La Mandelli in tenuta invernale
Via De Amicis: il sindaco accelera
Una battaglia contro i mulini a vento, così appare quella dei consiglieri comunali, delle forze politiche e sociali che sin qui hanno cercato di scongiurare l'ennesima porcata urbanistica a Collegno.
Una colata di cemento che serve solo a soddisfare gli appetiti voraci degli speculatori e poco o niente a risolvere i problemi della città. Il sindaco è pronta a portare in consiglio comunale una nuova delibera di indirizzi che vanifica quanto affermato nelle due precedenti, e cioè una variante complessiva che risolva una volta per tutte il problema della discontinuità territoriale tra Borgata Paradiso e il Centro della città, una soluzione per il Campo Volo che ne garantisca l'integrità come parco agronaturale, una soluzione per il traffico e i parcheggi, la dotazione di servizi per la borgata e per la città. Con la nuova delibera si sancisce il fatto che si possa fare un progetto di trasformazione solo per le aree libere o dismesse attravero lo stumento del PRIN (programma integrato di iniziativa privata), rinunciando definitivamente alla progettazione pubblica e rimangiandosi anche l'impegno che se PRIN doveva essere a questo dovessero aderire i due terzi delle aree del comparto. Come abbiamo scritto su Punto di Vista ci si mangia la polpa oggi e si tiene l'osso per le generazioni che verranno. Si tratta inoltre di un'accelerazione che non tiene conto che importanti interventi urbanistici (comparto B dell'Area Centrale) languono da 10 anni e i lavori sono di nuovo fermi e che sono centinaia gli alloggi che non si riescono a vendere a causa della crisi e di una bolla speculativa che non trova più acquirenti nel mercato. Perchè in realtà questa subalternità politica che dura da più di vent'anni a Collegno più che ai costruttori è alle società immobiliari che usano le aree edificabili come merce di scambio a livello finanziario. Vedasi la subalternità a Collegno 2000 che per dieci anni è stata collusa con la peggio politica collegnese, ora è sparita nel nulla, facendosi pignorare addirittura i mobili in tutta Italia, e nessuno degli amichetti collegnesi che gli hanno tenuto bordone è mai stato obbligato a rendere conto. Ma morto un papa se ne fa un altro. Ora a dettare legge c'è un altro gruppo immobiliare che riesce a farsi spianare la strada da una politica che senza batter ciglio si rimangia oggi quanto affermato ieri, nelle delibere e nel programma di governo, facendo finta ogni volta di agire per il bene comune. Una politica che non si fa scrupolo di mettere a rischio la coesione della maggioranza dentro e fuori il Partito democratico, incurante a tutto pur di accontentare gli amichetti di oggi come si accontentavano gli amichetti di ieri di Collegno 2000. Noi continueremo a denunciare tutto ciò in consiglio comunale e nella città, convinti come siamo che non ci sia compensazione in grado di giustificare l'ennesimo calar di braghe davanti ai poteri speculativi che hanno fatto di Collegno una città ogni giorno più invivibile, insieme a tutta l'area metropolitana torinese. E' davvero ora di dire basta in modo chiaro e forte e che ognuno di quelli che borbottano e criticano si diano una mossa. Infatti questa vicenda dice solo una cosa che non c'è salvezza per Collegno se non si riesce a mandare a casa una volta per tutte la compagnia di giro che da troppo tempo fa il bello e cattivo tempo e che è già impegnata a tessere le trame per portare alla guida della città tra tre anni l'ennesimo replicante, non importa quale.
Giovanni Lava