Una sorta di psicodramma si è consumato a tarda ora ieri sera nel corso dell'assemblea della Consulta dell'ambiente di Collegno. Accuse e controaccuse tra l'assessore ai lavori pubblici Gianfranco Pirrello e i membri della Consulta. Pomo della discordia la delibera del 19 dicembre 2012, esecutiva dal 27 gennaio 2013, con la quale è stato dato mandato al Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati della Provincia di Torino e Valle d'Aosta di effettuare il censimento delle alberate collegnesi con una spesa di 120 mila euro in tre anni.
L'accusa. I membri della Consulta imputano all'assessore di non averli fatti partecipi del progetto, nonostante si stessero prodigando nell'elaborazione di un progetto analogo a quello approvato e meno costoso, illustrato ieri sera. A ciò si è aggiunto l'esposto al sindaco di Legambiente che contesta la legittimità stessa della delibera.
La difesa. Alcuni esponenti della Consulta erano stati informati, ma l'assessore ha atteso inutilmente il loro progetto che non è arrivato in tempo utile. L'urgenza è stata quella di avviare il progetto del censimento che renderà possibile il controllo puntuale della salute degli alberi, la programmazione degli interventi e molto altro ancora. Il soggetto a cui è stato affidato ne garantisce il successo.
Per quanto ci riguarda come CIVICA condividiamo l'accusa all'assessore di aver presentato il progetto a babbo morto, cioè quando già tutto era stato deciso. Infatti la commissione lavori pubblici in cui il progetto è stato presentato è stata convocata solo il giorno prima dell'approvazione della delibera, senza alcuna possibilità di intervenire su di essa.
Va anche detto, però, che il comportamento dell'assessore Pirrello non si discosta per niente da quello dell'amministrazione di cui fa parte. Si tratta della prassi, sempre denunciata da CIVICA, di informare i consiglieri comunali, la Consulta e la città a cose già decise, rendendo la partecipazione tanto sbandierata solo una mera finzione. Si tratta di un metodo di governo vecchio e collaudato. Stupisce, quindi, che alcuni membri della Consulta dell'ambiente non abbiano trovato nulla da ridire fino ad ora su questioni ambientali ben più rilevanti della città e ben più dannose per l'ambiente collegnese. Infatti non ci risulta che abbiano avuto nulla da ridire mai prima sulle delibere degli altri assessori e sulle decisioni del sindaco. Noi siamo felici del trattamento riservato all'assessore Pirrello, vorremo solo che fosse esteso anche agli altri. In ogni caso ieri sera il progetto targato Pirrello sembrava non dispiacere poi troppo. Semmai se ne contestava il metodo.
Ma la vera novità di ieri sera - sarà forse anche un po' per effetto dei risultati elettorali - è stata la rivendicazione da parte della Consulta di un ruolo autonomo dall'amministrazione se si vuole davvero incidere sulle decisioni che vengono prese in merito all'ambiente. Ieri sera è andato in frantumi il modello tanto caro al sindaco, all'assessore Martina e al Pd, lo stesso dei comitati di quartieri "ufficiali", di soggetti funzionali solo a veicolare le decisioni della giunta, senza mai disturbare il manovratore.
Sia il progetto presentato sulla difesa del territorio che quello sui rifiuti vanno invece in una direzione contraria, quella della piena autonomia della Consulta dal potere politico. Le traversie raccontate dal referente per i rifiuti Flaviano Inserra nel reperire informazioni dal Cidiu per poter dare un contributo fattivo sul fronte della raccolta differenziata hanno dimostrato l'assoluta mancanza del Cidiu stesso di progettualità e trasparenza in merito. La cacciata dei politici riciclati dal Cidiu e una verifica seria del suo piano industriale diventano a questo punto un obiettivo davvero non più differibile.
Giovanni Lava