domenica, marzo 07, 2010

Decreto legge elezioni regionali

L'ultimo attentato alla democrazia in Italia

Collegno, 7 marzo 2010, ore 17,30
Il decreto salva Pdl è l'ennesimo strappo da parte di Berlusconi alle regole della democrazia in Italia.
Va anche detto che sulla regolarità delle operazioni che consentono la presentazione delle liste ci sarebbe da stendere un velo pietoso. Firme carpite ai cittadini con l'inganno, firme autenticate a posteriori, firme falsificate sotto liste modificate all'ultimo minuto ... In quella specie di suk che precede la consegna ufficiale, accade di tutto.
Se sia in Lombardia che nel Lazio il Pdl ....
... è incappato nell'esclusione delle proprio liste, è evidente che si è andati oltre, molto oltre gli espedienti escogitati fin qui per aggirare la legge elettorale. Qui a Collegno alle ultime elezioni comunali del giugno 2009, come è stato ampiamente documentato anche dai giornali, il Pdl cambiò le candidature fino all'ultimo minuto e raccolse le firme su dei fogli bianchi, ma non accadde nulla, passò tutto. Probabilmente tutto il sistema andrebbe riformato perchè un controllo sia realmente possibile.
In ogni caso mai prima si era arrivati ad un governo che decreta l'interpretazione autentica delle leggi, ovviamente con una interpretazione che guarda caso va incontro alle esigenze del partito di maggioranza e serve a tirarlo fuori dai guai. Siamo arrivati dunque in fondo al pozzo per quanto riguarda l'illegalità promossa da questo governo in tutti i campi. Anzi della "legalità", perchè in ogni settore si emanano provvedimenti che rendono legale ciò che prima era illegale, dai condoni, all'assegnazione degli appalti per i grandi eventi, ai processi brevi e così via, l'elenco si fa ogni giorno più lungo.
Ben vengano allora le manifestazioni di piazza in difesa della democrazia, ma ciò che conterà davvero sarà battere nell'urna, finchè siamo ancora in tempo, questo governo del malaffare oltre che del malgoverno. Sempre che il prossimo decreto non sia quello di dare la vittoria a tavolino al centro-destra.
In tutto questo che sta a significare l'attacco a testa bassa contro Napolitano? Credo si tratti del solito autolesionismo della sinistra (?), una vecchia consuetudine nel nostro paese. Aspettarsi che sia Napolitano a togliere le castagne dal fuoco è sbagliato, metterlo alla berlina è un ulteriore servizio reso gratis a questo centrodestra. Se la Costituzione prevede la non punibilità del Presidente della Repubblica per i suoi atti, se non per alto tradimento, ci sarà pure un motivo. Tenere l'arbitro fuori dalla mischia dovrebbe essere interesse di tutti, in particolare della squadra più debole. Perciò andiamo pura tutti in piazza, ma per carità di patria lasciamo stare Napolitano. Per guadagnare qualche voto in più il gioco non vale la candela.
Giovanni Lava