Il dimensionamento scolastico, l'oggetto misterioso che agita il sonno degli operatori scolastici, dell'amministrazione comunale e delle famiglie collegnesi, fa il suo debutto pubblico lunedì 21 maggio alle ore 17 presso il Salone del Centro Civico Maria Bonavero di Savonera.
Il decreto legge del governo Berlusconi del luglio 2011 sotto la voce dimensionamento prevede che le scuole dell'infanzia, primarie e medie vadano accorpate in istituti comprensivi e che per mantenere lo status di autonomia debbano avere almeno mille allievi ciascuno. L'applicazione del decreto a Collegno avrà degli effetti dirompenti rispetto al quadro attuale. Se la legge verrà applicata alla lettera, una vera e propria rivoluzione scompaginerà le autonomie didattiche attualmente vigenti. Non solo. Visti i numeri dei singoli plessi scolastici non sarà neppure facile trovare un qualsiasi equilibrio numerico.
L'unica occasione finora di affrontare la questione da parte del consiglio comunale vi è stata il 22 dicembre scorso, quando è stata convocata su richiesta dei consiglieri di opposizione l'apposita commissione. Prima e dopo di allora non vi sono state altre occasioni per il confronto e l'iniziativa, silenzio assoluto da parte dell'amministrazione. Questo fino a lunedì prossimo quando sotto il pressing delle famiglie degli alunni di Savonera e del locale comitato di quartiere è stato convocato un incontro per affrontare la questione e in particolare la proposta del comune di Venaria di costituire un istituto comprensivo tra le scuole delle due città. In sostanza le scuole di Savonera dovrebbero finire sotto l'egida di Venaria. L'ipotesi ha creato allarme tra i genitori che temono di essere trattati come non residenti e quindi a dover pagare tariffe più alte. Forse a questo punto ha ragione chi sostiene che gli abitanti di Savonerà dovrebbero prendere in seria considerazione l'ipotesi di un accorpamento di tutta la borgata alla città di Venaria, visto il trattamento poco da mamma e tanto da matrigna che da sempre il comune di Collegno ha riservato a questa parte periferica del suo territorio. Non vi è dubbio che difficilmente il comune di Venaria possa trattarli peggio.
Giovanni Lava