martedì, maggio 13, 2014

DIBATTITO AL PALASPORT? FORSE CE LO POTEVAMO ANCHE RISPARMIARE!

Domande chilometriche, risposte fulminanti.
Sarà la formula che non funziona, sarà che forse in fondo non frega a molti di capire davvero cosa propongono i vari candidati sindaco e cosa ragionevolmente si potrà fare, ma il dibattito di ieri sera organizzato dalle categorie produttive della città potevamo anche risparmiarcelo per quello che ha offerto alla platea.
Basti pensare che nel programma di CIVICA è contenuta una proposta che noi riteniamo forte sul fronte dell'occupazione giovanile e che richiede il coinvolgimento proprio di quelle categorie, ma non ci è stato dato il modo e il tempo di illustrarla.
A mio avviso è la formula delle domande preconfezionate uguali per tutti e recapitate in anticipo a rendere noioso e scontato il dibattito. I candidati sono chiamati a rispondere come fossero delle verginelle che si trovano a passare lì per caso. Non conta nulla la loro storia, quella dei partiti o delle forze che li sostengono.
Prendiamo la questione della proliferazione anche a Collegno dei centri commerciali e dei lamenti per la loro esistenza. Davanti al fenomeno pare che nessuno abbia delle responsabilità, nè chi ha governato e li ha autorizzati come il partito di Casciano, nè i partiti di opposizione che berlusconianamente e coerentemente sono sempre stati a favore e hanno votato le varianti urbanistiche che li hanno resi possibili, nè i pentiti dell'ultima ora che hanno votato a favore o al massimo si sono astenuti anche sulla delibera Mandelli che di centri commerciali ne autorizza ancora un altro.
Ma poi che dire di alcune domande chilometriche che solo a rileggerle si consumavano i tre minuti a disposizione. Domande fornite in anticipo in modo da consentire a qualche candidato di girarle agli uffici comunali per farsi preparare le risposte. Al fondo poi di molte domande una e solo una era la richiesta pressante da parte degli organizzatori: ci farete pagare meno tasse? Ma certo che sì, figuriamoci, cosa costa prometterlo.
Cari commercianti di Collegno molte cose si potranno fare, ma saranno tutte difficili da realizzare se non si cambia registro anche da parte vostra e soprattutto se il paese Italia non esce dalla crisi tremenda che non sta risparmiando nessuno. Da parte mia posso solo assicurare il massimo impegno a stabilire rapporti capaci di innovare metodi e contenuti, ma, come ho detto anche ieri sera, se non ci sarà un salto di qualità nell'offerta che voi sarete in grado di fornire ai cittadini, non c'è tassa ridotta che possa salvare il commercio cittadino. La forza propulsiva non può venire dal Comune, ma da voi stessi. Il Comune dovrà fare in modo di non contrastarla come spesso è accaduto fin qui e possibilmente, risorse permettendo, sostenere le vostre scelte più innovative e di qualità.
Una considerazione: le forze produttive della città, anche considerando le domande formulate, sono sempre molto critiche con il Palazzo collegnese. Ma com'è che poi continuano ogni volta a dare il consenso agli stessi? E provare a cambiare?
In ultimo, una battuta sul moderatore: visto i paletti in cui Patrizio Romano, giornalista della Stampa, era stato costretto alla fine se l'è cavata ancora bene.
Giovanni Lava