Nell’articolo che pubblichiamo sotto dell’aprile 2008 le sorti pubbliche del teleriscaldamento a Collegno erano ancora ritenute magnifiche e progressive. Nonostante i ritardi già registrati nulla faceva presagire l’uscita del pubblico dall’affare del teleriscaldamento. Poi la situazione è in qualche modo precipitata, complice anche la grave congiuntura economica finanziaria che ha fatto chiudere i rubinetti del credito bancario. Dopodomani, 26 Novembre, il Consiglio comunale è chiamato ad approvare la delibera di cessione alla Sei di Settimo delle quote del teleriscaldamento possedute dal Comune di Collegno, il 51 per cento della società Collenergia. La cessione a Sei è solo il primo passo del passaggio di tutto o quasi il pacchetto azionario – si parla dell’85,5 per cento – alla Kinexia, la ex Schiapparelli con un’operazione che vale 24 milioni di euro.
Il sindaco Accossato parla di operazione positiva per il Comune con il recupero maggiorato di tutto il capitale versato e cioè 260 mila euro a fronte dei 255 mila euro versati. Un risultato non scontato, visto che a causa dell’andamento della società il capitale a valore di mercato ammonterebbe a non più di 50/60 mila euro. In più l’amministrazione porta a casa un canone fisso annuale di 50 mila euro a fronte dei 4 mila euro introitati nel 2007 e dei 7 mila nel 2008. A ciò si affianca la stipula di una convenzione e di una carta dei servizi capaci di garantire nel tempo il completamento della rete di riscaldamento e la bontà del servizio.
In realtà l’operazione Collenergia fino ad oggi si era rivelata un mezzo fallimento con i suoi 800 mila metri cubi realizzati sui 2 milioni e 600 mila previsti entro il 2010. L’uscita dal business del teleriscaldamento nel momento in cui con l’arrivo dei privati gli aumenti di capitale e gli investimenti necessari si presentavano come un impegno finanziario al di fuori della portata di un Comune come Collegno appare dunque una scelta quasi obbligata.