mercoledì, maggio 21, 2014

MERCATO, UN CAOS DI COMODO

La disposizione dei banchi tra figli e figliastri.
Chi non è andato almeno una volta a fare la spesa in uno dei mercati cittadini? Gli abituè vanno a colpo sicuro, perchè ognuno ha il suo banco preferito a seconda del prodotto da acquistare. Ma chi ci va di rado come fa a trovare il bandolo della matassa della disposizione dei banchi? Un vero caos, la sciatteria fatta sistema. Pare che la disposizione non dipenda da un ordine che faciliti l'acquirente a trovare ciò che cerca, ma dall'anzianità di presenza sul mercato del venditore ambulante. Così i più vecchi si accaparrano i posti migliori. Un sistema che si presta a molti arbitri e clientelismi. D'altra parte la categoria degli ambulanti, come quella dei negozianti (ma meno) è sempre stata contesa dai partiti di governo come bacino di preferenze alle elezioni. Oggi non è molto diverso da ieri, anche se ci sono sacche diffuse di malcontento complice la crisi. . In ogni caso vi sono delle situazioni assurde, tipo quella che ogni giovedì si ha al mercato di Terracorta, in particolare in via Condove. Già i mercatali che si trovano lungo la via si sentono messi al confino, visto che il passaggio dalle loro parti è minore, ma se poi vendono verdura come si vede nella foto sono proprio messi male. Ci sono ben sette verdurieri in fila uno a fianco all'altro che si girano i pollici a contendersi gli scarsi avventori, mentre quelli posizionati sulla piazza o agli incroci godono di maggiore visibilità e quindi incassi.
Noi come CIVICA pensiamo che i mercati vadano riprogettati in funzione da una parte di una maggiore fruibilità da parte dei cittadini e dall'altra di una maggiore uguaglianza delle opportunità da parte dei venditori, visto che le tasse devono pagarle tutti allo stesso modo per l'occupazione del suolo pubblico. Il progetto deve essere discusso sia con i cittadini che con gli ambulanti ma non potrà non prevedere delle isole omogenee o per tipologia di prodotto o per completezza di offerta. In poche parole o i verdurieri stanno tutti nella stessa area come avviene a Porta Palazzo, oppure il mercato va diviso in tante "isole" e ognuna deve avere al suo interno un'offerta omogenea di prodotti che consenta ad ogni venditore di poter competere sul piano della qualità e dei prezzi e non su dove si trova collocato se vicino al panettiere, al macellaio o al passaggio più frequentato.
Giovanni Lava