Dopo la frana, chi vincerà la partita?
Il momento è grave.
Dobbiamo tutti prendere atto che il sistema sta franando e che a nulla servono, se non ad accelerare la frana, le toppe con cui ABC propongono di ricucire lo strappo.
Il problema del finanziamento pubblico ai partiti sta sollevando la rabbia dei cittadini chiamati a sacrifici umanamente intollerabili. E dopo la rabbia, dopo la irresponsabile soddisfazione degli agitatori di popolo, cosa ci aspetta?
Ancora rabbia, ancora delusione e distacco e la domanda che angoscia: chi vincerà la partita?
Perché questa volta ABC hanno mostrato il vero volto della questione. I loro partiti, tutti i partiti, sono diventati delle scatole che valgono solo per la merce che contengono: i soldi dei cittadini. Non c’è un’idea di bene pubblico, in quelle scatole, non c’è un programma, non c’è una soluzione che riguardi sacrifici per tutti, non c’è una promessa di ricambio e di rinnovamento.
C’è solo il mantenimento del potere economico, del “malloppo”.
Oggi siamo all’ultima ora utile. Ma serve il coraggio di chiudere i conti col passato, accettare i controlli ma soprattutto diminuire il finanziamento pubblico (cominciando col fermare nuovi rimborsi), inventare forme di finanziamento dei privati, restituire ciò che è avanzato .
Serve il coraggio di partiti pronti a mettersi in gioco e a spalancare le porte ai cittadini che fino ad oggi sono serviti soltanto a mantenerli.
Servono statisti che ci aiutino a fermare la frana. Se non è già troppo tardi.
Comunicato stampa di Libertà e Giustizia del 12 Aprile 2012
Abbiamo pubblicato il comunicato di Libertà e Giustizia che CIVICA condivide quasi al 100%. Siamo andati oltre ogni possibile immaginazione, ma il degrado della politica per quanto ci riguarda non lo abbiamo scoperto oggi, perché è da lungo tempo che noi lo denunciamo. Quante volte nel nostro piccolo abbiamo sottolineato il fatto che chi governa prima decide alla faccia dei cittadini e poi si rifiuta con arroganza anche solo di darne conto. Un'arroganza che è il frutto avvelenato di quel loro senso di proprietà della cosa pubblica che amministrano e dell'impunità di cui hanno goduto finora.
Libertà e Giustizia chiude il comunicato affermando che servono statisti. Più che statisti - di cui al momento sinceramente non ne vediamo, in un orizzonte affollato di furbi, neppure uno - servono cittadini onesti che si ribellino a questo stato di cose e si impegnino in prima persona e in prima fila.
Noi che in prima fila ci stiamo tutti i giorni e non ci risparmiamo nell'impegno possiamo ben testimoniare che se gli statisti latitano non va meglio con i cittadini. Di "indignati" sono piene le pagine dei giornali, le trasmissioni televisive e radiofoniche, per non parlare del Web, ma quando si tratta di muovere le chiappe e spendere un po' del proprio tempo sul territorio le cose si fanno terribilmente più difficili. Siamo sommersi da una sorta di grande masturbazione collettiva dell'indignazione, praticata in solitudine, che finisce per lasciare alla fine le cose come stanno. Chi vuole divertirsi seriamente, si faccia avanti. Noi siamo qui ad aspettarli a braccia aperte. Per cambiare le cose in alto, iniziamo a farlo dal basso, iniziamo da Collegno.
Giovanni Lava