martedì, marzo 30, 2010

Piazza della discordia 2

Gli alberi appena piantati da espiantare e le aiuole che verranno coperte

Quando la pezza è peggiore del danno: gli spudorati
Gli assessori Valentino e Zurlo potrebbero far fortuna come giocatori delle tre carte. Fino ad un mese fa insieme al sindaco ...
... e alla maggioranza tutta, quando hanno portato in consiglio comunale la delibera per la ricollocazione sulla piazza della Concordia del mercato del giovedì, alle proteste degli abitanti di via Bardonecchia avevano fatto orecchie da mercanti, tanto per restare in tema. "Abbiamo studiato tutte le possibili alternative - affermava Valentino - quella di via Bardonecchia è l'unica praticabile". Ma si vede che avevano studiato proprio male. Così a due giorni dalle elezioni e ad una settimana dalla collocazione definitiva sulla piazza ristrutturata, folgorati sulla via di Damasco, hanno scoperto che eliminando le due aiuole appena costruite sul lato Nord, alberi compresi, si potevano ricollocare 11 dei tredici banchi di via Bardonecchia. Pare che continuare a vedere quelle lenzuola con la scritta "Il mercato non lo vogliamo qui" avesse loro tolto il sonno. Così armatisi di coraggio hanno convocato i condomini di via Bardonecchia e hanno fatto l'offerta: vi piacerebbe se vi togliessimo il mercato! Increduli i cittadini che lo chiedevano da sei mesi hanno risposto nel modo più ovvio: "Certo che sì!!!" E il gatto e la volpe sornioni: "Bravi! Ora però, siccome siamo molto ma molto partecipativi, dovete "condividere" con noi la scelta di disfare la piazza. Siete d'accordo?". "Dove sta la fregatura", si sono giustamente chiesti gli abitanti di via Baredonecchia. La fregatura stava nel fatto di rendersi responsabili davanti al quartiere tutto della manomissione della piazza. Niente di più. Di fronte alle legittime perplessità di cittadini poco avvezzi alle sottigliezze della politica, gli assessori in coro: "Prendere ... o lasciare che il Primo Aprile si ricollochi il mercato lasciandovi i banchi per sempre sotto casa". Dall'incontro i cittadini sono tornati a casa frastornati: alcuni convinti di aver dato l'assenso, altri convinti di averlo negato. I due assessori hanno però detto ai poveretti solo una mezza verità. Non hanno detto per esempio che il colpo di genio di modificare una piazza appena terminata non è venuto per voler accontentare gli abitanti di via Bardonecchia, ma perchè pressati dagli ambulanti sempre più arrabbiati. E si sa che gli ambulanti quando vogliono non scherzano in fatto di proteste. Poi sono stati da sempre un bacino elettorale di tutto rispetto, quindi è gente che va accontentata, costi quel che costi. Fosse stato per le lenzuola, qualcuno importante dell'amministrazione aveva sostenuto che anche tutto il condominio pavesato di striscioni sarebbe stato inutile. Dietro la vicenda, come in tutte quelle che si rispettano vi è poi un terzo livello di lettura. L'assessore Valentino sin dall'inizio non ha fatto nulla per nascondere il suo disappunto per un progetto che ha ereditato dalla precedente amministrazione e che lui da sempre ha ritenuto sbagliato. Dall'altra c'è il sindaco e il suo entourage convinti che ai ricatti non bisogna cedere, pena l'ingovernabilità e la paralisi, soprattutto dopo che una decisione è stata presa. Ora Valentino potrà guadagnare consensi tra i mercatali e una parte di abitanti di via Bardonecchia, mentre chi governava prima deve ingoiare il rospo e uscire sputtanato dal rifacimento di un progetto della piazza definito come meraviglioso sin qui. Un punto a favore nell'eterna lotta tra Valentino (D'Ottavio) e l'Accossato. E poi dove la mettiamo l'ala "ambientalista" della Giunta e del cosiglio comunale con quegli alberi da cavare e quel po' di verde da eliminare? Comunque andrà a finire, si tratta del più clamoroso autogol incassato da questa maggioranza sino ad oggi, perchè finora la prassi era quella di inaugurare le opere pubbliche e poi dopo accorgersi che erano sbagliate (vedi piazza Che Guevara) e quindi doverle rifare. Ora si portano avanti con il lavoro: cominciano a modificarle prima ancora di averle inaugurate. Un bel passo avanti, non c'è che dire.