sabato, novembre 28, 2009

Rompiamo il silenzio

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO


Nell’ ultima seduta del Consiglio Comunale di Collegno è stato approvato a maggioranza un ordine del giorno, presentato dal Sindaco Silvana Accossato in merito alla CREAZIONE DI UNA CONSULTA ANTIFASCISTA PERMANENTE.
Ora sorge spontanea la domanda: quale può essere il senso, a oltre 60 anni dalla fine del fascismo, costituire oggi una consulta su questo argomento?
Se il tema è inteso in senso stretto con riferimento a fatti, esperienze, lotte del ventennio, estranee all’esperienza vissuta di gran parte della nostra gente, la risposta è: poca, anzi è auspicabile che invece si vada verso un clima di riappacificazione nazionale.
Diverso invece se il tema riguarda il nostro vissuto quotidiano e quanto sta accadendo nel nostro Paese, ove stiamo in maniera sistematica verificando un continuo attacco, da parte del Presidente del Consiglio Berlusconi e della maggioranza del centrodestra, alla nostra Costituzione, alla giustizia, alla libertà, ai valori fondanti della convivenza nati dalla lotta partigiana, che a detta ormai degli storici, fu vera guerra civile.
Non vi è giorno ormai che, pur a fronte dei gravi problemi economici e sociali creati dalla recessione mondiale che meriterebbero la massima attenzione da parte del Governo, non assistiamo a un ridisegno della nostra democrazia da parte di Berlusconi ove presidenzialismo, riforma e scardinamento della magistratura e della giustizia, attacchi e condizionamento alla libertà di informazione attraverso l’asservimento dei giornali ed il controllo dei media comprese le reti informatiche, conflitto di interesse, liberalismo economico senza regole, o con regole addomesticate, rappresentano i punti di forza di questa strategia. Strategia che sempre più va somigliando al programma del “piano di rinascita democratica” della loggia massonica P2, che il Presidente della Repubblica Sandro Pertini definì essere una associazione per delinquere.
Programma, per chi non ha buona memoria o è troppo giovane per ricordare (1981), consisteva in un assorbimento degli apparati democratici della società italiana dentro le spire di un autoritarismo legale che avrebbe avuto al suo centro l'informazione.
Questi credo,e non più altri, dovranno essere i punti qualificanti dell’azione contingente di queste consulte, che in verità sarebbe stato più attuale denominare “consulta per la difesa della Costituzione repubblicana nata dalla lotta antifascista “.
Libertà e Giustizia con l’appello “Rompiamo il silenzio” sottoscritto da oltre 200.000 italiani, primi firmatari Gustavo Zagrebelsky, Gae Aulenti, Giovanni Bachelet, Umberto Eco, Claudio Magris, Guido Rossi, Sandra Bonsanti nel mese di febbraio di quest’anno aveva richiamato l’attenzione sulla nostra democrazia in bilico e sulla necessità, come scriveva Norberto Bobbio, di “ essere democratici sempre in allarme”.
Purtroppo, come emerso anche in occasione della nostra Assemblea annuale di Genova, il nostro appello non è stato raccolto dalle forze politiche del centrosinistra, auspichiamo quindi che con la nascita di consulte democratiche in ogni realtà locale, promosse dall’ANPI, i segni inequivocabili di disfacimento sociale: perdita di senso civico, corruzione pubblica e privata, disprezzo della legalità e dell’uguaglianza, impunità per i forti e costrizione per i deboli, libertà come privilegi e non come diritti, trovino un luogo alto di contrasto e di ampia presa di coscienza e conoscenza, rivolta soprattutto alle giovani generazioni, che sembrano essere disattente o per disillusione o per assopimento o per assuefazione.
Valter Morizio
Libertà e Giustizia