Bella festa ieri sera al suono di coinvolgenti motivi occitani a Grugliasco per la chiusura della campagna elettorale di Mariano Turigliatto. Danze frenetiche, facce sorridenti e soddisfatte per un'esperienza entusiasmante, comunque vada a finire, vista la disparità delle forze in campo.
La macchina del fango messa in moto dagli avversari, vigliaccamente, nell'ultimo giorno di campagna elettorale per non consentire replica, ha meritato ieri sera poco più di un'alzata di spalle da parte di Turigliatto e dei suoi amici. Nondimeno scendere così in basso dimostra solo quanto grande sia la paura di non farcela a vincere al primo turno per la poco gioiosa macchina da guerra dall'estrema sinistra all'Udc messa in piedi dal duo Montà-Mazzù .
Ieri, infatti, è stato distribuito a tappeto il foglio "Racconti di Grugliasco", supplemento al collegnese "Voce della Dora" con l'unico scopo di calunniare il temuto e temibile avversario Mariano Turigliatto. Nella pagina centrale di sinistra veniva apparecchiato il siparietto sulle passioni, i gusti, gli interessi e gli hobby di Roberto Montà, così ora sappiamo che il giovanotto ha le ginocchia molli (una qualità indispensabile per guidare la città di Grugliasco) e che già a 14 anni avvertiva dentro si sé l'urgenza di diventare sindaco, il tutto corredato da foto accattivanti (è solo per motivi di spazio che ci sono state risparmiata le foto della prima comunione e del primo dentino). Mentre sulla pagina di destra ( Un passato interessante ...) si costruiva un'immagine dell'avversario Turigliatto che meno edificante non si può, incentrato su tre questioni: i finanziamenti goduti come consigliere regionale, la lunga carriera politica, la famigerata lettera di scuse a Mazzù.
Visto che sono stato un testimone diretto dei fatti addebitati al mio amico Turigliatto, ritengo che almeno a futura memoria vada ristabilita la verità, lasciando all'interessato ogni altra decisione.
Nel pezzo intitolato "La stangata" nell'intento di mettere in cattiva luce l'avversario si fanno affermazioni false, prive di ogni fondamento, verificabili in ogni momento. Si dice per esempio che il consigliere regionale Turigliatto presentò appena eletto insieme ad altri consiglieri del gruppo misto una proposta di modifica al regolamento del Consiglio Regionale per consentire di formare un gruppo autonomo anche con un solo membro. Falso, completamente falso. Per chi ha memoria fu il consigliere Giovine (sempre lui) a fare ostruzionismo fino a che la maggioranza della Bresso cedette al ricatto e accolse la modifica. Unici consiglieri a votare contro furono Turigliatto e Buquicchio. I consiglieri del Pd votarono tutti a favore. Si fanno poi i conti di quanto ha ricevuto Turigliatto di finanziamento pubblico e si grida allo scandalo, manco li avesse rubati o li avesse usati per scopi personali come si usa oggi, quando invece ogni anno ha presentato puntuale e pubblico resoconto. Forse farebbero bene i nostri amici "democratici" a calcolare quanto stanno costando ai cittadini i loro iscritti Bresso e Stara, che pur militando nel loro stesso partito pur di godere del lauto finanziamento fanno gruppo a sé. Oppure, per restare ai soldi, potrebbero farci sapere, loro che sono intimi con la Bresso, che fine hanno fatto i 500 mila euro di rimborsi elettorali spettanti alla lista e spariti nel nulla, cosa di cui Turigliatto ha messo al corrente a suo tempo il Presidente della Camera con una lettera.
Secondo tema utilizzato per sputtanare Turigliatto è quello della lunga storia di impegno politico: ben 27 anni. Hanno ragione, è davvero tanto tempo, forse troppo. Questo è un argomento effettivamente fondato. Peccato che valga solo per Turigliatto. Per D'Ottavio non vale, per Accossato nemmeno, per Boeti neppure, senza parlare di un Fassino. Tutta gente che sta in politica come e più di Turigliatto e con una differenza non da poco: sempre in ruoli di governo. Assessori comunali, sindaco, assessori provinciali ... E non è finita qui. D'Ottavio e Boeti stanno studiando per Roma e l'Accossato come minimo ambisce dopo le fatiche comunali a ricollocarsi in Regione. Per questi, sconosciuti ai "democratici" di Grugliasco, sempre attaccati alle poltrone, non vale, perchè loro sono i politici buoni, mentre Turigliatto è il cattivo. Turigliatto poi è stato sindaco per caso la prima volta e per demerito di chi oggi lo attacca, poi sempre sempre ricoperto ruoli di oppositore. Non sono gli oppositori che hanno inquinano la politica italiana e neppure quella grugliaschese.
Ultimo tema, la lettera della vergogna per il modo come è stata bassamente utilizzata, quella che Turigliatto scrisse ingenuamente a Mazzù per mettere fine ad un contenzioso che andava avanti da sette anni. Gli anni delle querele a spese del contribuente. Tre querele (i nostri amici quando gli mancano gli argomenti politici ricorrono sempre più spesso alle querele possibilmente a spese dei contribuenti o di prestanome), le prime due vinte da Turigliatto. La terza si trascinava senza mai approdare ad una conclusione e non per colpa del querelato. Qui un po' di colpa ce l'ho io, perchè quando per ritirare la querela Mazzù pretese una lettera di scuse, Mariano non ne voleva sapere. Fui io a convincerlo (ingenuamente) che pur di metter fine alla cosa scrivesse quello che chiedeva. "Che ti frega, per così poco" gli dissi. Avuta la lettera Mazzù fece marcia indietro e pretese anche mille euro. Solo chi ha vissuto storie giudiziarie, può capire come si arrivi ad un certo punto che si è disposti a tutto pur di non avere a che fare con avvocati, magistrati e con certi individui. Nel nostro caso mi domando se l'insistenza per avere una lettera fosse già in previsione dell'uso meschino che se ne è fatto ora. Non ci sarebbe nulla di che stupirsene, conoscendo i nostri eroi. Immagino con quanta cura sia stata tenuta di scorta.
In ogni caso è su tutto questo che gli elettori di Grugliasco sono chiamati a votare? Gliene importa davvero qualcosa? O sono preoccupati per il lavoro che non c'è, per il territorio devastato dal cemento, per il vicino inceneritore?
Questa storia la dice lunga però sul livello di degrado che la politica ha raggiunto nei nostri comuni. Fa specie che quello che dovrebbe essere il grande partito che a livello nazionale si candida a provare a tirarci fuori dall'abisso in cui siamo caduti, a livello locale venga declinato in questo modo meschino. Il partito dei grandi ideali ... E che dire della "Voce della Dora" il glorioso giornale del vecchio Pci di Collegno che viene tenuto in naftalina e tirato fuori solo più ormai per operazioni di questo calibro. Infatti la stessa cosa fu fatta anche nel 2009 a Collegno, anche allora uscì a ridosso del voto nel tentativo di screditare una candidatura scomoda come quella del sottoscritto, nonostante io rappresentassi davvero un pericolo da poco con la nostra piccola lista civica per la candidata Accossato. Questi politici tanto sono arroganti, tanto sono terrorizzati dal rischio di perdere e dover così rinunciare alla poltrona tanto ambita, poltrona per la quale sono disposti a tutto sia in termini di alleanze che di attacchi vergognosi a chi osa mettersi in mezzo. Ogni tanto però accade che gli vada storta ...
Giovanni Lava