A distanza di un anno siamo costretti ad occuparci di nuovo di soggiorni estivi per i disabili collegnesi. Lo scorso anno furono tagliati da 14 giorni a 10 per i disabili che usufruiscono dei servizi diurni e da 14 a 5 per i disabili dei servizi residenziali, cioè che vivono in comunità. Quest'anno pare abbiano tentato di cancellarli definitivamente secondo la logica tutta italiana che nel tagliare i servizi si debba partire dagli ultimi, dai più deboli in assoluto.
Ad evitare la cancellazione totale dei soggiorni estivi per disabili è stata come sempre la mobilitazione e le proteste vigorose delle famiglie dei disabili e dell'associazione La Scintilla presieduta da Silverio Sacilotto. Ma le numerose lettere alle autorità (Asl, Cisap, Comune) senza risposta forse sarebbero servite a poco se un gruppo di consiglieri comunali di maggioranza e opposizione su iniziativa di CIVICA non avessero chiesto la convocazione urgente della Seconda Commissione consiliare che si occupa del sociale.
La commissione si è tenuta lo scorso martedì alla presenza dei molti genitori interessati, con il presidente Superbo alquanto nervoso e l'assessore Tenivella quanto mai amareggiato. Entrambi forse scocciati dal fatto che l'iniziativa di riunire la commissione non fosse partita da loro.
La notizia che i soggiorni estivi si sarebbero salvati, seppure ridotti come lo scorso anno, è arrivata - quando si dice la combinazione! - a pochi minuti dall'inizio dei lavori della commissione.
Gli interventi dei familiari dei disabili non hanno lasciato spazio a distinguo. Al di là del benessere che sicuramente i loro figli possono trarre dai soggiorni estivi, quello che ai loro occhi appare come irrinunciabile è la possibilità di avere qualche giorno di "tregua" a fronte di un impegno gravoso 365 giorni all'anno tutti gli anni, dalla nascita fino alla fine della loro vita.
In ogni caso sono tempi questi dove appare un successo non tanto la salvaguardia dei diritti, ma l'essere riusciti a scongiurare nuovi e definitivi tagli.
Giovanni Lava