Volevo cercare di spiegarvi perché ritengo che
l’inceneritore in questione sia contro di noi, popolazione della Terra, e non
valga invece il luogo comune che molto persone usano, indotte dalla mancanza di
una corretta informazione, per dire che sono solo alcuni ambientalisti
“inveterati e integralisti” ad essere contro il “termovalorizzatore” (uso appositamente quest’ultimo termine
coniato dalle grandi lobby dell’incenerimento per mistificare e sviare i dubbi atavicamente
affioranti nelle popolazione).
Partiamo proprio dal nome che la legge italiana, applicando le direttive
europee, ha individuato per questi impianti; essi sono definiti “impianti di co-incenerimento” ovvero
impianti dove, attraverso l’incenerimento dei rifiuti, viene generata energia
elettrica e termica (ma a carissimo prezzo per ambiente/salute/portafoglio dei
cittadini). Ma quali rifiuti vengono bruciati
ed in che modo?? In tali impianti viene inviato a incenerimento, nella maggioranze dei casi, il cosiddetto RUR
(rifiuto urbano residuo) che rappresenta il rifiuto indifferenziato che noi
cittadini non abbiamo saputo/potuto/voluto differenziare ulteriormente (non
sempre però la colpa è tutta nostra!!).
La combustione naturale di tali materiali eterogenei è però
imperfetta ed è quindi necessario, per mantenere costante le elevate
temperature utilizzate per incenerire la materia, affidarsi a dei bruciatori
ausiliari a metano. La combustione dei rifiuti in ingresso all’impianto ha però come “inconveniente” la generazione
di diverse centinaia di sostanze
solido/gassose (non tutti chiaramente identificabili) molte delle quali
cancerogene per la salute umana (diossine-furani, pcb, ipa, metalli pesanti,
ecc..) ed altamente inquinanti per l’ambiente nel quale viviamo.
Per ovviare alla generazione delle sostanze gassose tossico-nocive,
negli inceneritori sono previsti stadi diversi e consecutivi di filtraggio
degli effluvi prodotti (il sistema di filtraggio rappresenta economicamente
l’onere maggiore sia nella costruzione dell’impianto che nella sua gestione!).
Come si può facilmente immaginare i filtri, per quanto tecnologicamente evoluti
e performanti, non riescono a bloccare la totalità di queste sostanze per cui
una parte, percentualmente molto bassa (intorno all’1-2%) ce la ritroveremo
immessa nell’ambiente nel quale viviamo. Purtroppo anche se percentualmente le
quantità sono minime, il loro valore assoluto invece è enorme; questo perché è
enorme il volume dei fumi autorizzato ad essere immesso nell’atmosfera (circa 3
miliardi di m3 annui). La legge purtroppo contempla esclusivamente limiti al m3
per le sostanze inquinanti immesse in atmosfera ma non contempla limiti ai m3
di fumi che questi impianti possono immettere in atmosfera. Ci ritroviamo cosi
ad avere immesse in atmosfera quantità di inquinanti che superano di diverse
volte le quantità massime assumibili per persona, considerando la popolazione
della provincia di Torino, stabilite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Inoltre è bene ricordare che tali sostanze, dette microinquinanti perché
inquinanti a dosi infinitesimali (milionesimi o miliardesimi di grammo), uscendo
dal camino ricadranno, per la maggior parte, su un territorio dove insiste una
popolazione molto inferiore a quella
complessiva della provincia … moltiplicando quindi i rischi.
Per ora ci siamo occupati solo dei fumi …ma come vi ho
accennato sopra esistono anche i rifiuti solidi del processo di incenerimento
che rappresentano, in peso, circa il 27% del totale dei rifiuti in ingresso
all’impianto. Tali rifiuti si possono suddividere in due gradi categorie;
scorie pesanti di fondo e ceneri leggere volanti. Tutte e due questi tipi di
rifiuti sono considerati, inizialmente al processo, come rifiuti
pericolosi perché generalmente
contengono concentrazioni di microinquinanti milioni di volte superiori a
quelle presenti nei rifiuti gassosi che vi accennavo poc’anzi. Mentre per le
ceneri leggere pericolose si rende necessario il loro stoccaggio in apposite
discariche per rifiuti pericolosi, per le scorie pesanti, dopo analisi
successive che ne potrebbero decretare la non pericolosità, si prevede un riutilizzo
nell’ambiente in cui viviamo come sottofondi stradali e/o all’interno di
manufatti edili cementizi per uso anche abitativo. Termino questa descrizione
dei rifiuti prodotti dall’inceneritore facendo notare che il “bilancio di
massa” tra rifiuti in ingresso e rifiuti in uscita dall’impianto è nettamente
sbilanciato su questi ultimi (con un rapporto per difetto di 3 a 2 almeno!) ... questo anche perché
vengono immesse enormi quantità di CO2 nell’ambiente, oltre che ossidi di azoto
anidride solforosa e polveri sottili che sicuramente aggraveranno il mix
quotidiano di aerosol di inquinanti che ci tocca fare quotidianamente.
Considerando questi ultimi dati il termine più appropriato per tale impianto
risulta essere quindi “TERMOGENERATORE DI
RIFIUTI”.
Ma vediamo ora come fa questa “macchina meravigliosa” a
garantirci energia elettrica e calore; abbiamo detto che viene bruciata materia
e da questo processo ricavata energia, Ma il bilancio è positivo? L’energia
prodotta dall’impianto rappresenta meno di ¼ dell’energia necessaria ad
estrarre dalla Terra la stessa quantità di materia prima che si è incenerita!
L’energia prodotta deriva per quasi l’80% dalla combustione di materiali
cartacei e plastici che sono per la quasi totalità notoriamente
riciclabili!!L’efficienza energetica dell’impianto (quella che considera oltre
all’energia prodotta anche le perdite dovute alla movimentazione di rifiuti e
scorie, alle materie prime utilizzate per la costruzione dell’impianto, ecc..)
è negativa di almeno un fattore 10!
Da un punto di vista economico, tale impianto, è una vera e
propria “iattura”, a partire dall’esorbitante costo di realizzazione superiore
ai 500 milioni di euro (l’80% dei quali coperti con un mutuo ventennale con tre
banche diverse).fino alla tariffa di conferimento all’impianto, Quest’ultima
infatti è stata legata indissolubilmente, tramite apposito contratto tra
provincia e società di gestione dell’impianto (TRM recentemente privatizzata
con la vendita a IREN) al mantenimento
delle’equilibrio finanziario dell’opera …ciò vuol dire che nel caso si verificassero
degli eventi “imprevisti” (il famoso rischio d’impresa) che potessero generare delle perdite di
gestione esse verrebbero coperte con la leva della tariffa di smaltimento!!
Quest’ultimo passaggio è di importanza cruciale perché ha una conseguenza
immediata e duratura sull’intero processo provinciale di gestione dei rifiuti.
In sostanza dobbiamo garantire costantemente una produzione di rifiuti adeguata
per l’inceneritore perché altrimenti pagheremmo “il vuoto per il pieno” (cioè
paradossalmente se in provincia di Torino non vi fossero rifiuti
indifferenziati da conferire all’inceneritore dovremmo o importarli o comunque
garantire di tasca nostra gli introiti definiti nel piano economico finanziario
dell’azienda). Come vedete anche qui il termine coniato prima per l’impianto (termogeneratore di rifiuti) pare il più
appropriato!!
Rifacendomi al titolo dell’articolo è evidente che è
l’inceneritore e chi ne ha pianificato e deciso la realizzazione e definito i
contratti di servizio a essere contro di noi!! Se non si prende coscienza del
vero e proprio “stupro” che si sta compiendo al nostro ambiente con
quest’opera, non si sarà mai in grado di prendere in giusta considerazione e
proporre, con la dovuta determinazione, le alternative che si stanno attuando
negli ultimi decenni in tutti i paesi più evoluti. Tali alternative si basano
essenzialmente sulla riduzione dei rifiuti prodotti e sulle successive fasi di
recupero spinto della materia, attraverso le raccolte differenziate porta a
porta e gli impianti di trattamenti a freddo che massimizzano il recupero di
materia dal Rifiuto Urbano Residuo.
Ma a monte di tutto questo lungo e noiosissimo discorso che
vi ho fatto vi è il ruolo decisivo della informazione da parte dei principali
media nazionali e locali che determinano la formazione delle opinioni e delle
coscienze di ognuno di noi. Se l’informazione che viene messa in circolo non è
aperta e critica con tutte le parti in gioco allora il “gioco è falsato”!! E prima
o poi il bluff viene a galla e a perderci siamo tutti noi!!!
Flaviano Inserra
Comitato Rifiuti Zero