Interminabile e inutile commissione trasporti ieri sera per far digerire la cancellazione della linea del 33 sbarrato che porta al Villaggio Dora. Una decisione già presa dal sindaco e dall'assessore Pirrello che hanno dato via libera alla proposta dell'Agenzia Mobilità Metropolitana Torino con una lettera datata 12 Settembre 2012. Una decisione che ha suscitato grandissimi mal di pancia ai consiglieri di maggioranza "tutori" del Villaggio Dora.
Sono molte le novità del servizio di trasporti che partiranno dal I° Ottobre prossimo nel quadro dei tagli alle linee di trasporto pubblico che l'Agenzia ha dovuto compiere per far tornare i conti dopo i tagli del finanziamento pubblico. A dire del rappresentante dell'Agenzia presente ai lavori della commissione, Collegno dovrebbe leccarsi i baffi per la soluzione prospettata, perchè a fronte del solo disagio che comporta la necessità del trasbordo a Fermi per gli utenti che arrivano dal Villaggio Dora, si avrebbero tempi quasi dimezzati delle frequenze del 33 (passerebbero nelle ore di punta dai 10,30 minuti ai 6,50 e nelle ore non di punta dagli attuali 16,40 ai 9 minuti e 30) e riduzione da 10,30 minuti ai 9 della navetta che da Fermi conduce al Villaggio Dora. In più si avrebbe un prossimo prolungamento del 33 fino a Corso Togliatti, via Verdi e ritorno da via Roma appena conclusi gli interventi sulla viabilità che consentano agli autobus di circolare nelle vie citate.
Il condizionale è d'obbligo, perché ieri sera a viva forza è stato chiesto dai consiglieri Superbo e Cappadonia di soprassedere alle decisioni prese per una soluzione che porti alla soppressione del 33 e alla sopravvivenza del 33 sbarrato. Il consigliere Superbo ha costruito una "fortuna" elettorale sulla sopravvivenza del 33 sbarrato raccogliendo in passato migliaia di firme, mentre Cappadonia è particolarmente motivato dalla possibilità di smontare il lavoro dell'assessore Pirrello che appartiene ad una cordata diversa dalla sua all'interno del Pd. In sostanza dicono: lasciamo il 33 sbarrato e istituiamo una navetta circolare che da Fermi serva tutto il resto della città. Pare però che questa soluzione comporterebbe un maggiore esborso di quattrini da parte del Comune di Collegno. Un fatto è certo: ancora una volta i consiglieri di opposizione e i cittadini sono stati informati a babbo morto e poi chiamati a ratificare decisioni prese altrove.
In ogni caso come consigliere di CIVICA ho espresso l'auspicio che il confronto sulla soluzione migliore per la città vada avanti, ma anche la convinzione che la riduzione dei tempi di attesa del 33 sono troppo importanti per i cittadini collegnesi per rinunciarvi, come non si può accettare un ridimensionamento del 44, almeno nelle ore in cui gli studenti se ne servono per raggiungere le facoltà di Agraria e Veterinaria e le scuole del Barrocchio in corso Allamano a Grugliasco.
Ai margini della vicenda, non ci è sfuggito in ogni caso un particolare. Il rappresentante dell'Agenzia Metropolitana ha continuato a sostenere che Collegno in questo frangente otterrebbe un trattamento di favore rispetto ai cugini grugliaschesi che vedono il loro gioiellino - che pare tanto abbia contribuito alla propaganda elettorale di Montà e quindi alla sua vittoria - la navetta 76 che collega Grugliasco a Fermi, ridimensionato di brutto. Infatti le sue frequenze passano nelle ore di punta dagli attuali 8 minuti a 9,20, mentre dalle ore 9 alle 16,30 addirittura dagli attuali 10 minuti ai 16 minuti e 40 secondi.
Questo significa che gli amministratori collegnesi sono più bravi dei loro omologhi di Grugliasco? Forse. O più semplicemente che a Grugliasco le elezioni ormai sono alle spalle e a Collegno ci saranno tra poco più di un anno (se non prima vista l'aria che tira in maggioranza)? Scusate ma a cosa servirebbe controllare le agenzie pubbliche e le partecipate se non anche a questo, cioè a orientare i servizi in funzione delle tornate elettorali? Gli aumenti delle tariffe rifiuti scattarono infatti a Grugliasco subito dopo le elezioni comunali del 2007 e a Collegno subito dopo le elezioni del 2009. Si tratta dunque di una prassi: una volta beccati i voti dei cittadini si possono anche peggiorare o far pagare più cari i servizi, tanto dopo cinque anni in occasione della nuova tornata amministrativa chi se ne ricorda più?
Giovanni Lava