Un eroe. Niente di più e niente di meno. Questa è l'immagine che ha dato di sè Francesco Casciano convocato ieri pomeriggio dalla commissione d'indagine sulla Top in qualità di ex presidente. Un bravo amministratore a tutto tondo che grazie alla brillante performance data alla TOP è stato premiato dal suo partito e dal nostro amato sindaco con la promozione alla guida del CIDIU.
La passerella gli è stata offerta su di un piatto d'argento dal presidente della commissione Superbo che da mesi, insieme al capogruppo del Pd, anelava di sentirsi dire quanto fosse stato bravo, efficiente e professionale il suo campione. E Casciano non l'ha deluso. L'allenamento a cui si è sottoposto ha dato i suoi frutti. Infatti è riuscito a raccontare la favola bella concordata con i suoi amici del cerchio magico, la favola che lo dovrebbe recuperare al ruolo di prossimo candidato sindaco. La TOP fino a quando fu guidata da lui è stata un successo. Solo dopo di lui è arrivato il diluvio. Improvvisamente con la gestione Zaffino i conti non sono tornati più.
Il racconto di Casciano parte da lontano, addirittura dal '93/'94, da quando si inizia a progettare il nuovo insediamento industriale a ridosso della tangenziale, il Pip. Senza rendersene neppure conto, Casciano dà una dimostrazione della commistione e confusione di ruoli che ha rivestito in questi anni. Infatti mentre racconta si mescolano in lui le diverse funzioni che ha ricoperto per cui non si sa se sta parlando l'ex assessore della giunta D'Ottavio, l'ex presidente della TOP oppure l'ex coordinatore cittadino del Pd. Per lui e i suoi amici tutto fa brodo, tanto la cosa pubblica è tutta cosa loro e non importa il ruolo che rivestono pro-tempore nella girandola delle poltrone che vanno ad occupare. Così ci parla del PIP come fosse opera della TOP, quando ormai è acclarato che la TOP vede la luce quando il PIP era già stato realizzato. Per giustificarne la nascita Casciano ha ripreso la versione che vuole che la TOP sia nata e poi abbia dovuto vivere per dieci anni in ossequio ai dettati dell'UE che aveva concesso dieci miliardi di lire di finanziamento per la realizzazione del PIP. Questo dovrebbe spiegare, scaduti i dieci anni, anche la sua repentina e improvvisa morte. A nostro avviso si tratta di una vera e propria bufala. Infatti in nessuno dei documenti che hanno accompagnato la nascita, vita e morte della TOP si fa mai cenno a questo obbligo verso l'UE.
Il Casciano serafico che si è presentato davanti alla commissione d'indagine fa nascere il sospetto che questi mesi di rinvii e di tempi lunghi siano serviti a mettere una toppa al principale addebito che finora gli veniva contestato: quello di aver contabilizzato nel 2009 lavori eseguiti per il Comune per qualche centinaio di migliaia di euro e di non averli fatturati creando un buco nel bilancio dell'azienda. Proprio molti di quei lavori "dimenticati" sono stati poi contestati dagli uffici comunali che non li hanno voluti riconoscere. Una vicenda tra il comico e l'assurdo. A testimoniarlo le lettere degli avvocati scambiate tra la TOP e il Comune di Collegno che per inciso era il padrone della TOP e che alla fine dovrà farsi carico delle centinaia di migliaia di euro di debiti. Ora pare che improvvisamente il contenzioso sia stato superato proprio grazie alla memoria "fotografica" di Casciano. Memoria fotografica che altrettanto improvvisamente pare sia stata presa per buona dagli uffici comunali. Dove nulla avevano potuto gli avvocati, è riuscito il ricordo di Casciano che dice in commissione di aver saputo solo ora quanto sostenuto dal suo successore. Pur di salvare il soldato Francesco non si esita a gettare giù dalla torre Zaffino. Il quale a nostro avviso si "sacrificherà" senza battere ciglio.
L'impressione finale che abbiamo ricavato dalla passerella di Casciano è che sia lui che i suoi amici ritengono i membri della commissione poco più che dei babbei pronti a bersi la favoletta.
Giovanni Lava