sabato, dicembre 10, 2011

Una maledetta fretta di chiudere la Top

La TOP non produce più
Chi volesse avere un saggio della buona amministrazione collegnese, sempre sbandierata dall'amministrazione comunale, non ha che da partecipare alla Commissione Statuto, regolamenti e problemi istituzionali che si terrà mercoledì 14 Dicembre alle ore 18,00 presso la sala gruppi della Villa Comunale nel parco Dalla Chiesa.

All'odg vi è lo scioglimento anticipato della Top. In discussione vi sarà la delibera con la quale la società a partecipazione totalmente pubblica (il 90 % del Comune di Collegno e il 10 % del Cidiu) viene messa in liquidazione perchè per il terzo anno consecutivo presenta un bilancio in rosso. Le perdite, che nel 2009 ammontavano a 20 mila euro e nel 2010 a 46 mila euro, dovrebbero per il 2011 attestarsi intorno agli 80 mila euro. Ma se a queste perdite si sommano i debiti, soprattutto quelli verso le banche, pare che la cifra che il Comune (i cittadini collegnesi) dovrà sborsare per lo scherzetto Top supererebbe abbondandemente i 500 mila euro. Un vero salasso, un vero e proprio scandalo. Uno scandalo che viene da lontano, da quando esaurito il compito per cui era nata, cioè la realizzazione del Pip (Piano Insediamenti Produttivi, l'area industriale alle spalle della Statale 24) pur di mantenerla in vita come stipendificio nel 2005 gli fu affidata la gestione di servizi comunali "in house" (taglio dell'erba, potatura degli alberi, manutenzione negli edifici pubblici, ecc.). I malevoli, alla cui numerosa schiera è stato iscritto anche il sottoscritto, hanno sempre ritenuto che più che ai servizi da svolgere l'esistenza della Top fosse dovuta alla necessità di erogare stipendi a qualcuno dei tanti  politici senza nè arte nè parte della politica collegnese. Per anni inutilmente abbiamo chiesto che la Top fosse liquidata e ora, che a proporne la liquidazione è il sindaco che l'ha sempre difesa, non possiamo che esserne contenti, ma la cosa non ci convince per nulla, perchè la vicenda presenta tanti, troppi lati oscuri. La prima considerazione che molti hanno fatto è: "Ora che non serve più a pagare lo stipendio all'ex coordinatore del Partito Democratico,  ci si accorge improvvisamente che la Top non è più economica e va chiusa". Sarà proprio così? Come dice Andreotti a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si coglie. Vi è poi un altro aspetto che va considerato. Per anni il sindaco e la sua amministrazione a chi contestava l'esistenza della Top rispondevano che invece era molto utile perchè svolgeva servizi per la comunità che altrimenti avrebbero chiesto tempi più lunghi di intervento e costi maggiori. Delle due l'una: o mentivano sapendo di mentire oppure dicevano la verità. Nel primo caso dovrebbero spiegare ai collegnesi perchè mentivano, nel secondo dovrebbero spiegare perchè non ha funzionato, i troppi anni che hanno impiegato per accorgersene e come faranno ora a gestire quei servizi. Daranno vita ad una nuova società?
Ora ciò che dà sommamente fastidio è la fretta, molto sospetta, con la quale si vuole liquidare la Top. Mercoledì 7 dicembre abbiamo ricevuto la delibera di liquidazione, il 14 ne parleremo in commissione, il 21 dicembre dovremmo votarla in consiglio comunale. Eppure erano anni che chiedevamo lumi circa l'allegra gestione della Top. Il 22 settembre 2010 CIVICA presentava un'interrogazione per conoscere la sua situazione finanziaria. Il 4 novembre veniva protocollata la risposta a firma del suo Consiglio di Amministrazione che vi allego da cui si desume una situazione pesante, ma il nuovo CDA confidava di riuscire a  venirne fuori.

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Il 13 dicembre 2010, giusto un anno fa, chiedevo se fosse vero che uno degli inquilini della Palazzina del Pip di proprietà comunale gestito dalla Top, la famigerata Collegno 2000, non pagasse da anni l'affitto e mi si rispondeva che negli anni aveva accumulato ben 34 mila euro di affitti arretrati. In precedenza mi ero occupato anche del mancato funzionamento del condizionamento dell'aria, per cui gli inquilini erano stati lasciati al freddo d'inverno e al caldo torrido d'estate. Chi pagherà il degrado degli edifici di proprietà comunale dentro il Pip gestiti dalla Top di cui non si è fatta la manutenzione? Troppe sono le cose che attestano una cattivissima gestione. Va sicuramente a questo punto valutata l'opportunità di istituire una commissione d'indagine per capire di chi sia la responsabilità di questo disastro economico che non può essere caricato ancora una volta sulle spalle di Pantalone.
Giovanni Lava

P.S.
Sappiamo che mercoledì scorso vi è stata una riunione di maggioranza sull'argomento. Pare che la preoccupazione dei massimi esponenti della maggioranza riuniti al capezzale della Top più che i cinque/seicento mila euro che il Comune dovrà tirar fuori, più che le prospettive di lavoro della decina di dipendenti che verranno lasciati a casa, più che i servizi che non verranno più svolti a favore della comunità fosse quella che i documenti distribuiti ai presenti e le informazioni date non fossero messe a disposizione del sottoscritto che le avrebbe poi divulgate. La cosa più che seria, se vera, sarebbe ridicola. Evidentemente considerano le riunioni di maggioranza alla stregua di incontri carbonari di una setta segreta. Il retaggio sovietico è duro a morire nonostante che proprio in questi giorni ricorra il 20° anniversario della fine dell'Unione Sovietica. Se in zona esistesse ancora una stampa degna di questo nome, il resoconto delle riunioni di maggioranza uscirebbe sui giornali il giorno dopo, come accade per tutte le riunioni politiche di questo mondo. Questo vorrebbe la trasparenza. L'aveva capito anche Gorbaciov, ma la glasnost per i nostri intrepidi eroi a Collegno non è mai arrivata.