica della bicicletta. A smentirla basta e avanza l'appello dei suoi concittadini Sandra e Gian Paolo che abbiamo pubblicato due giorni fa quando affermano che come famiglia che usa solo la bici e i mezzi pubblicidi sono trattati come cittadini di serie B. Mi sarebbe piaciuto che la nostra signora sindaco si fosse dichiarata amica di chi si sposta in città in bici quando si è discusso dell'ultimo atto della variante ex Elbi. In quell'occasione il sottoscritto come consigliere di CIVICA ha dichiarato di essere pronto a votare a favore della delibera, a cui era contrario da sempre, ad una sola condizione: che il sindaco si impegnasse a che su tutto l'asse Est/Ovest di via De Amicis si allestisse una pista ciclabile per ogni senso di marcia in modo da consentire ai cittadini di Borgata Paradiso e a quelli del Centro della città di raggiungere in sicurezza la fermata del metrò. La sua risposta lapidaria fu: non sovritendo mica alle piste ciclabili io! E allora, per favore: il monumento a Coppi e Bartali è una bella cosa, ma bisognerebbe avere un po' di pudore a dire che Collegno è amica dei ciclisti e affermare che la città può vantare ben 23 chilometri di piste ciclabili, tralasciando il fatto che non esiste una pista che non finisca nel nulla o che colleghi due punti significativi della città senza interruzioni. Una politica a favore della ciclabilità vera di una città è ben altra cosa. Bisognerebbe imparare da Bolzano, dove a seguito di un'efficace politica si è riusciti nel giro di pochi anni a far sì che i cittadini che si spostano per il lavoro, le commissioni e quant'altro in bici o a piedi hanno superato coloro che usano l'automobile. Allora alla proclamazione di Collegno città amica della bici, viene da rispondere alla piemontese: “Pisa pi curt!”!
Giovanni Lava