Il condominio di via Richelmy
Via Richelmy, la via che non c'è
Sono 64 le famiglie collegnesi domiciliate in via Richelmy che abitano una via che non c'è. Non è uno scherzo. E via Richelmy non si trova in una periferia sperduta, ma nel cuore stesso della città, nella famigerata Area Centrale.Si chiamò così la speculazione edilizia risalente agli anni Novanta del secolo scorso sull'area che era stata del cotonificio Vallesusa. L'area fu divisa in due comparti, il comparto A dove si costruì subito (per intenderci via Levi e viale Piemonte a ridosso del viale XXIV Maggio) e il comparto B. Nel comparto B, l'area tra via Pellico e via Mameli, i lavori sono andati avanti solo di recente e sono ancora in corso. Il megacondominio di via Richelmy fu uno degli ultimi edifici del comparto A ad essere costruito e ha una particolarità: il comparto A finisce giusto all'altezza del marciapiedi, il confine Est della lottizzazione.
Via Richelmy in un giorno di pioggia
Il terreno dove dovrebbe sorgere via Richelmy e utilizzato provvisoriamente come strada di accesso rientra nel comparto B, cioè in una lottizzazione successiva. Il pasticcio dura ormai da 10 anni, da quando nel 2002 i condomini andarono ad abitarci, 10 lunghi anni di promesse e di date disattese. E disservizi, come la raccolta dei rifiuti, per anni la via non c'era neppure sulla carta. Niente via, niente ritiro dei rifiuti. Il terreno, su cui dovrebbe sorgere via Richelmy insieme ad un'area verde attrezzata là dove al momento ci sono ancora degli orti, in principio era tutto di proprietà della società Panorama (dovrebbe costruire un centro commerciale di circa 1800 mq al centro dei tre palazzoni costruiti recentemente o ancora in costruzione tra via Trieste e corso Francia). Il terreno a quanto pare fu ceduto gratuitamente al Comune (?), il quale dal canto suo avrebbe dovuto costruire la strada a sue spese. Poi come è costume ormai consolidato ci si è accordati con l'impresa che costruisce il comparto B, l'Impresa Rosso, affinchè realizzasse la strada a scomputo di oneri di urbanizzazione. Ma le trattative per la realizzazione di Panorama vanno per le lunghe, i lavori del comparto B tardano a partire, e quando finalmente partono non si sa bene perchè ma le cose per la strada si complicano anche se viene presentato in Comune un progetto da parte dell'impresa Rosso. Poi all'improvviso, un paio di anni fa, il Comune decide che la strada se la costruisce da sè. Promette di farlo in fretta, ma gli anni passano e nel frattempo i cittadini sono lì ad aspettare sempre più esasperati di vivere in condizioni di precarietà: quando piove lo sterrato davanti casa si allaga, un bel pezzo del marciapiede condominiale è fronteggiato da un vecchio muro demolito solo a metà che minaccia di crollare da un momento all'altro, le sterpaglie assediano il palazzo insieme ai topi e agli eserciti di blatte che vi scorazzano. Un degrado davvero desolante. Una storia collegnese.Il muro pericolante
Sterpaglie e degrado
Per fare un po' di luce sulla vicenda come lista CIVICA per Collegno abbiamo presentato l'interrogazione che allego.Al Sindaco di Collegno
Interrogazione con risposta scritta e orale
Oggetto: Sistemazione di via RichelmyConsiderato
• Che dal 2002, quando è stato costruito il loro condominio, 64 famiglie abitano in una via - via Richelmy - che di via ha solo il nome, visto che non è asfaltata, che quando piove diventa impraticabile, che è circondata da sterpaglie e vi è un vecchio muro pericolante, con una evidente e perdurante situazione di degrado complessiva;
• Che da dieci anni il Comune promette i lavori di sistemazione della via, senza risultati;
Il sottoscritto consigliere di CIVICA interroga il Sindaco per sapere:
1. Che cosa ha impedito finora di dare seguito alle promesse e costruire la strada;
2. Se e quando si pensa di provvedere.
Collegno, 26 Aprile 2011
Giovanni Lava