Le aree comunali all'altezza dell'Ecocentro su cui si intende costruire
Ecco la variante via De Amicis-Campo Volo
Alla fine tanto tuonò che piovve. Mercoledì sera nella riunione di maggioranza è stato presentato un progetto di massima della variante con tutti gli ingredienti di cui abbiamo parlato in questi mesi.
Nonostante tutti siano molto abbottonati sull'argomento (si tratta di un segreto di pulcinella più che di Stato) tra sorrisini, lacrime e sospiri siamo riusciti a ricostruire un quadro di massima probabilmente abbastanza vicino alla realtà. La variante che si intende portare in consiglio comunale con lo strumento del programma integrato riguarda sia il Campo Volo che l'ambito di via De Amicis. La somma dei vari interventi di edilizia privata ammonterebbe a circa 140 mila metri quadrati di superficie calpestabile, tradotto in soldoni sarebbero circa 6 mila abitanti in più. Le nostre considerazioni sono sempre le stesse: si acquisirebbe il Campo Volo, sacrificando circa 130 mila mq di verde, senza che vi sia nè per oggi nè per il futuro prossimo alcuna possibilità che sia usufruibile come parco e senza nessun coordinamento con Torino, la Provincia e la Regione. Si approva una variante che avrebbe dovuto riqualificare tutta l'area di via De Amicis e ricucire la città e che invece trasforma a macchia di leopardo e lascia fuori dalla trasformazione proprio le aree più difficili per andare ad edificare sulle aree libere. L'amministrazione si schiera dalla parte degli immobiliaristi ignorando completamente le ragioni degli industriali che ancora in via De Amicis lavorano e producono ricchezza e contro i timori dei cittadini che paventano a ragione un ulteriore peggioramento della qualità della vità in una zona dove già si vive male per il traffico e la carenza di parcheggi. Cui prodest? A chi serve tutto ciò? Qual è la logica politica?
Intanto segnaliamo che sulla base del cosiddetto decreto sviluppo del luglio scorso il moribondo governo Berlusconi ci ha fatto un altro regalo sulla strada della deregulation urbanistica. Strumenti urbanistici quali i piani attuativi del piano regolatore (piani particolareggiati, piani esecutivi convenzionati, progetti unitari, ecc.) passano dalla competenza del consiglio comunale a quello della giunta esecutiva. In sostanza tutto ciò che serviva ad un controllo pubblico anche da parte delle opposizioni viene eliminato. Con una nota del 28 ottobre il sindaco Accossato ne mette al corrente il presidente del consiglio comunale che a sua volta ieri ne ha dato comunicazione ai consiglieri comunali. Un'unica parola d'ordine risuona dalle Alpi alla Sicilia: basta lacci e lacciuoli alla libertà di costruire, edificare, cementificare!!!
Giovanni Lava