Mentre a Roma Bersani prega, promette e spera in un governo di forte cambiamento, a Collegno la Casta Padrona del Pd cerca di chiudere anche il più piccolo spiraglio di aria nuova che spira in città. A Collegno il risultato elettorale non ha fatto suonare campanelli d'allarme. Ne è una dimostrazione la vicenda della commissione a cui è stato assegnato il compito di effettuare un esame ed un controllo della gestione delle concessioni degli impianti sportivi e del patrimonio comunale.
Appena la commissione ha iniziato a muovere i primi passi e a fare i primi controlli, partendo dalla gestione di Villa Guaita, il sindaco si è allarmato e ha inviato la lettera che abbiamo pubblicato qualche giorno fa (clicca qui). All'interrogazione che CIVICA subito ha presentato ai presidenti del consiglio comunale e della commissione, chiedendo garanzie, hanno risposto che non c'è di che preoccuparsi (clicca qui).
Per il presidente del consiglio, scegliendo consapevolmente di fare il pesce in barile, non ci sono stati atti del sindaco che hanno interferito con i lavori della commissione. E il contenuto della lettera ai consiglieri di maggioranza non è un'interferenza bella e buona?
Che finora nella commissione si fosse registrato un clima bipartisan è vero, ma è proprio quel clima che ha fatto preoccupare il sindaco e il suo entourage. Di qui la chiamata a raccolta della maggioranza. Appare anche disdicevole giustificare il sindaco, perchè si trattava pur sempre di una lettera privata che il sottoscritto (colpevolmente) ha reso pubblica. Un modo borbonico di intendere la politica. Il fatto che la lettera fosse riservata, infatti, è più grave che se fosse stata pubblica e alla luce del sole.
Più sincera mi pare, invece, la rassicurazione che viene dal presidente della commissione Ciro Rosano, non tanto per le parole quanto per la conduzione dei lavori praticata sin qui. Non è forse proprio questo modo di condurre i lavori che rende tanto nervosi? Eppure la commissione non sta facendo nulla di più nè di meno del compito che gli ha assegnato il consiglio comunale all'unanimità.
Certo andare a scavare e quindi mettere a rischio - come afferma il sindaco - uno dei capisaldi del potere esercitato da decenni sulla città potrebbe essere un passaggio necessario agli occhi di chi crede in un partito che ha urgente necessità di rinnovarsi, diventa invece intollerabile per chi è arroccato, anzi abbarbicato ad un sistema di potere e di poltrone che non vuole mollare per nessuna ragione al mondo.
E quello che sta emergendo su Villa Guaita ormai senza più possibilità di fraintendimenti, a scanso di improvvise quanto improbabili smentite documentali, è un sistema che con l'interesse pubblico e con la corretta gestione della cosa pubblica ha davvero poco a che fare.
Villa Guaita è solo l'inizio di un'operazione di pulizia tanto necessaria quanto tardiva. E' per questo che il al sindaco farebbe comodo ricondurre il lavoro della commissione ad un livello di scontro politico-ideologico tra maggioranza e minoranza . Fortunatamente finora diversi consiglieri di maggioranza si sono sottratti a questa logica, perchè ritengono che prima viene l'interesse pubblico della città. Siamo convinti e certi che sapranno mantenere la testa alta e la schiena diritta, respingendo ogni qualsivoglia forma di pressione, siano minacce e/o promesse gratificanti.
Giovanni Lava