E' sempre stato un esercizio un po' ameno, facendo lo slalom tra risultati elettorali, percentuali, eccetera, stabilire in Italia dopo ogni tornata elettorale, tanto più se amministrativa, chi ha vinto e chi ha perso. Anche di fronte a risultati disastrosi, c'era sempre chi riusciva a trovare che in quel comune o in quell'altro in fondo le cose non erano poi andate così male. Se in passato era un rituale scontato a cui eravamo tutti abituati, dopo i risultati di ieri pare solo più un esercizio stucchevole.
Un esercizio stucchevole da parte dei vecchi partiti nazionali, che tentano disperatamente di nascondere la sberla che il popolo italiano ha dato loro. Se non considerano disperante il dato che metà degli elettori non siano andati a votare, che una forza come il M5S accreditato con meno del 5% non più di due mesi fa abbia potuto vincere a Parma, che Orlando in quattro e quatr'otto abbia fatto man bassa a Palermo, se non sentono il risultato di ieri come il rintocco di una campana a morto che annuncia il loro prossimo funerale, significa solo che davvero sono solo più degli zombie che camminano.
Bersani se la può tenere stretta quella che chiama "una vittoria senza se e senza ma". Mal comune mezzo gaudio, evidentemente. Considerare una vittoria quella che al massimo può essere considerata solo come una mezza sconfitta rispetto allo squagliamento del centrodestra, non pare in ogni caso promettere un futuro radioso neppure per quel Pd che oggi canta vittoria.
Ma veniamo a noi. Ieri nella nostra zona, a Rivalta, c'è stato un risultato altrettanto eclatante che a Parma. Rivalta alla pari di Collegno e Grugliasco negli ultimi vent'anni è stato un feudo del Pd. Ebbene qui la lista di Rivalta Sostenibile è riuscita a vincere il ballottaggio, pur partendo solo da un 22%. Noi li conosciamo bene i militanti di Rivalta Sostenibile, li conosciamo da vicino, per anni abbiamo ospitato su Punto di Vista i loro articoli, abbiamo fatto un tratto di strada assieme. La loro vittoria viene da lontano, siamo sicuri che faranno bene e dimostreranno che si può governare bene una città senza far parte di un sistema di potere sovracomunale e autoreferenziale. La vittoria di Rivalta Sostenibile rende ancora più amaro il risultato di Grugliasco. La nostra previsione che un ballottaggio avrebbe reso molto probabile la vittoria di Turigliatto al secondo turno era tutt'altro che peregrina. Un risultato quello di Grugliasco dove hanno giocato notevoli risorse economiche e clientele elettorali migranti. Un'analisi approfondita andrebbe proprio fatta di quel 12% di voti finito ai Moderati, un risultato davvero straordinario anche per Grugliasco.
Fra due anni si voterà a Collegno, sempre che questa giunta riesca ad arrivare fino in fondo. Due anni con questi chiari di luna sono un'eternità. Ma una cosa possiamo dirla con sufficiente certezza. Per la prima volta tutto potrà accadere anche a Collegno. Il sistema Collegno potrà essere mandato in soffitta. I tempi sono maturi. Ma potrà anche sopravvivere un altro po', come è accaduto a Grugliasco. Molto dipenderà dai cittadini, ma anche da quelle forze politiche che sono sempre critiche, molto critiche, ma che poi come è accaduto a Grugliasco all'ultimo si accucciano ai piedi del "padrone", consentendogli di sopravvivere ancora un po'. Molto dipende anche dallo stesso Pd. C'è tempo anche per loro di sbarazzarsi di quella "compagnia di giro" che da più di vent'anni si scambia le poltrone, puntellandosi a vicenda; c'è tempo anche per loro per provare ad offrire alla città un'alternativa seria al gruppo di potere che ha portato lentamente alla paralisi e all'asfissia la città. Saranno in grado di farlo? Sarà difficile, tanto più se corrisponde al vero che i maggiorenti del partito hanno aggiustato di recente l'organigramma che dovrà gestire poltrone e potere da qui alle elezioni e dopo. Il nuovo nome che si fa sottovoce come prossimo candidato sindaco appartiene al solito "cerchio magico" collegnese. Nè potrebbe essere altrimenti. Solo chi viene dalla vecchia guardia può garantire continuità di potere e garantire il sedere a tutti i soci.
Tutte queste alchimie a noi di CIVICA interessano davvero molto poco. Che continuino pure così, non faranno che facilitarci il compito e accelerare quel cambiamento radicale che la città di Collegno merita da tempo.
Giovanni Lava