venerdì, settembre 23, 2011

Cosa accade nel consiglio comunale di Collegno

Chiacchiere, arroganza e distintivo
Alla celebre battuta del film pronunciata da Robert De Niro nel film Gli Intoccabili "Sei solo chiacchiere e distintivo", dopo il consiglio comunale di ieri sera io aggiungerei anche "arroganza". Ovviamente sto parlando del nostro sindaco che sia di chiacchiere che di arroganza ne dispensa ogni giorno di più a piene mani man mano che la legislatura prosegue e la paralisi della sua giunta e maggioranza diventa più evidente.
Ieri sera si è distinta in particolare su due interrogazioni, una sul Campo Volo e l'altra su Punto Ambiente. Il caso ha voluto che un'interrogazione presentata dal sottoscritto nel febbraio scorso in cui chiedevo se fosse vero che erano in corso contatti con il Banco Popolare per il Campo Volo, a cui il sindaco rispondeva il 2 maggio che vi stavano lavorando, giungesse in consiglio proprio ora, nel pieno del dibattito sul medesimo argomento. Un'ottima occasione per chiedere conto al sindaco del fatto che delle proposte avanzate dal Banco Popolare dall'autunno scorso ne avesse messo al corrente il consiglio comunale solo due settimane fa. Il sindaco non ha gradito e rivendicato il suo diritto a occuparsene fattivamente, che la legge glielo consente, facendo finta di non comprendere la contestazione del sottoscritto. Infatti nessuno ritiene, tanto meno il sottoscritto, che il sindaco con delega all'urbanistica non debba occuparsi di urbanistica. Ciò che si contesta è il non averne informato per tempo il consiglio comunale (A quanto ci risulta non ne aveva informato neppure la maggioranza, nè il suo gruppo consiliare, tanto meno il suo partito). Un gioco in tutta solitudine. Stessa cosa è avvenuta con le proposte Mellano sul PR.INT di via de Amicis. Il nostro sindaco-assessore (pur dichiarando spesso di non capirne molto di urbanistica) si arroga il diritto di prendere in esame le proposte, masticarle, digerirle e solo quando ritiene opportuno portarle al popolo! Ma non tutte le proposte. Ad alcune riserva grande attenzione, altre a suo insindacabile giudizio vengono sepolte nei cassetti (vedi la proposta degli industriali targata Morizio-Bo Milone-Calligari). A nostro avviso c'è qualcosa che non funziona nel modo stesso di affrontare questioni tanto importanti e delicate per il futuro della città. Si tratta di un approccio a nostro avviso sbagliato e censurabile. In uno dei documenti ufficiali presentati dal dirigente del settore si può leggere testualmente: "Il privato progetta in modo concertato con il Comune che successivamente esamina, valuta, adotta". Una filosofia molto diffusa che in alcuni casi (vedi ultimamente Sesto San Giovanni) ha portato a risultati disastrosi. Sicuramente non è il caso di Collegno, ma il metodo resta sbagliato ugualmente. Ci si chiede, infatti, come può il Comune esaminare e valutare oggettivamente un prodotto che ha concertato fino a quel momento? Ma se questa consuetudine non la si vuole proprio abbandonare come sarebbe opportuno, che almeno la si eserciti in modo trasparente. E l'unica trasparenza possibile è quella di mettere al corrente il consiglio comunale e l'opinione pubblica dei contatti in corso in tempo reale.  Nella risposta all'interrogazione il sindaco scrive che sta lavorando per dare "attuazione al deliberato del consiglio comunale". Ma quale attuazione al deliberato del consiglio comunale? PR.INT Mellano: la legge dice che può essere proposto quando vi aderiscono almeno i due terzi delle aree interessate, qui non si raggiunge neppure un terzo se si escludono le aree pubbliche e lo si vuole accettare lo stesso. Campo Volo: la delibera di indirizzi afferma che l'indice di cubatura concessa deve essere ribaltata sull'ambito di via De Amicis e corso Marche, ma si lavora all'ipotesi che fa costruire su di un pezzo di Campo Volo e su aree pubbliche a servizi fuori dall'ambito di via De Amicis e di corso Marche. E se queste proposte non sono ancora approdate in consiglio comunale sotto forma di delibera, prima di uno straccio di dibattito pubblico e senza averne informato la popolazione è solo grazie al fattto che un discreto numero di consiglieri comunali della stessa maggioranza non è d'accordo nè col metodo nè sui contenuti. Il sindaco voleva portarle in consiglio già a giugno! Alla faccia della trasparenza e della condivisione con il consiglio comunale e con la città. C'è una verità che il sindaco e i suoi intimi non prendono neppure in considerazione: Collegno è dei collegnesi non una loro proprietà privata. Non si decide il futuro della città in fretta e furia con il rischio di adottare soluzioni di cui poi ci si potrebbe pentire amaramente come è già successo in passato. Prima si vada almeno in borgata Paradiso a spiegare che il sisultato combinato di tutti gli interventi che si vogliono adottare porterebbero ad un aumento di 8/10 mila abitanti senza avere alcun parco pubblico e senza che aree fatiscenti o dismesse come la Mandelli o la Sandretto siano riqualificate.
Ma quella sul Campo Volo non è stata l'unica perla della serata. Nel marzo scorso ho presenatto un'interrogazione circa la relazione del Dipartimento di prevenzione-igiene e sanità pubblica della nostra ASL che paventava alcuni rischi per la salute a causa delle puzze. L'interrogazione era stata presentata dopo aver letto la relazione che era venuta in mio possesso. Chiedevo se e quando il sindaco avesse ricevuto la relazione; quali provvedimento avesse preso a tutela della salute dei cittadini; a che punto fossero i lavori di messa in sicurezza dell'impianto di Punto Ambiente. Ebbene solo ieri sera mi è stata consegnata la risposta scritta: non ci crederete, ma mi è stata consegnata come risposta la relazione dell'ASL 3 dalle quale ero partito per porre le domande. Nient'altro. A nulla sono valse le mie proteste per questo modo di insultare il legittimo lavoro di un consigliere comunale. Ma ormai questo è lo stile. Altra interrogazione, quella sui lavori della palestra nel parco Dalla Chiesa fermi da mesi. In questo caso la risposta è stata lunga e dettagliata, ma alla domanda sul perchè i lavori sono fermi e se saranno terminati nei tempi previsti neppure una parola.
Giovanni Lava